Infiltrati alla Casa Bianca, la recensione: non è un'altra stupida e grottesca commedia americana

Lo scandalo Watergate diventa una (tragi)commedia nera nella nuova miniserie HBO con Woody Harrelson e Justin Theroux dai vincitori dell'Emmy Alex Gregory e Peter Huyck in cinque episodi diretti da David Mandel.

Infiltrati alla Casa Bianca, la recensione: non è un'altra stupida e grottesca commedia americana

Dello scandalo Watergate, che ha fatto la storia dell'America e della presidenza Nixon, hanno parlato in lungo e in largo film e serie di ogni genere e durata, poiché il racconto propone sempre nuove angolazioni e approfondimenti diversi - non ultimo il punto di vista inedito di Martha Mitchell in Gaslit. Un ulteriore tentativo lo fa HBO con la miniserie Infiltrati alla Casa Bianca - White House Plumbers, dall'11 giugno su Sky Atlantic e NOW con appuntamento settimanale. A volte la storia può essere davvero più incredibile della finzione e superarla altamente, come ha dimostrato questa vicenda ai posteri e come spiegheremo nella nostra recensione di Infiltrati alla Casa Bianca. Questo perché è proprio la storia originaria a prestarsi all'elemento comico quasi grottesco che sembra tanto strizzare l'occhio alla poetica dei fratelli Coen.

Al centro della Storia

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Infiltrati alla Casa Bianca: Woody Harrelson insieme a una foto della serie

Per portare in tv questa storia sono stati scelti come protagonisti non a caso due volti noti della serialità (e non solo), che ne sono anche produttori esecutivi: Woody Harrelson (che torna alla HBO dopo True Detective) e Justin Theroux (anche lui torna "a casa" dopo Six Feet Under e The Leftovers), per mostrare con un punto di vista inedito alcune parti non ancora raccontate di ciò che portò allo scandalo Watergate. Alla scrittura i vincitori dell'Emmy Alex Gregory e Peter Huyck e alla regia David Mandel, un trio che arriva da una comicità politica dissacrante e cinica, ovvero quella di Veep. Di quest'ultima però non riescono a riproporre completamente la verve comica finendo piuttosto in qualcosa di grottesco ed esagerato - forse un po' troppo - che però allo stesso tempo si presta al racconto "più surreale della fiction". Tutto parte dai sabotatori politici di Nixon, l'ex agente della CIA E. Howard Hunt e l'ex agente dell'FBI G. Gordon Liddy. Sabotatori accidentali, non dimentichiamolo, dato che il loro intento era... proteggere Nixon e la sua presidenza. I due uomini, che dimostrano grande chimica grazie all'interpretazione di Woody Harrelson e Justin Theroux, finirono per esporre e rovinare non solo la politica di quel periodo ma anche le proprie famiglie, che si trovarono coinvolte loro malgrado nello scandalo, insieme agli altri uomini (principalmente un gruppo di cubani) che coinvolsero nell'operazione.

Tutti gli uomini del presidente: il film sul valore della stampa contro il potere corrotto

Non siamo più (super)eroi

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Infiltrati alla Casa Bianca: Justin Theroux e Woody Harrelson in una foto della serie

Ciò che conseguì dallo scandalo Watergate fu la caduta di alcune certezze agli occhi degli americani così come del mondo intero, che avevano guardato fino a quel momento alla Casa Bianca come qualcosa di invulnerabile. Il crollo di un mito e dei (super)eroi statunitensi a capo del mondo libero, con la conseguente disillusione da parte di chi stava a guardare. Un racconto che sceglie l'ironia e il sarcasmo a dispetto della drammaticità degli eventi raccontati, sfruttando l'inettitudine umana (ecco il richiamo ai Coen) messa in scena e in piazza per il pubblico ludibrio. È incredibile come degli uomini così piccoli si sentano così grandi a volte e pensino di poter cambiare il mondo e addirittura gli equilibri politici, finendo invece per far crollare il castello di carte delle stanze del potere e il ruolo e la sicurezza che avrebbero dovuto avere le ex agenzie dei protagonisti, le principali e più importanti negli Stati Uniti, la CIA e l'FBI. Tutto a partire dalla fuga di notizie dei celebri Pentagon Papers.

Gaslit, la recensione: l'altra faccia del Watergate

Le donne del Watergate

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Infiltrati alla Casa Bianca: Woody Harrelson, Judy Greer, Lena Headey e Justin Theroux in una foto promozionale della serie

Se Gaslit sceglieva di mettere al centro la donna dietro le quinte da cui partì molto più di quanto si dica solitamente, se il celeberrimo Tutti gli uomini del presidente poneva l'accento sui due giornalisti che smascherarono lo scandalo, in Infiltrati alla Casa Bianca - White House Plumbers tutto accade dal punto di vista di coloro che accesero non volendo la miccia sull'operazione che porterà alle dimissioni di Nixon come Presidente. Parallelamente ci viene così raccontata la (tragi)commedia che si svolge dietro le mura domestiche dei due protagonisti, con altre due interpreti d'eccezione, Lena Headey (che torna anche lei "a casa" dopo Il Trono di Spade) e Judy Greer (Californication, Mad Love): la prima è Dorothy Hunt, la moglie del personaggio di Harrelson, la sua dattilografa nonché colei che dovrà tenere unita la famiglia nel momento della disgregazione. La seconda è Fran Liddy, la consorte del personaggio di Theroux che deve stare dietro alle fissazioni quasi naziste del marito. Chiudono il ricco e variegato cast Domhnall Gleeson (che torna sulla rete via cavo dopo Run) nei panni di John Dean consulente legale della Casa Bianca, colui che dà carta bianca ai due ex agenti, e Toby Huss (Blonde) nel ruolo dell'agente della CIA James McCord, che si ritroverà coinvolto nello scandalo. Proprio come in Gaslit, si racconta il dramma familiare accanto a quello politico e cospirativo, ma tutto visto attraverso una lente di ironia grossolana che strizza l'occhio a Veep ma non sempre riesce a fare centro.

Conclusioni

Dello scandalo Watergate abbiamo parlato nella recensione di Infiltrati alla Casa Bianca - White House Plumbers, ma sotto un ulteriore punto di vista. Ovvero quello dei due ex agenti che per proteggere il proprio presidente finirono per fornire le prove che lo avrebbero smascherato di fronte all’opinione pubblica e avrebbero fatto crollare le certezze sulla Casa Bianca. Il tono del racconto scelto è però quello della commedia nera, a volte fin troppo grottesca, nonostante la storia originaria vi si prestasse, non ottenendo sempre il risultato sperato da parte degli autori.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Woody Harrelson e Justin Theroux funzionano insieme, così come Lena Headey e Judy Greer.
  • Dramma familiare e politico si mescolano e confondono.
  • Raccontare il Watergate sotto un nuovo punto di vista e con un diverso tono…

Cosa non va

  • … che però non sempre riesce perché a volte esagera.
  • L'ironia di Veep e in stile fratelli Coen non riesce come avrebbero sperato gli autori.