Hotel Portofino 2, la recensione: si torna in Liguria con il Downton Abbey Wannabe

La recensione di Hotel Portofino 2, la seconda stagione della co-produzione italo-inglese che ci riporta sulla riviera ligure di fine anni '20, tra conferme e new entry e una grande mattatrice: Natascha McElhone. Ogni mercoledì su Sky Serie e NOW.

Hotel Portofino 2, la recensione: si torna in Liguria con il Downton Abbey Wannabe

Ritroviamo le caratteristiche che ci avevamo catturato nel ciclo inaugurale, con qualche miglioramento, nella recensione di Hotel Portofino 2, la seconda stagione della co-produzione italo-inglese ogni mercoledì su Sky Serie e NOW. Al centro sempre le vicende storico-sentimentali dello staff e degli avventori dell'Hotel del titolo, sulla riviera ligure, mentre provano a trascorrere le proprie giornate sgomitando con la storia italiana fascista con la S maiuscola.

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Hotel Portofino 2: Natascha McElhone in una scena

Perno intorno a cui ruotano le storie dei personaggi è sempre Bella Ainsworth (Natascha McElhone), che andando contro le opinioni della propria classe sociale ha messo in piedi un'attività redditizia che oramai dà i suoi frutti e permette alla famiglia di vivere, a dispetto dei debiti e delle brutte abitudini del marito Cecil (Mark Umbers). Marito che oramai ha allontanato da mesi dopo che l'aveva picchiata e che spera di non rivedere più. Ovviamente speranza vana e improbabile dato che rimangono pur sempre sposati. Un qualcosa di simile accaduto all'unione frettolosa (ma senza violenza) del loro figlio Lucian (Oliver Dench, anche nell'altra co-produzione Sky Domina), che arriva all'Hotel Portofino per trascorrere una vacanza... dal proprio matrimonio. Mentre madre e figlio girano intorno ai propri problemi, nuove e vecchie conoscenze sono pronte a confondere ulteriormente le carte in tavola.

New entry italo-inglesi

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Hotel Portofino 2: un'immagine della serie

Daniele Pecci e Rocco Fasano sono le conferme italiane del cast, a cui si aggiunge Giorgio Marchesi (I Medici) nei panni dell'affascinante architetto Marco Bonacini che rapisce la mente (e forse il cuore) di Bella mentre la aiuta ad ampliare l'albergo con una SPA. Sempre più avanguardista e lungimirante, Bella con i suoi modi gentili e la sua generosità sincera continua a farsi un buon nome sulla riviera ligure, grazie anche all'interpretazione misurata di Natascha McElhone dopo Californication, Designated Survivor e Halo, mentre deve affrontare gli ostacoli quotidiani, grandi e piccoli, per tenere in vita l'hotel, sempre con il sorriso sulle labbra. Si formano così parallelamente due triangoli amorosi: da un lato Bella, Cecil e Marco e dall'altro Lucian, diviso tra Constance (Louisa Binder), ora promossa a vice direttrice ma sempre con un figlio illegittimo a carico, e Rose, la moglie infelice e malinconica rimasta a Londra.

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Hotel Portofino 2: una scena

Bella però può contare sull'amicizia duratura con il Conte Albani (Daniele Pecci) e con la star del cinema che crea scandalo Claudine Pascal (Lily Frazer), tornata all'Hotel Portofino per cercare riparo dai paparazzi. Anche la più giudiziosa di casa, Alice (Olivia Morris), potrebbe mandare tutto all'aria con un fidanzamento improvviso e inappropriato per l'epoca. L'indipendenza femminile continua ad essere centrale tra i corridoi dell'hotel, tanto al piano di sopra quanto a quello di sotto. Proprio come in Downton Abbey, anche il period drama creato da Matt Baker e diretto da Adam Wimpenny affronta contemporaneamente le due classi sociali, avendo dalla propria anche il valore aggiunto dei paesaggi suggestivi della nostra Liguria.

Hotel Portofino, la recensione: quando Downton Abbey sbarca sulla Riviera Ligure

La storia con la S maiuscola

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Hotel Portofino 2: una foto promozionale

Sullo sfondo però c'è sempre la storia con la S maiuscola, mi dimenticata. In Hotel Portofino 2 siamo negli anni dell'ascesa al potere di Benito Mussolini (che presto verranno raccontati da un'altra serie Sky, M - Il figlio del secolo), a partire dal dignitario fascista locale, Vincenzo Danioni, che rinnova i propri traffici con Cecil causando non pochi problemi a Bella e all'albergo. Parallelamente assistiamo a un'altra relazione complicata gettata in mezzo agli scontri degli attivisti contro il regime, ovvero il personaggio di Gianluca Bruzzone (Rocco Fasano, Skam Italia), che ritroviamo a Torino mentre ha intrapreso "ufficialmente" una relazione insieme al Dr. Anish Sengupta (Assad Zaman), da sempre segretamente innamorato di Lucian e ora lontano dall'amico fraterno ed ex compagno in armi. La minaccia in questa stagione per l'hotel sarà però duplice, non limitata solamente alle lotte intestine e a quelle politiche. Corre voce infatti che si aggiri tra i clienti un misterioso ispettore in incognito che deve giudicare la resa dell'albergo, ma nessuno sa chi sia e quindi l'intero staff è in allerta. Grazie a conferme e new entry - tra cui citiamo anche i nostri Pasquale Esposito e Carolina Gonelli - dilemmi storici, colpi di scena e triangoli amorosi messi in scena sempre con garbo e tatto, tipici della scrittura britannica, la serie si fa forza delle caratteristiche del ciclo inaugurale dimostrando di essere un intrattenimento piacevole per gli amanti del genere, con un po' di orgoglio italiano tra gli ingredienti della ricetta.

Conclusioni

Alla fine della recensione di Hotel Portofino 2 confermiamo come la serie si sia fatta forza delle caratteristiche della prima stagione, che la avvicinavano a Downton Abbey ambientandola però sulla riviera ligure, cercando di alzare un po' il tiro con alcune new entry (anche italiane) e storyline che divengono triangoli amorosi e politico-sociali.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • La scrittura e la regia si confermano piene di aplomb e humour inglese.
  • Gli interpreti continuano a funzionare, a partire dalla mattatrice Natascha McElhone fino alla new entry Giorgio Marchesi.
  • Le tematiche affrontate dalla serie, come l’omosessualità e il femminismo, senza dimenticare l'ascesa del fascismo.

Cosa non va

  • Si tratta di intrattenimento intelligente ma pur sempre intrattenimento.
  • Non tutte le nuove storie funzionano allo stesso modo e con lo stesso trasporto.