The Killing: Commento all'episodio 4x05, Truth Asunder

Una verità sconvolgente inizia a prendere forma nell'oscurità dei corridoi dell'accademia militare Saint George, mentre Sarah Linden e Stephen Holder vengono messi di fronte alle conseguenze delle proprie azioni nel penultimo, magistrale episodio di una stagione-capolavoro.

Il plot

Dopo il ritrovamento dei cadaveri di James Skinner e delle sue vittime, fra cui la giovane Kallie Leeds, Sarah Linden e Stephen Holder tentano di mantenere il controllo, consapevoli che non ci sono prove evidenti in grado di collegarli all'omicidio di Skinner. Carl Reddick, tuttavia, ha capito che il loro superiore era in realtà il famigerato "pifferaio magico" ed ha intuito la verità sul coinvolgimento di Linden e Holder; l'uomo tenta quindi di indurre i due detective a cedere e confessare. Linden, in preda all'inquietudine a causa dell'indagine su Skinner, si reca a casa di sua madre Gena, chiedendole di occuparsi di Jack qualora dovesse accaderle qualcosa; Sarah decide poi di rimandare il ragazzo da suo padre, ma prima della sua partenza si riconcilia con lui.

Linden e Holder, intanto, sono sempre più sotto pressione anche a causa dell'impossibilità di ottenere un mandato per requisire l'auto di Margaret Rayne; in compenso, il Colonnello si presenta spontaneamente alla stazione di polizia e accetta di far perquisire il proprio veicolo. Linden, che ha compiuto delle indagini sulla donna, ha scoperto il Colonnello Rayne è stato congedato dal servizio in Iraq a causa della sua responsabilità nell'uccisione di due civili, fra cui un bambino. Interrogata dai due poliziotti, Margaret Rayne ammette di aver intrattenuto una relazione clandestina con Philip Stansbury, il padre di Kyle, ma dichiara di avere un alibi per la notte della strage: si trovava infatti in compagnia del suo maestro di danza.

The Killing: un momento dell'episodio Truth Asunder
The Killing: un momento dell'episodio Truth Asunder

Nel frattempo, all'accademia di Saint George, Kyle si introduce nella camera di A.J. Fielding e trova alcuni disegni simili a quelli ricevuti da una fonte anonima. Il giorno seguente nell'accademia si celebra il family day, e durante le visite dei genitori degli altri cadetti la memoria di Kyle comincia a riaffiorare. Quella notte, A.J. Fielding e Lincoln Knopf conducono tutte le matricole nei bagni dell'accademia e le sottopongono ad un crudele rituale di iniziazione, al quale è costretto a partecipare anche Kyle: all'improvviso, il ragazzo ricorda che una scena simile era avvenuta anche la notte del massacro della sua famiglia. Sconvolto, Kyle corre negli appartamenti del Colonnello Rayne per chiedere aiuto; ma quando nell'ufficio della donna vede le stesse statuette collezionate da suo padre si rende conto di non potersi fidare neppure di lei e fugge all'interno del bosco, inseguito da Lincoln ed A.J.

Commento all'episodio

The Killing: Mireille Enos in una scena dell'episodio Truth Asunder
The Killing: Mireille Enos in una scena dell'episodio Truth Asunder

Lo stesso, straziante primo piano di Mireille Enos sul quale si era chiuso l'episodio Dream Baby Dream costituisce la sequenza d'apertura di Truth Asunder, penultimo tassello dell'indagine poliziesca di The Killing, nonché della tormentata parabola dei suoi protagonisti. La ricomparsa del cadavere di James Skinner, insieme ai corpi martoriati e ormai irriconoscibili delle sue giovani vittime, segna il momento più difficile per questi "eroi" imperfetti che hanno sempre tentato di trovarsi dalla parte giusta: la minaccia di perdere ciò che hanno di più caro, ovvero il legame con un figlio - Jack - troppo stesso tenuto a distanza e, per Stephen Holder, la prospettiva di una nuova famiglia e di una paternità imminente. E la sofferenza di questi due personaggi, l'indecisione e la paura che stanno dilaniando il loro animo, risultano più che mai palpabili nel corso del quinto episodio della stagione conclusiva di The Killing. Merito di una scrittura formidabile, ma anche e soprattutto delle magnifiche performance di Mireille Enos e di Joel Kinnaman, che forse mai come in Truth Asunder si sono dimostrate a tal punto intense e commoventi: i durissimi confronti fra i due protagonisti, ma anche i dialoghi chiarificatori di Sarah prima con sua madre Gena (Frances Fisher) e poi con suo figlio Jack (Liam Jones) restano fra i momenti più struggenti nella storia di The Killing.

The Killing: Joan Allen nell'episodio Truth Asunder
The Killing: Joan Allen nell'episodio Truth Asunder

In passato abbiamo avuto più volte occasione di esprimere la nostra ammirazione per la serie firmata da Veena Sud, in assoluto fra i migliori prodotti televisivi degli ultimi anni; eppure, un episodio quale Truth Asunder riesce una volta di più a meravigliarci per la sua solidissima costruzione narrativa, per la capacità di sorprendere lo spettatore trascinandolo in un progressivo vortice di angoscia, e per la tensione costante, a tratti quasi insostenibile, in grado di rendere i personaggi sempre vividi e credibili. Un risultato al quale contribuiscono in misura determinante anche gli splendidi interpreti della serie: oltre a Kinnaman e alla Enos, a scolpirsi nella memoria, ancora una volta, sono l'inquieto Kyle di Tyler Ross e il Colonnello Margaret Rayne, a cui una superba Joan Allen conferisce la perfetta fusione di rigore e sensibilità. Mai come in questa puntata Rayne e Linden ci appaiono come due figure speculari, con i loro sensi di colpa sublimati in un'esistenza dedicata ad una causa più grande: due donne accomunate dalla medesima, inconfessabile solitudine, ma che hanno scelto ugualmente di aderire ai rispettivi ruoli fino in fondo, a qualunque prezzo. Mentre la sequenza conclusiva, con la disperata corsa di Kyle fra le tenebre del bosco, è l'elettrizzante cliffhanger che ci trasporta verso l'attesissimo epilogo della stagione e della serie...

Conclusioni

The Killing: un'immagine di Joan Allen nell'episodio Truth Asunder
The Killing: un'immagine di Joan Allen nell'episodio Truth Asunder

A un passo dal definitivo epilogo di The Killing, Truth Asunder costituisce l'autentico capolavoro in grado di coniugare come meglio non si potrebbe gli sviluppi di un intreccio poliziesco via via più teso e coinvolgente con l'esplorazione della dolente e problematica umanità dei suoi protagonisti, mostrati ancora una volta nel pieno della loro vulnerabilità, eppure animati dalla volontà di perseguire fino in fondo il proprio destino, portando a termine quella che potrebbe rivelarsi l'ultima indagine della loro carriera. Le stupefacenti performance di Mireille Enos, Joel Kinnaman e Joan Allen rendono ancor più vividi e coinvolgenti i personaggi in gioco, ciascuno dei quali è impegnato a combattere una silenziosa battaglia contro i demoni della propria coscienza.

Movieplayer.it

5.0/5