Suburra 2, intervista a Filippo Nigro e Francesco Acquaroli: "In Italia siamo ancora a Guelfi e Ghibellinii"

Suburra 2: intervista video a Francesco Acquaroli e Filippo Nigro, interpreti di Samurai e del politico Amedeo Cinaglia sulla seconda stagione della serie Netflix.

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Suburra - La Serie: Francesco Acquaroli una scena della seconda stagione

Guardando Samurai, l'uomo che tutto vede, sa e muove i fili del potere a Roma, gestendo contemporaneamente interessi politici ed economici, collegando tra loro governanti, criminali, imprenditori e uomini di Chiesa, in Suburra 2, che torna su Netflix, con la seconda stagione, dal 22 febbraio, viene in mente la frase, pronunciata da Denzel Washington in American Gangster di Ridley Scott, "l'uomo più appariscente nella stanza è l'uomo più debole nella stanza." Della stessa filosofia è anche Amedeo Cinaglia, politico che non ambisce a diventare sindaco di Roma e a finire in prima linea, ma che vuole vincere a tutti i costi, anche stando nelle retrovie.

In questa intervista a Filippo Nigro e Francesco Acquaroli parliamo dei personaggi interpretati dai due attori, che diventano sempre più determinanti: Samurai, oltre a essere l'unico che ha veramente il quadro completo delle dinamiche di potere di Roma, diventa anche il nemico comune del trio formato da Aureliano, Spadino e Lele, mentre Cinaglia diventa invece l'ago della bilancia in più di un meccanismo, una pedina impazzita che rischia di far saltare il gioco del suo pigmalione. Diretta da Andrea Molaioli e Piero Messina, la seconda stagione di Suburra si fa dunque più cupa e adulta.

Suburra: Filippo Nigro in una foto della serie
Suburra: Filippo Nigro in una foto della serie

Filippo Nigro concorda con la frase del film di Scott: "Questi personaggi ambigui che interpretiamo non sono per nulla appariscenti, tendono a passare sotto un basso profilo, soprattutto Samurai, con il suo scooterone e il casco. È gente che capisce che certe cose avvengono a un livello più basso." Nel primo episodio di Suburra 2 Samurai dice a Lele: "Ma che te pensi de sta qua perché sei bravo?". Abbiamo fatto la stessa domanda agli attori: "Beh è un onore lavorare con l'Acquaroli!" ci ha risposto Nigro senza esitazione, continuando: "A volte più che bravo ti viene da pensare di essere quello giusto: ci sono tantissimi attori bravi, quindi forse c'è anche la dinamica di essere adatti per quel ruolo." Sintetico Acquaroli: "Però un po' di bravura ci deve essere!"

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La politica come il calcio, in Suburra, e in Italia, ci si infervora per tutto

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Suburra - La Serie: una scena con Alessandro Borghi

Nei nuovi episodi, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Suburra 2, agli intrecci tra politica, criminalità e potere si aggiunge anche il calcio: il problema di questo paese è che ci si infervora troppo per il pallone e poco per la politica? Secondo Acquaroli non è esattamente così: "Ci si infervora molto anche per la politica: tutto diventa un pro o contro, è la famosa sindrome dei guelfi e ghibellini. Non ce ne siamo ancora liberati. Non è solo una questione di calcio, magari lo fosse." D'accordo Nigro: "La nostra storia politica è più che viva di polemiche e situazioni particolari: parliamo di un paese in cui ogni governo al massimo è durato tre anni, tranne quello di Berlusconi. L'Italia è un posto particolare."

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Le donne al potere secondo Samurai

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Suburra - La Serie: Claudia Gerini in una scena della seconda stagione

A proposito di politica: nei primi episodi Samurai dice, parlando con la madre di Spadino, che le donne al potere sono più ragionevoli: gli attori la pensano così? Acquaroli è allineato con il suo personaggio: "Secondo me sì. Non vedo l'ora che ci siano solo le donne al potere. Sono più brave." In disaccordo Nigro: "No, non è detto: un politico è un politico, che sia uomo o donna. Si può trovare una donna irragionevole e disonesta esattamente come un politico uomo. Dipende. Un bravo politico può essere sia uomo che donna."

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La nostra video intervista a Francesco Acquaroli e Filippo Nigro su Suburra 2