Outlander: il commento all'episodio The Way Out

Un terzo episodio coeso ed equilibrato ci introduce a uno degli elementi inevitabili del conflitto tra la "donna del futuro" Claire Beachamp e la Scozia del 1743, in cui è stata misteriosamente catapultata.

A Castle Leoch sono attesi numerosi membri del clan dei Mackenzie per una sorta di riunione familiare, con tanto di intrattenimento musicale. Nel frattempo, Claire si rende utile come può al Laird Colum grazie alle sue capacità curative - trascurando invece Jaime, che la donna cerca quasi di gettare tra le braccia della giovanissima, graziosa e adorante Laoghaire.

Impegnata a cercare di bilanciare la sua notevole preparazione medica con le conoscenze e i mezzi di duecento anni prima, Claire s'imbatte nel caso di un paio di bambini tornati dalla visita alle rovine di una vecchia chiesa afflitti da una "possessione demoniaca". Lei pensa presto un possibile avvelenamento, ma il sacerdote locale è di diverso avviso, e le dimostra un'immediata ostilità che non rimarrà senza conseguenze...

Old Nick and me

L'episodio The Way Out, il terzo della stagione inaugurale di Outlander, si apre con due sequenze anomale: la prima è un flashback in cui vediamo l'eroina accanto al marito Frank, e precisamente al momento della partenza di lei per il fronte. La seconda è una scena in cui la donna confessa alla governante di Castle Leoch, Mrs. Fitz, le sue vere origini, ed è perfettamente assurda. Ci accorgiamo che è una reverie - Claire non sta veramente facendo le rivelazioni che inevitabilmente la farebbero finire dalla padella alla brace - ma anche considerando questo non funziona perché è fuori caratterizzazione: Claire è una donna molto intelligente, non ha bisogno di immaginare l'ovvia reazione che avrebbe la verità sulle persone che ha accanto; e anche gli spettatori di Starz avranno bene abbastanza sale in zucca da non aver bisogno di sentirsi urlare in faccia "Strega! Strega!" per indovinare i rischi cui si esporrebbe la protagonista svelando il suo cospicuo segreto. La scena è stonata, grottesca, irritante, un insulto alla nostra intelligenza; per fortuna l'episodio, dopo questo scivolone, si riabilita miracolosamente fino a poter essere definito migliore dei due precedenti.

Outlander: un'immagine di Caitriona Balfe nell'episodio The Way Out
Outlander: un'immagine di Caitriona Balfe nell'episodio The Way Out

Proseguendo sul tema 'demoniaco', infatti, The Way Out delinea la sostanziale minaccia che la sua preparazione, la sua personalità, la sua modernità rappresentano per Claire nella Scozia del diciottesimo secolo, dominata dalla superstizione, dalla brutalità e dall'oscurantismo religioso, e in questo, pur senza tentare nulla di nuovo o particolarmente sorprendente, va decisamente più a fondo di quanto avevano fatto due episodi più introduttivi come Sassenach e Castle Leoch. Questo ne fa una visione ugualmente piacevole per i meriti tecnici che abbiamo riconosciuto dall'inizio allo show di Ronald D. Moore, ma anche un'esperienza più emotivamente coinvolgente rispetto ai due episodi precedenti.

Il mostro dagli occhi verdi (e dalla voce off)

Outlander: Sam Heughan e Caitriona Balfe nell'episodio The Way Out
Outlander: Sam Heughan e Caitriona Balfe nell'episodio The Way Out

Sono probabilmente blu, gli occhi del bel Jamie/ Sam Heughan, ma non è propriamente di lui che parliamo bensì della gelosia nei suoi confronti di cui sembra soffrire la nostra Claire: l'attrazione tra i due è palese, non sfugge nemmeno alla piccola Laoghaire, anche perché i due flirtano spudoratamente anche davanti a lei. Ma mentre per Jaime è in atto un "innocente" gioco di seduzione, fa piedino a Claire e bacia Laoghaire giocosamente davanti a lei (per inciso, ignorando i sentimenti della ragazzina), Claire sembra vittima di una inquietante dicotomia. La Claire che ci parla attraverso il voice over mutuato dal romanzo di Diana Gabaldon sembra quasi ignorare Jamie; senza dubbio glissa sull'elettricità che c'è tra di loro, per sdilinquirsi nella nostalgia e nello struggimento nei confronti di Frank Randall. Complice la vibrante, multiforme performance di Caitriona Balfe, ci troviamo quasi davanti a due Claire: quella che sembra perfettamente a suo agio nelle highlands del diciottesimo secolo, e che si sta innamorando di un ragazzo da sogno, e quella ligia al dovere coniugale anche due secoli prima del suo tempo, che anela soltanto a una cosa: sfuggire ai Mackenzie, raggiungere Craigh na Dun e cercare il passaggio per tornare nel 1945 e poter riabbracciare Frank.

Outlander: Caitriona Balfe e eTobias Menzies nell'episodio The Way Out
Outlander: Caitriona Balfe e eTobias Menzies nell'episodio The Way Out

Ora, non sappiamo dirvi se l'effetto è voluto, ma in ogni caso è interessante, come è spesso interessante, alle prese con una storia raccontata in prima persona, valutare il livello di sincerità e onestà del narratore: nel caso di Claire, a questo punto è probabile che la passione per Jamie sia relegata ancora all'inconscio nonostante il suo comportamento in vari frangenti, e che questo dualismo sia la manifestazione di un conflitto tra es e super ego. Qual è la vera Claire, la moglie devota, decisa a tornare nella sua epoca per sollevare Frank dalla sua angoscia, o la donna grintosa e spumeggiante che sembra nata per dominare il diciottesimo secolo e incantare Jaime? Lo scopriremo tra non molto.

Conclusioni

Grazie alla sua coesione tematica e alla sua tensione emotiva, The Way Out è l'episodio migliore della serie fino a questo momento e ci induce a guardare ai prossimi sviluppi della vicenda con rinnovata fiducia e curiosità.

Movieplayer.it

3.5/5