Locarno 2010, giorno 8: Paperi, pioggia e pistole

Una pellicola animata russa ha sconfitto la pioggia battente della Piazza Grande, riscaldando i cuori di grandi e piccini. Nel frattempo ad animare il concorso internazionale ci hanno pensato Brasile e Cina.

Largo all'animazione in Piazza Grande. Dopo il sesso e le torbide atmosfere dei giorni scorsi, il Festival di Locarno ha proposto una serata interamente dedicata ai bambini. La Piazza ha ospitato l'anteprima mondiale di The Ugly Duckling, rivisitazione in chiave musical della fiaba di Andersen Il brutto anatroccolo. Il film, diretto dal russo Garri Bardine, è ambientato in un cortile popolato da volatili che vivono tutti insieme in armonia. Quando il gallo si imbatte in un uovo sconosciuto decide di farlo covare alle galline del pollaio, ma quando, dopo la nascita del nuovo uccellino, gli abitanti del pollaio si accorgono che il volatile non assomiglia a nessun altro animale, cominciano a disprezzarlo e a infliggergli una serie di umiliazioni. Alla fine, però, il brutto anatroccolo si trasformerà in uno splendido cigno bianco. La magia della plastilina, plasmata dal genio dell'animazione Bardin, qui all'esordio nel lungometraggio, le suggestive coreografie, i riferimenti ironici all'ex Unione Sovietica e le splendide musiche di Tchaikovsky danno vita a un'opera suggestiva che, nonostante la pioggia abbattutasi sulla Piazza Grande, ha incantato grandi e piccini. A precedere la proiezione del film il cortometraggio animato di Philippe Parreno Invisibleboy.

Anche il concorso ieri ha riservato qualche piacevole sorpresa. Due le pellicole in competizione: il cinese Winter Vacation e il brasiliano Luz Nas Trevas - A Volta Do Bandido Da Luz Vermelha. Commedia delicata e surreale, la pellicola cinese scritta, diretta e montata da Li Hongqi inanella una serie di situazioni che vedono coinvolti curiosi personaggi senza che, di fatto, accada mai qualcosa. Il film è caratterizzato dalla presenza di lunghi piani d'ambientazione e ancor più duraturi silenzi interrotti da fulminanti scambi di battute. L'atmosfera rarefatta e malinconica ricorda l'arguzia di certe strisce a fumetti, in particolare dei mitici Peanuts, che però il regista Li Hongqi afferma di non aver mai letto. Al di là delle influenze presenti o meno, la pellicola risulta piacevolmente arguta. Che il festival di Locarno abbia scoperto un nuovo autore orientale da tener d'occhio in futuro?

Di tutt'altro sapore l'omaggio sentito di Luz Nas Trevas - A Volta Do Bandido Da Luz Vermelha. Il film, scritto dal regista brasiliano Rogério Sganzerla, è stato completato dalla moglie Helena Ignez dopo la morte del cineasta scomparso nel 2004. Il film rappresenta il seguito del capolavoro di Sganzerla The Red Light Bandit, realizzato nel 1968.
La storia prende le mosse quando il popolare bandito, fuori legge di San Paolo, si trova in carcere in attesa di uscire e cambiare vita. Nel frattempo il figlio, dopo aver appreso l'identità del genitore, decide di dedicarsi a sua volta al crimine trasformandosi nel bandito Tudo ou Nada (Tutto o niente). Il film,

caratterizzato dallo stile violento e coloratissimo di molta cinematografia brasiliana, è una pellicola anarchica, estrema, dal ritmro incalzante, estremamente critica nei confronti della polizia brasiliana. I continui salti spazio-temporali ci permettono di seguire le vicende parallele di padre e figlio in un intreccio visionario e citazionista profondamente legato al suo ideatore. Nonostante l'assenza fisica, è ancora Rogério Sganzerla a guidare la mano della moglie e del co-regista Icaro C. Martins in questa pellicola complessa e nostalgica che ha il sapore amaro di un addio.