Suburra Eterna: Giacomo Ferrara sul cambiamento di Spadino e la mancanza di Alessandro Borghi

"Spadino è cambiato: adesso è veramente Alberto": intervista a Giacomo Ferrara e Filippo Nigro, che riprendono i ruoli di Spadino e Cinaglia. Tutto è cambiato perché niente cambi. Su Netflix.

Suburra Eterna: Giacomo Ferrara sul cambiamento di Spadino e la mancanza di Alessandro Borghi

Spadino è tornato. O meglio: è stato costretto a tornare. Dopo la conclusione di Suburra - La serie, lo avevamo lasciato pronto a cambiare vita e così è stato. Dismessi i vistosi abiti del personaggio che ha reso Giacomo Ferrara celebre (l'attore lo interpreta fin dal film di Stefano Sollima, uscito nel 2015), Spadino è tornato a essere semplicemente Alberto. Alberto Anacleti per la precisione. Un cognome che è una condanna. È proprio il sangue il motore di Suburra Eterna, serie Netflix che è un sequel ma anche un reboot di Suburra - La serie.

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SUBURRÆTERNA: un'immagine della serie

Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023 (e dove sennò?!), Suburra Eterna è in streaming dal 14 novembre. Il sangue, dicevamo. Nonostante Alberto si sia completamente reinventato a Berlino, dove fa il deejay e ha trovato finalmente l'amore, un fatto grave lo porta a tornare nella Capitale. Qui, anche se i protagonisti sono diversi, tutto è rimasto uguale: c'è sempre chi scalpita per avere il potere.

Una costante della serie è Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro): nonostante la guerra per il controllo di Roma gli sia costata cara, continua a tessere trame e fili. Ne vale veramente la pena? Lo abbiamo chiesto proprio ai protagonisti.

Suburra Eterna: intervista a Giacomo Ferrara e Filippo Nigro

Fin dal primo episodio c'è un legame con il passato: nella palestra di Ostia dove i protagonisti si allenano c'è un murales con il volto di Aureliano (Alessandro Borghi). Un ricordo, ma anche un monito. Quasi dicesse: "Ve sto a controllà"! Sì, lui direbbe così. Ferrara non nega che la sua mancanza si senta: "Quando l'ho visto la prima volta è stato un bel colpo. Credo che chi si è affezionato alla serie lo sia ai personaggi. Abbiamo fatto tanti anni insieme, a partire dal film, quindi dal 2014. È inevitabile che si instauri un rapporto molto forte. È come quando non ci vediamo per un po': ti manca un amico".

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D'accordo Nigro: "Ci siamo confessati che c'è stata dell'emozione nel vedere Ale, Aureliano, così all'improvviso nel murales. È stata una sorpresa anche per noi".

Spadino: da Roma a Berlino e ritorno

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Giacomo Ferrara in una scena di SUBURRÆTERNA

Il personaggio di Spadino non trova pace. Ce lo conferma il suo interprete, Giacomo Ferrara: "A Berlino si stava bene, anche se faceva un po' freddo. È cambiato: adesso è veramente Alberto. Ha fatto quello che ha sempre detto che avrebbe desiderato. Ora è tutto quello che non poteva essere a casa sua. È andato a Berlino, ha trovato l'amore, ha aperto un club. È sempre stato appassionato di musica e quindi è diventato un deejay. Purtroppo il richiamo della Suburra è più forte di qualsiasi cosa e un evento lo riporta a Roma".

Suburra Eterna e l'eterna sete di potere

Tutti i personaggi di Suburra Eterna sono caratterizzati da una sete inesauribile di potere. Ma a che prezzo? Vale veramente la pena inseguire il potere quando si perde e si soffre così tanto? Secondo Ferrara: "È nella natura umana andare alla ricerca del potere. Anche chi non lo dà a vedere o lo vuole rinnegare. C'è questa ricerca. Sicuramente quello che raccontiamo è che non porta niente di buono. Si fanno tutta una serie di compromessi, anche umani, che fanno perdere. Anche in questa serie si conferma questa cosa: non c'è mai un vincitore. Anche chi vince non è mai un vero vincitore".

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SUBURRÆTERNA: Federica Sabatini in una scena

Per Nigro: "Il percorso che ti porta a ricoprire un ruolo, a diventare capo, ha un sapore di un certo tipo. Mantenere il potere ha un'altra dinamica. È quello che succede a Cinaglia in questi nuovi episodi: deve mantenere il potere. In teoria ce l'ha fatta, dovrebbe essere un uomo risolto, perché adesso è lui che comanda, ma in realtà non sarà mai così. Perché resta sempre un bersaglio mobile. Prende colpi a destra e a sinistra. Per questo cerca nuove alleanze. E cerca anche protezione, pur essendo il capo".