Paura d'amare 2: gli ostacoli del cuore prima del fatidico sì

L'età dell'innamoramento è ormai lontana. Ora Stefano e Asia sono pronti al passo successivo: mettere su famiglia. Ce lo racconta Paura d'amare 2, seguito della fortunatissima fiction di Rai Uno, in onda da stasera per 6 puntate

Nonostante le differenze sociali, i pregiudizi e gli spettri dal passato, Stefano e Asia hanno deciso di stare insieme. A qualunque costo... almeno finora: da questi presupposti parte infatti Paura d'amare 2 di Vincenzo Terracciano, in onda da martedì 17 settembre in prima serata su Rai Uno, dopo tre anni dal debutto della fiction con Giorgio Lupano ed Erica Banchi.
Sono passati gli anni ma le difficoltà del loro rapporto non sono certo diminuite, anche se hanno un figlio e si trovano ad un passo dalle nozze. Complici la crisi economica e una vendetta di troppo, i due sentono scricchiolare il legame dalle basi attraverso una mancanza di fiducia che si fa strada fin dai primissimi istanti della prima puntata (in totale sono 6).

Asia si divide tra il tirocinio in ospedale e i preparativi del matrimonio, mentre si accorge della distanza con Stefano. Non si tratta solo dei chilometri che la separano da lui quando si trova in Tunisia a visionare gli stabilimenti della Loipharma (che intanto sta vivendo la "peggiore crisi di sempre"). Silenzi fin troppo eloquenti, uniti a malintesi e malumori accentuano in lei il sospetto che il fidanzato le nasconda qualcosa, forse addirittura un'altra relazione.
Dal canto suo, l'uomo è troppo impegnato ad arginare i conti in rosso per occuparsi di bomboniere e partecipazioni di nozze e non riesce a voltare pagina dopo la scomparsa di Elide (Ida Di Benedetto). "È un'ossessione - lo rimprovera la sua futura moglie - quand'è che ci libereremo di lei?".
Evidentemente non succederà così in fretta: nonostante la dichiarazione della morte presunta, il personaggio riserverà infatti ogni genere di colpo di scena nelle modalità più impensabili che coinvolgono gli affari ma soprattutto il privato.
Stefano, però, non si arrende facilmente e davanti alle difficoltà serra i ranghi dell'azienda: "È nei momenti di crisi - dice al proprio consiglio d'amministrazione - che bisogna avere il coraggio di cercare nuove strade". Ancora non sa quanti vicoli ciechi in realtà lo attendano dietro l'angolo assieme agli agguati della paternità.
In famiglia, infatti, non solo la compagna a reclamare le sue attenzioni. Carlotta (Benedetta Gargari), ad esempio, si trova nel bel mezzo della fase di ribellione adolescenziale. Si affacciano all'orizzonte i primi batticuori e proprio non sopporta quei privilegi che sembrano scavare un divario incolmabile tra lei e le compagne della scuola pubblica. L'esistenza principesca della famiglia Loi, d'altronde, ha ben poco di comune, ma sono proprio gli scenari sfarzosi che ne incorniciano le vicende a rappresentare uno dei motivi di maggiore appeal della fiction, impreziosita da una colonna sonora delicata.
La seconda stagione, girata tra Belgrado, Torino e la Tunisia, gioca infatti su atmosfere, luci e colori di location molto diverse tra loro che conferiscono un fascino esotico ai nuovi risvolti della trama. Gli intrighi si mescolano al romanticismo e l'attenzione del pubblico resta focalizzata sulle vicissitudini che, declinate in ambienti diversi, continuano a perseguitare i protagonisti.
La favola moderna del ricco vedovo che s'innamora della babysitter (in stile Tutti insieme appassionatamente, ma con meno prole) continua a far presa sul pubblico e dopo i 7 milioni di ascolti totalizzati nel 2010 si moltiplicano le aspettative.
Se si escludono i picchi retorici e ridondanti di alcuni dialoghi, lo stile tende a rimanere asciutto, senza sconfinare in situazioni sopra le righe. La lovestory, si sa, è molto romanzata, ma non manca di garbo. La linea di continuità della sceneggiatura è stata preservata e il pubblico verrà ampiamente rassicurato perché nessun colpo di scena gli toglierà l'avvolgente sensazione di essere tornato a casa, o almeno in un clima familiare anche se in versione extralusso.