Joe Manganiello a Lucca Comics & Games 2023: "Dungeons & Dragons non è soltanto un gioco, è una forma d'arte"

Joe Manganiello, da grande giocatore ed esperto di Dungeons & Dragons, ha preso parte a diversi incontri qui al Lucca Comics & Games per raccontare il documentario da lui diretto sul celebre gioco di ruolo.

Joe Manganiello a Lucca Comics & Games 2023: 'Dungeons & Dragons non è soltanto un gioco, è una forma d'arte'

Joe Manganiello è uno dei protagonisti di questo Lucca Comics & Games 2023: l'attore di Justice League, True Blood e Magic Mike ha da sempre una passione per i giochi di ruolo ed in particolare per Dungeons & Dragons e qui alla manifestazione ha avuto modo di presentare il documentario ufficiale dedicato al celebre gioco di ruolo, di cui è regista, oltre a partecipare a vari incontri con la stampa e con il pubblico sul tema. Tra qualche mese, infatti, D&D compirà ben cinquant'anni, mezzo secolo durante il quale ha cambiato e segnato le vite di un numero sempre crescente di appassionati che hanno così imparato ad amare il vastissimo universo narrativo proposto dal gioco, uno vero e proprio spazio aperto alla fantasia dove poter creare personaggi, situazioni e storie i cui esiti sono affidati alla bravura del Doungeon Master, dei giocatori e ovviamente, ai dadi. Manganiello ha parlato di tutto questo raccontando la nascita della sua passione e tutto ciò che da essa è derivato, dimostrando come senza Dungeons & Dragons non sarebbe l'attore, l'autore e il regista che è oggi.

Gli insegnamenti di Doungeons & Dragons

Joe Manganiello Lucca 2023
Joe Manganiello durante l'incontro con la stampa a Lucca 2023

Durante l'incontro con la stampa la prima domanda ha riguardato proprio l'influenza che il gioco di ruolo ha avuto sulla sua vita e sul lavoro: "Ho iniziato come Dungeon Master a nove anni. All'epoca le storie che creavo erano legate ai libri che leggevo: a otto anni ho letto Lo Hobbit, leggevo Stephen King e così ho iniziato presto a capire l'arco caratteriale dei personaggi. Oggi sono uno scrittore, un produttore, ho appena creato una serie tv e le abilità che ho sviluppato da bambino come master sono le stesse che uso quando sviluppo una serie televisiva. Ho imparato a scrivere dando voci diverse ai personaggi, perché è quello che fai quando fai il Master. Grazie a questo ho anche capito come aver a che fare con gli attori: quando ero piccolo gli amici con cui giocavano non erano attori, ma ho imparato come trascinarli nella storia, come farli affezionare alla narrazione."

True Blood:Joe Manganiello in un'immagine dell'episodio Jesus Gonna Be Here
True Blood:Joe Manganiello in un'immagine dell'episodio Jesus Gonna Be Here

L'attore e autore ha poi continuato dicendo: "Impari ad emozionarti anche quando le cose vanno male, in un certo senso vuoi che le cose vadano male perché a volte dai vita ad un fantastico errore creativo. Come Dungeon Master, infatti, il momento più bello per me è quando mi poggio allo schienale della sedia e vedo cosa i giocatori creano, situazioni che a volte sono meglio della mia idea originale e questo succede anche su un set. Ho imparato a non essere così rigido nelle mie posizioni e ad aspettarmi il cambiamento, ad esempio nella serie True Blood: se ricordate nei libri il personaggio di Lafayette muore alla fine del primo libro ma Nelsan Ellis nella serie era talmente bravo che è il suo personaggio è stato fatto sopravvivere. Quando si tratta di D&D tu puoi cambiare la storia, cogliere gli spunti che ti arrivano perché l'idea migliore deve vincere."

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Il gioco di ruolo come forma d'arte

Una foto di Joe Manganiello
Una foto di Joe Manganiello

Manganiello, classe 1976, ha anche sottolineato come in passato giocare ai giochi di ruolo fosse qualcosa di strano, qualcosa che non veniva percepita spesso con un'accezione positiva: "Ero ossessionato dal D&D da ragazzino. Cercavo di essere più bravo possibile a scuola per avere più tempo possibile il pomeriggio da dedicargli. Poi il mio lavoro è quello di raccontare storie: Dungeons & Dragons non è soltanto un gioco, è una forma d'arte creativa, è qualcosa che ti trova e se hai l'attitudine ti riempie, ti forma. Nel documentario ho parlato con tantissimi registi e attori che giocano, David Benioff, creatore de Il gioco di Spade è un giocatore di ruolo, Craig Mazin autore di The Last of Us, i Duffer Brothers autori e registi di Stranger Things sono master di D&D. Quando sei ragazzino non lo sai, non sai che ci potrai guadagnare qualcosa, non c'era tik tok all'epoca, tutti pensavamo di fare qualcosa di sbagliato ma non potevamo fermarci."

D&D e i videogiochi

Zelda
Il personaggio di Link in The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

Dopo questi incontri non c'è più alcun dubbio sul fatto che Joe Manganiello sia votato alla cultura nerd e a tutto ciò che ad essa ruta intorno. Nel corso delle varie domande ha dimostrato di interessarsi alla letteratura fantasy, horror e storica, tutte fonti che utilizza poi per dare vita ai suoi lavori, raccontando anche come secondo lui Dungeons & Dragons abbia influito sulla creazione di titoli cardine della storia dei videogiochi: "L'intera industria dei videogiochi esiste grazie D&D: da King's Quest a the Legend of Zelda, praticamente un Dungeons & Dragons riletto dai giapponesi, ma anche Wolfenstein, Doom, Red Dead Redemption. Io sono un giocatore dal vivo, amo la carta e la penna, però ben venga che un videogioco su D&D abbia successo."