Pennyworth, intervista a Ben Aldridge: "Il mio Thomas Wayne vi sorprenderà"

Pennyworth sta per arrivare su Starz Play e Ben Aldridge, interprete di Thomas Wayne, racconta nella nostra intervista qualche curiosità sulla serie tratta dai fumetti della DC.

Pennyworth Thomas
Pennyworth: Ben Aldridge in una foto della serie

Pennyworth, la serie ispirata ai fumetti della DC, ha tra i suoi protagonisti Ben Aldridge che ha ottenuto il ruolo di Thomas Wayne nel progetto prodotto da Danny Cannon e Bruno Heller, in arrivo il 25 ottobre su Starz Play, e nella nostra intervista svela qualche dettaglio del progetto ambientato in un mondo di spie e missioni segrete.
Nei dieci episodi che compongono la prima stagione l'attore inglese porta infatti sullo schermo una visione inedita del padre del futuro Batman che è arrivato a Londra da Gotham City e lavora sotto copertura nella No Name League, essendo in realtà un agente della CIA. Wayne, come prevedibile, incontrerà Alfred Pennyworth, l'ex militare destinato a diventare il suo fedele braccio destro che è interpretato da Jack Bannon, e Martha Kane, anche lei in missione, parte affidata ad Emma Paetz.

Ben Aldridge, recentemente apparso anche nell'acclamata Fleabag, si è immerso totalmente nell'atmosfera creata da Heller, già creatore di Gotham, in cui la realtà si fonde con una finzione, a tratti violenta e sopra le righe, che permette di raccontare dei capitoli inediti della vita di personaggi molto amati e conosciuti dai fan dei fumetti, svelandone dettagli che hanno sorpreso persino il cast.
L'attore, in occasione dell'intervista che ha rilasciato a Movieplayer.it, ha parlato della sua preparazione prima di arrivare sul set e del suo rapporto con il mondo della DC, ma anche dell'esperienza sul set dello show di Phoebe Waller-Bridge e dei cambiamenti in atto nel panorama televisivo.

Un personaggio dal passato misterioso nella Londra degli anni Sessanta

Thomas Wayne è un personaggio molto conosciuto, non solo dai fan più fedeli dei fumetti della DC, c'è un aspetto che ti ha sorpreso maggiormente della versione creata per Pennyworth?

Credo che tutti sappiamo che finisce per essere ucciso, grazie ai film e ai fumetti, ma non sappiamo nulla del periodo in cui era giovane ed è qualcosa che era davvero interessante. Bruno Heller, lo showrunner, aveva davvero una libertà totale sul suo passato, quanto gli è accaduto. Ci sono delle somiglianze con i fumetti e anche delle differenze perché tra le pagine è un sergente, mentre nel mondo creato per la serie è maggiormente impegnato in missioni sotto copertura ed è alle prese con segreti. Questo mi ha sicuramente sorpreso.

Cosa hai amato della scelta di ambientare la serie in una Londra che ha alcuni elementi reali e altri maggiormente fantasy?

Ho adorato il fatto che sia ambientata nella Londra degli anni Sessanta e penso che abbia permesso di creare un mondo unico e in grado di distinguersi. È un'atmosfera un po' nostalgica, sembra qualcosa che conosciamo e ha le basi nella cultura della swinging London di quel periodo, è pop, moderna, rock, ci sono tanti riferimenti culturali e al tempo stesso c'è questo mondo inventato, strano, contorto, oscuro, sopra le righe. Si tratta di un contesto in cui potrebbe accadere tutto ed è una serie davvero imprevedibile, è difficile da classificare: è uno spy drama, un po' thriller e alle volte diventa irreale, ci sono dei momenti molto romantici ed emozionanti, diventa una storia che si evolve seguendo totalmente i personaggi e in cui tutto può succedere, cambia episodio dopo episodio. Penso che abbia uno stile molto forte e in grado di distinguersi nel panorama televisivo.

La preparazione del personaggio

Come ti sei preparato al ruolo prima di arrivare sul set?

Durante l'audizione mi hanno detto che volevano Thomas Wayne un po' in stile Cary Grant e quindi ho guardato film come Intrigo internazionale, opera che mi ha influenzato molto ed entusiasmato perché ci sono degli importanti e forti paralleli tra il mio personaggio e la star del cinema in quel lungometraggio, nel modo in cui i personaggi si trovano in una situazione che non capiscono totalmente e non riescono a controllare. Poter indossare i costumi d'epoca, immedesimarsi nel ruolo di un americano che si trova a Londra, mi ha permesso di creare il personaggio.

La serie sorprende un po' mostrando la nascita del legame tra Thomas e Alfred, come descriveresti il loro rapporto nella serie?

Penso che gli spettatori si aspettassero che la serie li mostrasse amici, ma all'inizio stanno un po' distanti e sono sospettosi, anche se hanno molto bisogno di qualcosa che l'altro può dargli. Thomas è questo americano che si ritrova a essere un po' un pesce fuori dall'acqua in questa Londra che non conosce, e si rende conto che Alfred è più esperto, che sa muoversi con intelligenza in questa realtà. Collaborare con lui sarebbe utile. Alfred conosce il mondo dell'esercito, la violenza, sta cercando di rivoluzionare la sua vita, iniziare da capo e non essere coinvolto nel mondo nascosto, violento e oscuro delle spie. Thomas invece vuole in un certo senso che Alfred faccia il gioco sporco al posto suo. Trovo che sia interessante come i due interagiscono e si evolvono in questo contesto dark e un po' sconvolgente.

In passato hai lavorato anche come regista, l'esperienza sul set di Pennyworth ti ha insegnato qualcosa di utile da mettere in pratica dietro la macchina da presa?

Ho fatto il regista solo una volta e vorrei farlo molto di più in futuro, ma ogni lavoro è un'esperienza nuova da cui puoi imparare. Ma semplicemente rimanendo sul set e osservando quello che hai intorno si impara tantissimo. Ciò che apprezzo dei progetti televisivi è che è una comunità, ognuno ha il proprio lavoro e si impegna al massimo, collaborando tutti portano in vita questi show dove ognuno di loro è essenziale. Si impara a vicenda. Non ci si annoia mai.

Il rapporto con il fumetto

Che rapporto avevi con il mondo della DC prima di girare la serie? Eri un fan dei fumetti?

La prima volta che ho scoperto Batman è stata grazie al film diretto da Tim Burton e la scena che mi è maggiormente rimasta impressa è il momento in cui il personaggio di Michelle Pfeiffer diventa Catwoman, la trasformazione, i momenti in cui distrugge l'appartamento, crea il costume e diventa la donna gatto, passando da essere quasi un cucciolo spaventato all'essere una gatta fortissima. Quello che amo dei personaggi della DC, in particolare di Batman, è che non sono persone dotate di superpoteri, ed è quello che stiamo vedendo con Joker e spero anche con il prossimo film con protagonista Robert Pattinson: sono persone normali che finiscono per diventare eroi perché pensano che sia una loro responsabilità, sono esseri umani che hanno vissuto dei traumi profondi e diventano ciò che sono perché hanno fatto delle scelte giuste, diventando quindi protettori, o sbagliate, trasformandosi in villain. Pennyworth penso che cerchi di sfumare il confine tra eroi e cattivi , non mostra un mondo in bianco e nero ma molte zone di grigio. Con la serie si capisce che Alfred è una persona buona destinata a diventare un eroe, ma compie delle azioni discutibili e si trova in situazioni altrettanto poco limpide, uccide le persone pensando che sia per il bene, ma toglie comunque la vita ad altri esseri umani. Lo stesso accade con Thomas che compie delle scelte che non sono a favore di tutti, ha dei lati meno positivi. Trovo che la DC sia caratterizzata da un mondo davvero interessante e proponga dei personaggi che hanno molti difetti e con cui è facile immedesimarsi.

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Il nuovo mondo delle serie tv

Fleabag: un primo piano della protagonista
Fleabag: un primo piano della protagonista

Pensando alla tua carriera è impossibile non citare Fleabag, come è stato lavorare con Phoebe Waller-Bridge? In futuro collaborerete ancora insieme?

Tutti stanno cercando di scoprire cosa farà Phoebe, penso sia la domanda più diffusa in questo periodo a Hollywood. Io purtroppo non ne ho idea e quando c'è stata la premiere di Fleabag a Londra non ho osato chiederle cosa ha intenzione di fare. Ma non ho alcun problema a dire che sarei disposto a fare qualsiasi cosa mi chieda. Girare quello show è stata un'esperienza magnifica e ne sono davvero orgoglioso. Mi ha dato da recitare un ruolo un po' folle la prima volta che abbiamo girato insieme, ma farei davvero qualsiasi cosa per lei.

L'entrata in scena delle piattaforme di streaming ha modificato in parte il panorama televisivo, per voi attori cosa è cambiato negli ultimi anni?

Penso che attualmente si stiano realizzando moltissime serie, ma non sono convinto che sia cambiato davvero il mondo della televisione. Come attore pensi in un certo senso che avrai più opportunità ma poi c'è stato questo avvento di progetti con star del cinema, che è fantastico, tuttavia limita un po' lo spazio destinato a chi ha lavorato prevalentemente per la tv. Credo che forse attualmente ci siano fin troppe scelte, ma quello che prevale è la tv di qualità e finiamo tutti per guardare, parlare e interessarci agli stessi show perché sono quelli che riescono a farsi strada e ottenere fan. Penso che sia un periodo davvero interessante per la creatività ed è quello che dovrebbe continuare, non vuol dire necessariamente che vengano realizzati progetti migliori, ma si hanno più opportunità per realizzare serie.

Avete già notizie riguardanti un possibile rinnovo di Pennyworth?

Sembra probabile, ma per adesso non sappiamo ancora nulla. Ci piacerebbe sicuramente ottenere il rinnovo.

Nella serie ci sono moltissimi personaggi e non tutti interagiscono nelle puntate, nel caso potessi tornare sul set c'è qualcuno con cui vorresti collaborare di più rispetto ai primi dieci episodi?

Mi piacerebbe lavorare di più in scene con Thomas e Martha Kane, continuare a lavorare con Emma Paetz e sicuramente con Jack Bannon perché amo realmente recitare con loro due. Sarebbe bello anche poter girare qualche scena con Paloma Faith, che interpreta Bet Sykes e con l'attore scozzese Ryan Fletcher, che nello show è "Dave Boy", perché ho avuto modo di girare qualche sequenza con lui e vorrei poter avere più scene a disposizione con protagonisti i nostri due personaggi.

Una possibile seconda stagione

Hai parlato con Bruno Heller del futuro di Thomas Wayne in una possibile seconda stagione?

Bruno collabora molto, dice: "Vieni da me per propormi delle idee e vediamo se possono funzionare". Ma è anche qualcosa di spaventoso perché può capitare che ti dica che ci ha già pensato e non funzionerebbe, situazione piuttosto orribile quando accade. C'è quindi un po' di pressione. Bruno ha però una mente così brillante e piena di immaginazione e per quanto mi riguarda mi andava bene lasciargli decidere tutto, ero felice di quello che aveva ideato per Thomas nella prima stagione. C'erano davvero delle cose interessanti e mi fido di quello che ideerà, non trovo sia necessario intervenire se continua a proporre del grande materiale. Crea sempre delle scene che sembrano quasi tratte da spettacoli teatrali, c'è bisogno di molte prove, ci sono tante battute... Propone sempre del materiale davvero interessante e che amo recitare.

Tra le pagine dei fumetti esiste anche una versione più in stile "eroe" del padre di Bruce, in futuro potrebbe apparire in stile Batman?

Pennyworth Jack Bannon Ben Aldridge Epix
Pennyworth: Ben Aldridge in un'immagine della serie

Sì, nei fumetti si mostra Thomas quasi in versione Batman, ma non penso che nella serie si arriverà a qualcosa di simile. Heller in modo intelligente ha inserito degli elementi che chi legge i fumetti può riconoscere, dei nomi conosciuti, dei riferimenti, ma non vedremo mai Batman in nessuna versione.

Attualmente vanno in onda vari show tratti dai fumetti della DC, pensi possa essere creato un crossover tramite dei flashback?

Non credo che sia possibile realizzare dei crossover a causa dell'ambientazione storica di Pennyworth, ben diversa da Titans o dalle altre proposte televisive tratte dai fumetti attualmente in onda. Questa serie è stata ideata in modo indipendente e per rimanere separata perché non funzionerebbe bene un collegamento con gli altri show, anche se c'è la possibilità di mostrare dei flashback.

The Batman riporterà Bruce Wayne sul grande schermo, ti piacerebbe apparire nel film?
Sarei felicissimo di diventare il "padre" di Robert Pattinson! Ma non se ne sta parlando affatto purtroppo.