Spooky Wolf, la recensione: un’esplosione di creatività per i più piccoli… e non solo!

La recensione di Spooky Wolf, la serie animata firmata Movimenti Production che si rivolge principalmente ai bambini ma promette divertimento per spettatori di ogni età. Su Rai Gulp e RaiPlay dal 13 marzo.

Spooky Wolf, la recensione: un’esplosione di creatività per i più piccoli… e non solo!

Siamo fan di Movimenti Production. Lo siamo da quando ci ha folgorati con Strappare lungo i bordi, la prima serie Netflix di Zerocalcare, ribadendo il suo assoluto valore con la successiva Questo mondo non mi renderà cattivo, e ci ha stupiti di recente con la prima serie live action, S-Fidiamoci. E siamo impazziti anche guardando i 26 fulminanti episodi di Spooky Wolf di cui vi parliamo in questa nostra recensione. Si tratta di una produzione rivolta a un pubblico giovane che fa quello che ogni titolo del genere dovrebbe fare: divertire e coinvolgere anche gli adulti che la guardano. Come chi scrive, che non riesce a togliersi dalla testa un paio di battute e situazioni che denotano una geniale e folle creatività.

Nel mondo di FantaVille, tra fantasia e realtà

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Spooky Wolf: una scena

È un mondo a metà tra fantasia e realtà quello che fa da sfondo alle vicende di Spooky Wolf, una cittadina dal nome esplicito di FantaVille popolata da personaggi che attingono all'immaginario delle fiabe e in generale dei bambini, rendendo possibile e accettabile qualsiasi figura e qualsiasi situazione, per quanto folli possano essere. Un luogo in cui è possibile trovare un lupo detective, ma anche vedere e accettare che i suoi assistenti possano essere i tre porcellini o vederli interagire con Cherry, un'adolescente che strizza l'occhio a Cappuccetto Rosso. Un luogo in cui può accadere di tutto (e di tutto vediamo accadere negli episodi della serie), che vive di un suo peculiare e perfetto equilibrio... almeno finché non capita che uno dei suoi abitanti provi una qualche forma di scontento, rendendolo un villain.

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Spooky Wolf: un momento della serie

E questi cosiddetti cattivi, per quanto temporanei, sono altrettanto bizzarri e folli, a cominciare dal mimo muto Vedette, che non può parlare e si rifà rubando le bocche anche agli altri, o il pirata Capitan Carogna, alla disperata ricerca di tesori, o ancora al cuoco Gaston che ha intenzione di trasformare la città in una pizza o il mostro del buio che si sente solo nel suo armadio e finisce per rubare tutti i peluche. Tanti casi che sono pane per i denti di Spooky Wolf e dei suoi assistenti Grunt, specializzato nell'azione, Jane Bon, la maialina scienziata, e Pigrow, che sembrerebbe sprovvisto di particolari abilità ma si dimostra alla fine capace di trovate geniali. Un team a cui si aggiunge spesso Cherry, che gestisce il Diner locale e per questo sa tutto di tutti.

Il caso della puntata

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Spooky Wolf: una scena della serie animata

Come molte serie dall'impianto classico, anche Spooky Wolf ha un caso della settimana, una nuova sfida per il lupo detective e i suoi amici e assistenti, durante il quale si trova a doversi fronteggiare anche con aspetti quotidiani e personali della vite, che siano invidie o gelosie, ma anche amicizia e prime cotte. Come quella che si sviluppa tra Spooky e Cherry, sospesa in un limbo per l'imbarazzo provato da entrambi. Situazioni comprensibili anche agli spettatori più giovani, come da esigenze di Rai Kids e KidsMe che co-producono, ma trattate con una genialità, una consapevolezza e strizzate d'occhio alla cultura popolare che rendono la visione più che piacevole, addirittura travolgente, per ogni fascia d'età e per un pubblico ampio.

Un fuoco di fila di trovate e genio

Travolge la Spooky Wolf diretta da Giorgio Scorza e Davide Rosio perché non si risparmia mai: i 10 minuti o poco più di durata di ogni episodi sono un fuoco di fila di trovate, intuizioni, idee e citazioni, tra gag più fisiche e adatta agli spettatori più giovani a giochi di parole e spunti visivi che strizzano l'occhio al mondo della cultura popolare in sempre più ampio e completo. Ci si diverte nell'immediato, ma capita di tornare a pensarci anche a posteriori, quando una battuta torna a insinuarsi tra i pensieri mentre ci si trova a far altro (come la fossa delle Marianne, che ha fatto capolino or ora, mentre chi scrive è impegnato a scrivere queste righe).

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Spooky Wolf: un frame della serie

Un ritmo folgorante supportato alla perfezione dal comparto tecnico, da un character design adorabile e una palette cromatica che conquista, da frenesia e follia che rendono la visione un'esperienza vivace, brillante, vitale e impulsiva. Anarchica, come è la fantasia dei suoi autori. Come è la fantasia dei bambini.

Conclusioni

Ci ha conquistati la serie di cui vi abbiamo parlato nella recensione di Spooky Wolf, una serie che ha come target principale i più giovane ma che è capace di conquistare anche un pubblico più maturo, come chi scrive. Ambientata in una città di fantasia, che è fatta di personaggi che vengono dall’immaginario dei più piccoli, ci racconta le indagini del lupo del titolo e dei suoi surreali assistenti con piglio geniale e creativo, con un inarrestabile sequenza di trovate e gag che strizzano l’occhio con consapevolezza alla cultura popolare. Un altro colpo riuscito di Movimenti Production.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.9/5