Mosaic: in TV arriva il giallo interattivo di Steven Soderbergh

Debutta su Sky Atlantic Mosaic, serie in sei episodi in cui il regista Steven Soderbergh e lo sceneggiatore Ed Solomon costruiscono un murder mystery concepito anche come un'opera interattiva per dispositivi mobili. Il nostro commento ai primi due episodi del giallo interpretato da Sharon Stone.

Mosaic: una scena della serie
Mosaic: una scena della serie

Fra gli anni Settanta e Ottanta, e in parte ancora nel decennio successivo, godeva di notevole diffusione una peculiarissima categoria letteraria destinata poi a un progressivo declino con l'avvento dei videogiochi: i cosiddetti librogame, vale a dire romanzi 'interattivi' in cui il lettore aveva la possibilità di scegliere, di capitolo in capitolo, percorsi narrativi sempre diversi, talvolta misurandosi con prove e ostacoli di vario tipo, nel tentativo di raggiungere un esito positivo per la propria avventura.

La nuova fatica televisiva di Steven Soderbergh non è assimilabile in tutto e per tutto alla lettura di un librogame, specialmente perché non consente allo spettatore di influire sullo sviluppo degli eventi, ma soltanto di accostarsi al racconto secondo l'ordine che preferisce, scegliendo di volta in volta la prospettiva di uno dei personaggi. Tuttavia una serie come Mosaic, prodotta per la HBO, trasmessa in Italia dal 30 gennaio su Sky Atlantic e lanciata in contemporanea pure come app per dispositivi iPhone e Android, costituisce un esperimento ibrido che potrebbe forse, da qui a qualche anno, aprire la strada a un nuovo filone (o che rimarrà invece un caso isolato).

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Chi ha assassinato Olivia Lake?

Mosaic: Sharon Stone in un'immagine
Mosaic: Sharon Stone in un'immagine

Frutto del lavoro di scrittura di Ed Solomon, già autore per il cinema di Men in Black e della saga di Now You See Me - I maghi del crimine, e affidato alla regia di Steven Soderbergh, che torna sul piccolo schermo a quasi tre anni dall'epilogo dell'acclamato The Knick, Mosaic si presenta come un murder mystery piuttosto canonico, caratterizzato da un numero ristretto di personaggi e da una narrazione declinata quasi completamente sottoforma di flashback. Nel prologo dell'episodio pilota, Meet Olivia Lake, ambientato nel presente, siamo subito messi a conoscenza di un'indagine per omicidio, in cui all'improvviso tutti gli indizi sembrano puntare su Joel Hurley (Garrett Hedlund). Si tratta di pochi minuti, quindi ecco iniziare l'analessi di rito: quattro anni prima a Summit, una cittadina di montagna dello Utah, ritroviamo Joel, aitante barman con ambizioni artistiche, in procinto di incrociare la propria strada con quella di Olivia Lake, interpretata da Sharon Stone.

Mosaic: Sharon Stone in un momento della serie
Mosaic: Sharon Stone in un momento della serie
Mosaic: un momento della prima stagione
Mosaic: un momento della prima stagione

Olivia, scrittrice di libri per l'infanzia e madrina di un progetto editoriale volto a stimolare la creatività dei bambini (un richiamo metatestuale alla natura interattiva della serie stessa), dietro il suo carisma e la sua sicurezza cela le fragilità di una donna oltre la cinquantina che fatica ad accettare l'età che avanza e il timore di non essere più il centro delle attenzioni maschili. E già il primo episodio si biforca in due sottotrame, presentate in maniera consequenziale in TV mentre l'app permette di selezionare l'ordine di visione: la convivenza fra Olivia e Joel nella baita in cui la donna l'ha accolto, convivenza avviata a una svolta alquanto infelice; e la relazione, professionale e privata, fra Olivia ed Eric Neill (Frederick Weller), il quale la coinvolge in un nuovo progetto lavorativo ma che è motivato da un ambiguo doppio fine. Se la prima puntata è tutta incentrata sull'introduzione dei personaggi, la seconda, Moving Forward, Not Back, segue invece le evoluzioni talvolta drammatiche dei loro rapporti, fino ad arrivare alla fatidica notte di Capodanno in cui ha avuto luogo il delitto e alle immediate conseguenze.

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Dramma e misteri in un esperimento non del tutto riuscito

Mosaic: una scena della serie con Sharon Stone
Mosaic: una scena della serie con Sharon Stone

Non è semplice valutare, mediante una fruizione canonica, meriti e difetti di un prodotto concepito per un altro medium; ma nel suo formato tradizionale, vale a dire quello di una comune serie TV, Mosaic rischia purtroppo di perdere gran parte del proprio fascino, risentendo - soprattutto nel primo episodio - di vari problemi di ritmo e di un impianto drammaturgico che, almeno per ora, non brilla per originalità né per spessore. A convincere maggiormente è senz'altro Sharon Stone, che si cala con grande partecipazione in un ruolo carico di contraddizioni: dall'euforia di una neonata passione a una caparbietà indomabile, dalla paura di lasciarsi andare e di restare ferita a una meschinità feroce e vendicativa, per culminare con una crisi di rabbia alla scoperta di un doloroso tradimento (e in questa specifica scena, la Stone svetta in tutti i sensi su un Frederick Weller fiacco e incolore).

Mosaic: un primo piano di Sharon Stone
Mosaic: un primo piano di Sharon Stone

Esistono indubbiamente ampi margini di crescita per gli episodi a venire, con lo spazio per approfondire ulteriormente le dinamiche fra i vari comprimari ed elaborare in misura maggiore l'elemento prettamente giallo e poliziesco di Mosaic, elemento tenuto un po' in sordina in queste prime battute. A un primo sguardo, tuttavia, a prevalere è il vago senso di delusione per una serie che non solo non prova nemmeno a eguagliare i livelli di complessità e di sofisticatezza di The Knick, ma che in generale risulta piuttosto convenzionale e prevedibile e, sui piani della trama e della messa in scena, non riesce a evocare suggestioni così incisive. È pur vero che l'esperimento in questione non è stato costruito unicamente per lo schermo; e magari, nelle puntate a venire, la serie si dimostrerà in grado di sorprenderci prendendo direzioni inaspettate... per ora, però, è assai difficile pensare che Mosaic possa diventare il primo cult televisivo del 2018.

Movieplayer.it

2.5/5