No Escape, la recensione: nessuno ti salverà in mezzo all'oceano

La recensione di No Escape, la nuova serie thriller young adult su Paramount+ basata sull'omonimo romanzo best seller di Lucy Clark, che mette al centro due ragazze in fuga e un viaggio impossibile e pieno di segreti a bordo di uno yacht in mezzo all'oceano australiano.

No Escape, la recensione: nessuno ti salverà in mezzo all'oceano

Ogni imbarcazione ha bisogno di un'artista.

Ci saranno tutti gli ingredienti per poter piacere al target di riferimento nella recensione di No Escape, l'ultima novità seriale in casa Paramount+ disponibile dal 28 settembre. Eppure il risultato è qualcosa di talmente già visto che ci chiediamo il senso di proporre ancora prodotti del genere nel 2023 (almeno dai primi episodi visti, sui sette totali). La storia, tratta dall'omonimo romanzo di Lucy Clark, è quella di una fuga: l'evasione di due ragazze dalla propria casa a Londra verso l'Australia, Lana (Abigail Lawrie) e Kitty (Rhianne Barreto).

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No Escape: una scena della serie

Le due si imbarcano su un aereo in fretta e furia per andare dall'altra parte del mondo e poi dover scappare nuovamente: da subito capiamo che c'è qualcosa (o qualcuno) che le spaventa terribilmente e forse le sta inseguendo, e che sono abituate ad usare vari mezzi, compreso rubare, per sopravvivere - in realtà per trascorrere le giornate dividendosi tra feste, hotel e mercatini. A quel punto le due amiche per la pelle si imbarcano su uno yacht, The Blue, con uno stratagemma poco ortodosso pur di racimolare un passaggio... ed è così che si invischieranno in qualcosa più grande di loro che porterà a conseguenze inaspettate e soprattutto pericolose.

Un equipaggio misterioso

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No Escape: una foto di scena

L'equipaggio del The Blue è variegato e soprattutto composto da persone altrettanto misteriose e con dei segreti: il capitano e proprietario della nave, l'australiano Aaron Winbourne (il Jay Ryan di Beauty and the Beast), è reduce da una grave perdita, mentre suo fratello minore Denny (Sean Keenan) è uno scapestrato ed irresponsabile. Michelle (Colette Dalal Tchantcho), un'americana nera benestante, sembra la più giudiziosa del gruppo insieme al capitano. Heinrich (Elmo Anton Stratz) è un ragazzo tedesco perennemente al verde e un po' una testa calda. Infine Joseph (Narayan David Hecter), metà francese e metà filippino, è cresciuto come devoto cattolico, crede alle superstizioni e soprattutto alla spiritualità del mare e delle isole, comprese quelle maledette, e mette gli occhi su Lana, insieme a Denny. Attraverso questi personaggi e ciò che troveranno in mezzo al mare cambiando per sempre le loro vite, il serial vuole parlare di destino e di karma, dell'incredibile successione di eventi che può portare a qualcosa di tragico e da cui non si può più tornare indietro.

Flashforward

No Escape Poster
Locandina di No Escape

No Escape però inizia con un flashforward che riporta gli spettatori al presente, quando Lana non si fa chiamare più così e sembra negare qualsiasi cosa successa sul The Blue. Perché? Quali segreti nasconde e soprattutto dov'è finito il resto dell'equipaggio? La narrazione a quel punto torna indietro per raccontare come siamo arrivati al tragico epilogo, ricordando The White Lotus e i cadaveri ritrovati all'inizio di ogni stagione, ma senza spazio per le risate e la satira sociale. Qui la fotografia così come la regia vogliono raccontare il buco nero in cui si ritrovano i personaggi e da cui non riescono più ad uscire, tanto metaforico quanto letterale, come da titolo. Le due giovani protagoniste risultano però respingenti nell'interpretazione e nella caratterizzazione, così come le performance del resto del cast. Lo show sembra puntare su un gruppo di interpreti di bella presenza e poco carisma, piuttosto che su una storia maggiormente sostanziosa e sostanziale. Ci potrebbe essere una tematica sottesa alla spiegazione che porterà con sé la risoluzione del mistero principale ma per ora non ci è dato intuirla e soprattutto non giustifica l'aver riciclato - mescolandoli in modo leggermente diverso elementi, stilemi e idee da tante altre serie thriller e young adult venute prima di lei. Nemmeno le location mozzafiato riprese con un taglio puramente da cartolina riescono a fare la differenza.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di No Escape sottolineando nuovamente come si tratti di una serie che nasce troppo derivativa del genere di cui fa parte, a cui aggiunge davvero poco altro se non un mero intrattenimento, e nemmeno fino in fondo in tal senso, almeno dai primi episodi visti. Risultano stanche le interpretazioni, vuoto il messaggio di fondo se non il voler tener incollato lo spettatore allo schermo con vari stratagemmi e colpi di scena.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Gli elementi apparentemente perfetti per il target di riferimento.

Cosa non va

  • Due protagoniste respingenti.
  • Una storia già vista.
  • Un cast veramente poco partecipativo.
  • Le riprese da cartolina.