I Medici 3, Francesco Montanari: "Savonarola e i follower del 1400"

I Medici 3: l'intervista ai protagonisti della fiction in onda su Rai 1, dai confermatissimi della passata stagione alle new entry italiane

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I medici: un'immagine della terza stagione

Dopo l'esordio della scorsa settimana con i primi due episodi de I Medici 3, la serie dedicata alla famosa famiglia fiorentina prosegue su RAI 1. A margine della presentazione di quest'ultima stagione che chiude la trilogia, abbiamo raccolto le parole dei protagonisti, dal regista Christian Duguray al protagonista Daniel Sharman, passando per le new entry italiane Francesco Montanari, Neri Marcorè, e la lanciatissima Aurora Ruffino.

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Daniel Sharman e il cambiamento di Lorenzo il Magnifico

La seconda stagione si concludeva con la congiura dei Pazzi, nella quale perse la vita Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo Il Magnifico. Il Lorenzo che troviamo in questa terza stagione è quindi, per forza di cose, un uomo nuovo, spinto da sentimenti diversi, e per questo il lavoro fatto sul personaggio è stato diverso. "Il desiderio di vendetta si è calcificato dentro di lui" - ha dichiarato Sharman - "insieme a una sorta di idealizzazione del senso di perdita, dei propri cari, su tutti il fratello, ma anche della giovinezza. Ora infatti Lorenzo è definitivamente un uomo carico di responsabilità, che deve affrontare gli impegni politici in prima persona, consapevole del suo potere centrale per Firenze. Un aspetto molto importante di questa stagione è lo sguardo che abbiamo cercato, che molto spesso è quello dei suoi figli, o della sua famiglia, volevamo osservare un uomo così importante attraverso gli occhi di chi lo ama. In generale" - ha concluso Sharman - "quello che ho trovato molto interessante è il processo di acquisizione del potere, poi di perdita".

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Francesco Montanari e i follower del 1400

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I medici: un'immagine della terza stagione

Uno dei nuovi personaggi più importanti è certamente il Girolamo Savonarola interpretato da Francesco Montanari, una figura centrale nella Firenze dell'epoca, che ebbe un peso determinante sulla Storia. "Sono molto felice di essere entrato a far parte di questa grande famiglia" - ha dichiarato Montanari - "Il lavoro è partito con una domanda, che ci siamo fatti con il regista Duguay: ma come fa un individuo del 1400 ad avere così tanti follower se non ha Instagram? E allora siamo partiti dalla parola predicatore, destrutturandola, ci siamo concentrati sul fatto he fosse un uomo che credeva fortemente nell'umanità, nella solidarietà, e soprattutto in Dio, come salvezza prima terrena e poi spirituale. Un uomo che incontra un grande uomo, Lorenzo il Magnifico (e io ho incontrato Daniel, che è diventato mio grande amico) e questi due uomini si innamorano l'un l'altro, creano una fratellanza profonda, perché entrambi credono fortemente nelle possibilità dell'essere umano, la differenza è che Lorenzo il Magnifico mette l'uomo al centro del mondo, mentre Savonarola ci mette Dio. Questo rapporto reciproco di mentore e allievo verrà messo a dura prova durante la loro vita, direi quindi che la loro è una storia di innamoramento, ma anche di rinnego".

Neri Marcorè: il potere logora chi ce l'ha

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I medici: un'immagine tratta dalla terza stagione

Non è la prima volta che Neri Marcorè interpreta un papa, aveva già incarnato papa Luciani per un'altra fiction, e ora torna a vestire i panni pontifici, stavolta con Innocenzo VIII. "Quello del papa è un ruolo molto affascinante, che non a caso ha ispirato recentemente grandi registi come Sorrentino e Moretti. L'aspetto umano di chi si trova a essere il capo della Chiesa è una cosa misteriosa e affascinante. Nell'epoca del nostro rinascimento la figura del papa non era solo un capo spirituale ma soprattutto una persona molto potente a livello economico e politico. Nella seconda parte della storia, dopo la mia elezione a papa, ci sarà un radicale cambiamento dei rapporti con Lorenzo e tutta la famiglia de' Medici, perché, dopo avermi aiutato e spinto molto per diventare pontefice, si aspettavano una figura molto più accomodante, e invece Innocenzo VIII cambierà atteggiamento. Evidentemente essere papa è una cosa ultra stressante, per invertire il motto di Andreotti 'il potere logora chi non ce l'ha', quando hai il potere e queste grosse responsabilità, sembri diventare più preoccupato, le rughe in faccia si accentuano. In generale, la mia figura non è centrale per la storia ma è comunque strategica, perché molte vicende dei Medici dipendono dal comportamento talvolta ostico di papa Innocenzo VIII".

Aurora Ruffino e la forza delle donne de' Medici

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I medici: un'immagine della terza stagione della serie

Una conferma assoluta di questa stagione è Aurora Ruffino, che interpreta Bianca de' Medici, sorella del Magnifico. "Le donne che vengono raccontate nella serie" - ha dichiarato Ruffino - "sono donne che hanno un ruolo fondamentale all'interno della famiglia, donne amate tantissimo, rispettate, donne colte e intelligenti che conoscono molto bene il funzionamento del potere economico e politico. Sono donne che aiutano e sostengono i propri mariti, i propri fratelli e i propri padri, sono donne che vivono dietro le quinte, perché quello era il ruolo da rispettare. Erano come le fondamenta di una casa, non le vedi, ma senza di esse la casa non regge. Si tratta di personaggi fondamentali ma anche capaci di fare un passo indietro e rispettare i ruoli. Bianca, Clarice e Lucrezia, tutte donne magnifiche che avranno modo di dimostrare la loro eccezionalità. Per quanto riguarda il mio personaggio, Bianca, la ritroviamo come una donna matura, cambiata, dopo dieci anni è una donna totalmente formata che ha vissuto molte delle esperienze che una donna può chiedere dalla vita, ma che trova sempre il modo di amare e mettere da parte il rancore o la rabbia quando pure sarebbe giustificata a serbarli".

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Duguay e la fine della trilogia

Il canadese Christian Duguay è il regista di questa terza e ultima stagione. Si tratta di un regista che ha già lavorato a fiction Rai, come Coco Chanel o Sant'Agostino, e che si trovava ora a chiudere il cerchio di questa serie al suo culmine. "Sono entrato in un mondo che faceva parte di una trilogia, quindi c'erano delle linee guida da seguire, dei binari in cui gli attori erano già stati incanalati. Quello che credo definisca questa terza stagione è l'intensificazione della centralità di Lorenzo, nella vita pubblica, nella sua ascesa come personaggio pubblico, ma anche internamente alla famiglia. Quando abbiamo iniziato abbiamo scelto di riprendere questo processo da diversi punti di vista, da quello di sua moglie, dei suoi figli, del popolo e dei sui nemici. L'arrivo di Giulio il figlio di Giuliano, è un avvenimento importantissimo da un punto di vista emotivo, ed è proprio su questo piano, quello dell'emotività, che abbiamo deciso di giocare molto in questa stagione".

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