Tanti auguri Maggie Gyllenhaal: i migliori film dell'attrice e regista americana

In occasione del 45° compleanno di Maggie Gyllenhaal, riscopriamo i migliori film dell'attrice americana, che si è anche affermata come regista con La figlia oscura.

Tanti auguri Maggie Gyllenhaal: i migliori film dell'attrice e regista americana

Maggie Gyllenhaal nasce a New York il 16 novembre 1977, figlia del regista Stephen e sorella maggiore di Jake (classe 1980). Attrice, regista e sceneggiatrice, Maggie è una donna di notevole talento, che ha finora tratteggiato una carriera dalle scelte ricercate e particolari, essendo attiva sia nel cinema che in televisione. In occasione del suo quarantacinquesimo compleanno, vogliamo rendere omaggio all'artista ripercorrendo le sue interpretazioni più importanti, soprattutto quelle cinematografiche, per giungere al suo esordio alla regia con La figlia oscura, particolarmente apprezzato dalla critica e protagonista dell'ultima stagione dei premi. Ecco, dunque, i migliori film di Maggie Gyllenhaal, procedendo in ordine cronologico dai suoi esordi fino agli anni più recenti.

1. Secretary (2002)

Secretary
Secretary

Dopo un periodo trascorso in un istituto psichiatrico, la giovane Lee Holloway (Maggie Gyllenhaal) cerca di ricominciare daccapo. Lee è fuggita dalla sua famiglia, che le ha causato crisi di autolesionismo: infatti, quando le frustrazioni che subisce diventano più forti di lei, inizia a provocarsi dolore nelle maniere più differenti.

Dopo aver terminato con successo un corso di dattilografia, Lee inizia a cercare lavoro, e lo trova presso l'avvocato Edward Grey (James Spader), un uomo freddo e dai metodi bruschi che sembra molto rigido nel porsi con lei. In realtà, anche Edward nasconde qualcosa: è un sadico con smanie da dominatore di coppia, soprattutto nella sfera sessuale. Quando il muro che separa Lee e Edward inizierà a crollare, le rispettive problematiche comportamentali li avvicineranno pericolosamente...

La locandina di Secretary
La locandina di Secretary

Diretto da Steven Shainberg, scritto da Erin Cressida Wilson e liberamente tratto dal racconto di Mary Gaitskill (in particolare dalla raccolta Bad Behaviour), Secretary è una commedia drammatica estremamente particolare, che ottenne un ottimo riscontro di critica alla sua uscita anche per la capacità di sorprendere lo spettatore. Infatti, il film è molto esplicito nell'esposizione e non risparmia nessun dettaglio narrativo: è questa, del resto, la forza di un'opera provocatoria ma magnificamente strutturata.

Semplicemente eccezionali James Spader e soprattutto Maggie Gyllenhaal che, dopo gli esordi con il padre e la partecipazione a Donnie Darko, qui si rivelò al grande pubblico raccogliendo numerosissimi riconoscimenti, tra cui una candidatura al Golden Globe.

2. SherryBaby (2006)

La locandina di Sherrybaby
La locandina di Sherrybaby

New Jersey. Sherry Swanson (Maggie Gyllenhaal) esce di prigione dopo tre anni e sta cercando di disintossicarsi completamente dall'abuso di eroina. Ciò che preme maggiormente alla donna è riallacciare il rapporto con sua figlia. Ma la situazione è ben peggiore di quanto Sherry si aspettasse.

Infatti, la piccola la riconosce appena, e non sembra così entusiasta di ritrovarla. Inoltre, il rapporto di Sherry con il resto della famiglia appare molto teso. Tra un viaggio e l'altro nella struttura dove si trova sua figlia, Sherry incontrerà nuove persone, e deciderà di iscriversi agli Alcolisti Anonimi. Qui intraprenderà una relazione con Dean (Danny Trejo), tossicodipendente che sta cercando di uscirne. Ma i tentativi che Sherry farà per riconciliarsi con il suo mondo falliranno uno dopo l'altro, tanto da farla precipitare nuovamente nel buio. Forse l'unico che può aiutarla veramente sarà suo fratello Bobby (Brad William Henke).

Scritto e diretto da Laurie Collyer, SherryBaby rappresenta un'altra bellissima prova di Maggie Gyllenhaal, qui alle prese con un personaggio estremamente difficile da affrontare e caratterizzato da molteplici sfaccettature. Per questa interpretazione, l'attrice venne insignita della seconda candidatura ai Golden Globes e premiata con altri significativi riconoscimenti.

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3. Il Cavaliere Oscuro (2008)

Il Joker di Heath Ledger in una scena del film The Dark Knight
Il Joker di Heath Ledger in una scena del film The Dark Knight

A distanza di un anno dall'apparizione di Batman sulle strade di Gotham, la metropoli può iniziare a guardare ad un futuro nel quale la criminalità organizzata non sarà più l'indiscussa padrona della città, tra corruzione e malaffare di ogni genere. Con la collaborazione del tenente James Gordon (Gary Oldman) e del nuovo procuratore distrettuale Harvey Dent (Aaron Eckhart), Batman è pronto a sferrare l'attacco alle risorse finanziarie della mafia, riuscendo a catturarne il contabile fino a Hong Kong.

Inizialmente scettici ma adesso con le spalle al muro, i boss di Gotham accettano la proposta del Joker (Heath Ledger), un folle criminale senza identità, vestito da pagliaccio e sfregiato da cicatrici nel volto nascoste dal trucco da clown. Egli ha garantito loro di uccidere Batman, ma per giungere all'obiettivo inizia ad attuare un piano eversivo e di inaudita violenza, puntando alle istituzioni cittadine e diffondendo la paura tra la popolazione. Nel frattempo, Bruce Wayne (Christian Bale) è sempre più dilaniato dal dubbio se sia giusto andare fino in fondo alla missione che si era prefissato insieme a Alfred Pennyworth (Michael Caine) e a Lucius Fox (Morgan Freeman), ovvero ripristinare la giustizia e dare la speranza ai meno abbienti come sognava suo padre, o rinunciare a essere Batman per vivere la sua relazione con Rachel Dawes (Maggie Gyllenhaal), a sua volta divisa tra i sentimenti verso Bruce e quelli verso Dent, il quale insieme a lei sta portando avanti la propria battaglia per varare un provvedimento legale che assicuri l'ordine a Gotham.

Maggie Gyllenhaal e Aaron Eckhart in una sequenza del film Il cavaliere oscuro
Maggie Gyllenhaal e Aaron Eckhart in una sequenza del film Il cavaliere oscuro

Diretto da Christopher Nolan e scritto dal regista insieme al fratello Jonathan, Il Cavaliere Oscuro è il film riferimento dei cinecomic moderni. Un perfetto incontro tra action, dramma e genere fantastico che qui si ritrovano nel realismo di Nolan: nel contesto urbano di una Gotham differente da quella osservata nel primo capitolo della trilogia, si sviluppa il piano diabolico del Joker, che metterà a dura prova Batman e tutte le persone a lui più vicine, in particolare Rachel, che avrà dapprima un incontro ravvicinato con il criminale e poi diverrà la vittima dell'ultima, beffarda provocazione del clown nei confronti del Vigilante mascherato.

Dopo l'abbandono del ruolo di Rachel Dawes da parte di Katie Holmes, che l'aveva interpretata in Batman Begins, per Il Cavaliere Oscuro venne scelta proprio Maggie Gyllenhaal, che ha impersonato la donna amata da Bruce Wayne con grande personalità. Non è mai semplice sostituire una collega in un progetto già avviato, ma il talento di Maggie ha restituito al personaggio di Rachel (ideato proprio per la trilogia) naturalezza, perspicacia e presenza scenica.

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4. Crazy Heart (2009)

Jeff Bridges e Maggie Gyllenhaal nel film Crazy Heart
Jeff Bridges e Maggie Gyllenhaal nel film Crazy Heart

Bad Blake (Jeff Bridges) è una vecchia stella della musica country. Da tempo la sua popolarità è in netta discesa, tanto che riesce a fare esibizioni solo in piccoli locali, in particolare quello dell'amico Wayne Kramer (Robert Duvall).

Bad è dedito al fumo, all'alcol, e ha cinque matrimoni falliti alle spalle. Inoltre, ha un rapporto compromesso con un figlio, che non vede da vent'anni. Un giorno, dopo aver cantato in un locale di Santa Fe, incontra la giornalista Jean Craddock (Maggie Gyllenhaal), che vorrebbe scrivere un articolo su di lui e sulla sua carriera, purtroppo in costante declino. Nonostante la differenza d'età, tra i due scatterà qualcosa, tanto che avvieranno una relazione sentimentale. La presenza di Jean provocherà effetti benefici su Bad, che, come per magia, sembrerà ritrovare lo smalto dei vecchi tempi. La svolta tanto attesa arriverà quando il musicista Tommy Sweet (Colin Farrell) gli chiederà di comporre delle canzoni per lui. Quando tutto sembrerà andare per il meglio, però, la tendenza autodistruttiva di Bud tornerà a far capolino...

Scritto e diretto da Scott Cooper e tratto dal romanzo di Thomas Cobb, Crazy Heart è un film che omaggia la musica e la cultura country e pone al centro della narrazione un personaggio affascinante, che grazie al sostegno di una donna straordinaria troverà la forza per reagire e superare gli ostacoli che egli stesso aveva costruito attorno a sé. Eccellente la prova di Jeff Bridges, che gli è valsa l'Oscar e il Golden Globe, altrettanto importante quella di Maggie Gyllenhaal, candidata per la prima volta dall'Academy. Al film anche una seconda statuetta, per la canzone The Weary Kind scritta da Ryan Bingham e T. Bone Burnett.

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5. Lontano da qui (2018)

Lontano Da Qui 2
Lontano da qui: una scena con Parker Sevak e Maggie Gyllenhaal

Lisa Spinelli (Maggie Gyllenhaal) è una maestra d'asilo appassionata di poesia. Con il tempo, la dedizione per le sue attività l'ha portata a trascurare la famiglia, in particolare il marito, mentre i figli sono ormai cresciuti. In realtà, Lisa non è particolarmente talentuosa nella scrittura, ma sa riconoscere le capacità nelle persone che incontra.

Un giorno rimarrà rapita dal talento di un bambino, Jimmy, che cammina avanti e indietro recitando poesie straordinarie. Nessuno, però, sembra apprezzare particolarmente l'inclinazione artistica del piccolo alunno. Così, sarà proprio Lisa a prendersene cura, per proteggerlo dall'indifferenza e dalla poca considerazione altrui. Questo, però, la porterà a spingersi oltre il proprio ruolo di insegnante, e per Lisa sarà il momento di iniziare una battaglia personale che forse attendeva da tempo...

Scritto e diretto da Sara Colangelo e basato sul film Haganenet di Nadav Lapid, Lontano da qui è una pellicola molto delicata, che è imperniata sulla figura della protagonista, una donna che forse avrebbe voluto ricevere di più dalla propria esistenza e dalla propria famiglia e che, per questo, intende ritrovare la possibilità di credere per una volta ancora nella realizzazione di qualcosa di molto significativo. Proprio attraverso il sostegno a un bambino, che ella ritiene abbia assoluto bisogno di qualcuno che scommetta in lui.

6. Il successo televisivo: The Honourable Woman (2014)

The Honourable Woman: Maggie Gyllenhaal in una scena
The Honourable Woman: Maggie Gyllenhaal in una scena

Nessa Stein (Maggie Gyllenhaal) è una donna elegante e impegnata in vari ambiti. Ha rilevato dal fratello Ephra (Andrew Buchan) il controllo dell'azienda di famiglia, passata con lei dalla produzione di armi allo sviluppo delle comunicazioni. Da piccoli, Nessa ed Ephra hanno visto uccidere loro padre dinanzi ai loro occhi: un'esperienza che li ha profondamente segnati, e che ha determinato le scelte compiute dalla donna nella sua esistenza. Nessa è stata nominata "pari a vita" per le sue attività filantropiche in Medio Oriente, dove sta cercando di coltivare la pace tra Israele e Palestina e, inoltre, ha avviato accordi per portare i cavi della fibra ottica e altre strutture di telecomunicazione nei territori messi a dura prova dal lungo conflitto.

Quando Samir Meshal, un imprenditore palestinese con il quale aveva firmato dei contratti molto importanti, verrà ritrovato morto all'apparenza per suicidio, la posizione di Nessa risulterà compromessa. Si ritroverà così coinvolta in un complotto internazionale che coinvolgerà Israele, la Palestina e i servizi segreti britannici. All'interno di questi ultimi, c'è chi non è convinto dell'ipotesi che Meshal si sia tolto la vita, ma prima di procedere ulteriormente verrà fatta luce sul passato di Nessa ed Ephra...

Scritta e diretta da Hugo Blick, The Honourable Woman è una serie britannica che, nei suoi otto episodi, mantiene un'alta intensità narrativa e sviluppa diversi temi estremamente rilevanti, oltre che di grandissima attualità. Per il complesso ruolo di Nessa Stein, nel 2015 Maggie Gyllenhaal ha vinto il Golden Globe e ha ricevuto la candidatura agli Emmy Award e ai SAG Award.

7. L'esordio alla regia: La figlia oscura (2021)

Lost Daughter Olivia Colman
La figlia oscura: Olivia Colman in una scena

Durante una breve vacanza al mare, Leda rimane attratta da una giovane madre e dalla propria bambina mentre giocano sulla spiaggia. Apparentemente, questa è una scena quanto mai naturale e del tutto ricorrente nei gioiosi momenti di condivisione tra genitori e figli, ma il particolare frastuono che le due stanno provocando, e il rapporto con gli altri componenti della famiglia, smuovono qualcosa di profondo e oscuro nell'animo di Leda.

Improvvisamente, la donna si sentirà turbata e rievocherà dei tormenti personali che credeva di avere ormai rimosso: terrore, confusione e tristezza di alcuni ricordi riaffioreranno in tutta la loro violenza emotiva, in particolare quelli del periodo della propria maternità. Come se fosse precipitata in una dimensione parallela, adesso governata dalla propria mente, Leda dovrà affrontare il prezzo delle decisioni che un tempo aveva compiuto, quando era fragile e impreparata a essere madre...

Scritto e diretto da Maggie Gyllenhaal e tratto dal romanzo di Elena Ferrante, La figlia oscura rappresenta l'esordio alla regia per l'artista americana, che ha esplorato la tematica della maternità e delle sue contraddizioni, spesso poco affrontate sia nel cinema che nella vita reale. Argomenti di grande impatto emotivo che la Gyllenhaal ha deciso di trattare con il proprio stile, molto attento e ricercato. La figlia oscura, presentato in anteprima alla Mostra internazionale di Venezia, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, e in particolare tre nomination agli Oscar: miglior attrice protagonista (Olivia Colman), miglior attrice non protagonista (Jessie Buckley) e miglior sceneggiatura adattata, che ha confermato ulteriormente la cifra altissima del lavoro svolto da Maggie Gyllenhaal per la sua opera prima.

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