Kristen Stewart: "In Charlie's Angels, il mio ruolo da irresponsabile"

Intervista a Kristen Stewart che al pubblico del Festival di Zurigo, ha parlato degli esordi con Twilight, di Robert Pattinson e delle Charlie's Angels!

Kristen Stewart in una sequenza del film The Messengers
Kristen Stewart in una sequenza del film The Messengers

A neanche trent'anni (li compirà il prossimo aprile), Kristen Stewart ha già una carriera notevole, fatta di collaborazioni con registi come David Fincher, Sean Penn, Catherine Hardwicke, Olivier Assayas, Ang Lee e Woody Allen, senza dimenticare il ruolo da protagonista nella saga di Twilight, i cui cinque capitoli hanno incassato più di tre miliardi di dollari nel mondo. All'ultima Mostra di Venezia l'abbiamo apprezzata in Seberg, film che ha anche portato a Zurigo in occasione di un premio alla carriera, il Golden Eye Award. Di questo, e molto altro, ha parlato durante una delle consuete conversazioni con il pubblico che sono uno degli aspetti più amati della kermesse zurighese.

Gli inizi con Jodie Foster

L'interesse per il cinema, svela Kristen Stewart, è nato già durante l'infanzia, tramite i genitori: "Mia madre faceva la segretaria di edizione, mio padre l'aiuto regista, quindi mi capitava di visitare i set. L'ambiente mi piaceva, ed era un buon motivo per non andare a scuola (ride, n.d.r.), quindi iniziai a recitare perché quando sei una bambina è l'unica cosa che puoi fare in termini professionali." Il primo ruolo ufficiale, seppure non accreditato, è stato in un film per la TV nel 1999, mentre la prima parte notevole, alla tenera età di undici anni, è stata in Panic Room, il quinto lungometraggio di David Fincher, dove interpretava la figlia di Jodie Foster. Com'è stato lavorare con lei? "Jodie è una presenza meravigliosa sul set, e c'è una certa somiglianza, anche fisica, tra me e lei. La cosa buffa però è che io sono stata scelta prima di lei, Jodie è arrivata in un secondo momento dopo che avevo già fatto le prove per alcune settimane con Nicole Kidman (la prima scelta per il ruolo della madre, successivamente scritturata per un cameo vocale nel film finito, n.d.r.)." Ha parlato con lei di Jean Seberg? "No, ai tempi ero troppo giovane, ma è vero che Jodie per diverso tempo aveva i diritti per fare un film sulla sua vita."

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Twilight e i compagni di set, da Taylor Lautner a Robert Pattinson

Robert Pattinson e Kristen Stewart in una sequenza di Twilight
Robert Pattinson e Kristen Stewart in una sequenza di Twilight

La vera svolta, alcuni anni dopo, è arrivata con Twilight, una saga durata cinque anni, dal 2008 al 2012, e altrettanti film. Si aspettava un successo simile? "Non direi, nel senso che i libri erano abbastanza noti nella sfera letteraria dei titoli per giovani adulti, ma non erano esattamente entrati nella cultura popolare, quello è accaduto dopo. Il progetto mi interessava perché tutto è raccontato dal punto di vista di Bella Swan, il mio personaggio, e siccome all'epoca ero ancora una teenager mi riconoscevo un po' in lei. Mi sono divertita molto a lavorare su di lei con la regista del primo film, Catherine Hardwicke." Ha un ricordo particolare di un momento bello su uno dei set? "Ce ne sono troppi, lavorare a quei film per cinque anni è stato come andare al liceo, e in entrambi i casi non posso isolare un ricordo specifico. Non so rispondere a quella domanda." È rimasta in contatto con i colleghi del franchise? "Sì, assolutamente. Non facciamo uscite di gruppo o cose del genere, ma ho legami individuali con tutti e li vedo spesso. Taylor Lautner sta organizzando una festa di Halloween a cui purtroppo non potrò andare perché sarò a New York in quel periodo. E sono molto fiera del lavoro che sta facendo Robert Pattinson, mi piace molto il fatto che lui sarà il nuovo Batman. È un grandissimo attore."

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Io, la più irresponsabile delle Charlie's Angels

Negli ultimi anni ha recitato due volte per Olivier Assayas, grazie al quale è stata la prima attrice statunitense a vincere un César, il massimo riconoscimento dell'industria cinematografica francese. Com'è lavorare con lui? "Un'esperienza incredibile, sul set ti dà molta libertà, una scena che in teoria dovrebbe durare trenta secondi può andare avanti per un quarto d'ora, ma alla fine, non si sa come, tutto corrisponde alla sceneggiatura. Credo che per lui sia quasi qualcosa di mistico, solo alla fine delle riprese si rende conto di ciò che ha fatto." Si farà un terzo film insieme? "Mi piacerebbe moltissimo, dipenderà soprattutto dagli impegni di Olivier, lavora costantemente. L'ultima volta che l'ho visto mi ha detto di avere in mente qualcosa."

Seberg
Seberg: una scena con Kristen Stewart

Prossimamente la vedremo nel reboot di Charlie's Angels, cosa l'ha spinta ad accettare quel progetto? "Ammiro molto il lavoro di Elizabeth Banks, la regista, ha fatto un film divertente, ma senza la componente quasi supereroistica. Io interpreto una sorta di sorella maggiore irresponsabile per quanto riguarda il mio rapporto con le altre due protagoniste, ed è stato molto piacevole partecipare a qualcosa di più leggero. Mi piacerebbe farlo di più, anche se tendo a preferire progetti più impegnati." Tra questi c'è il suo primo lungometraggio da regista, The Chronology of Water, previsto per il 2020: "È basato sulle memorie di una donna, ho curato l'adattamento con il suo aiuto. Non reciterò nel film perché non sono adatta, la protagonista nel corso della storia passa dai 17 ai 40 anni. Però troverò la persona giusta, statene certi."