Katia Greco: Mery, ma non per sempre

Una piacevole chiacchierata con la bella attrice siciliana che ne Il giovane Montalbano interpreta la fidanzata del protagonista, e in questi giorni è a teatro con 'Ti sposo, ma non troppo'.

Di Katia Greco, appena la si vede, colpisce sicuramente la sua bellezza: un sorriso dolce e gli intensi occhi verdi, incorniciati da una cascata di capelli ricci e scuri, il volto ideale per interpretare la fidanzata di Michele Riondino ne Il giovane Montalbano, prequel della popolare serie dedicata al commissario più amato della televisione italiana. A parlarci poi si resta piacevolmente sorpresi anche dal modo in cui racconta l'esperienza fatta sul set siciliano della fiction, con una semplicità che tra i suoi colleghi (e colleghe) è poco diffusa, e attraverso la quale si intuisce una vera passione per il suo lavoro.
Dopo la parentesi sentimentale con Montalbano, la bella e fascinosa Katia in questi giorni è impegnata sul palcoscenico con Ti sposo, ma non troppo, commedia sentimentale di Gabriele Pignotta che ha debuttato il 13 marzo a Modena, ispirata ad una storia realmente accaduta, e incentrata sul modo in cui Facebook ha rivoluzionato (in parte) le nostre vite e il modo di relazionarci agli altri.

Katia, a differenza di altri, ne Il giovane Montalbano tu hai un personaggio nuovo, non condizionato da quelli resi popolari nella serie precedente. Come hai lavorato per sviluppare il personaggio di Mery?
Ho fatto una lunga chiacchierata con il regista che mi ha spiegato i punti salienti del personaggio, poi ne abbiamo parlato insieme a Michele. Mi sono sentita molto vicina a Mery, anch'io sono dolce, determinata, amante della buona tavola. Per cui ho cercato di tirar fuori al meglio gli aspetti che mi accomunavano a lei.

La serie è ambientata in un passato non troppo distante, gli anni Novanta. E' stato facile per voi fare questo piccolo passo indietro senza che si creassero confusioni con il presente?
Sì, non abbiamo avuto nessun problema. Poi i costumisti e gli scenografi dal canto loro hanno fatto un ottimo lavoro in tal senso e questo ci ha aiutato moltissimo ad entrare meglio nell'atmosfera degli anni Novanta.

Avete lavorato in location suggestive, a quanto ne so. Cosa ti è rimasto delle riprese di questa serie? C'è qualche aspetto della lavorazione che ti ha colpito in modo particolare?
Mi è rimasto il ricordo splendido di posti che non avevo mai visto, seppure io sia siciliana. Ragusa Ibla per esempio è stupenda, magica direi e anche Scicli l'ho trovata molto deliziosa. E poi l'aver fatto un'esperienza di set che mi rimarrà nel cuore, è stato bello da siciliana girare un film nella mia terra. Ho adorato tutti gli aspetti della lavorazione.

Tra i sei episodi che avete girato qual'è il tuo preferito?
Io ho girato le prime due puntate, le mie preferite! (sorride)

Nel tuo curriculum spiccano diversi polizieschi, almeno per quanto riguarda il piccolo schermo. C'è un genere in particolare, con il quale vorresti misurarti?
Il thriller e perché no, anche una bella commedia.

Parlando del futuro, hai altri progetti in cantiere dopo Montalbano?
Ho fatto dei provini e attendo delle risposte, ma, per il momento nulla di certo. Incrocio le dita!