Heroes Reborn: La rinascita degli eroi

La serie di Tim Kring torna sugli schermi, cinque anni dopo la cancellazione, con una veste in apparenza rinnovata.

Un anno fa...

Heroes Reborn: un'immagine di Ryan Guzman
Heroes Reborn: un'immagine di Ryan Guzman

Dopo la rivelazione pubblica da parte di Claire Bennet dell'esistenza degli EVO (esseri evoluti), la loro coesistenza con gli umani non è sempre stata facile. Un summit organizzato dalla Primatech (ossia la Compagnia) prometteva l'inizio di una convivenza pacifica, ma un attentato nel luglio del 2014, che avrebbe ucciso anche Claire, ha costretto gli EVO a rimanere nascosti o tentare la fuga dagli Stati Uniti. Un anno dopo, un uomo che ha perso il figlio nella strage sta portando avanti una propria crociata, uccidendo tutti gli evoluti che incontra, mentre un tale Quentin, la cui sorella è scomparsa dopo gli eventi del 2014, sta indagando sulla Renautas, erede della Primatech. Il che porta all'incontro con Noah Bennet...

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Nulla finisce, tutto continua

Il titolo del primo capitolo di Heroes Reborn è Brave New World, lo stesso dell'episodio finale della prima incarnazione di Heroes, cancellata nel 2010 dopo quattro stagioni - suddivise in cinque volumi - di qualità altalenante (l'apice, in positivo, fu raggiunto nella prima annata). Questa scelta, così come quella di dare anche a questa versione una numerazione volumica, partendo da una prima tranche chiamata Awakening, è la conferma definitiva dello statuto di Reborn come una piccola parte di un continuo, anziché una miniserie a sé stante che potesse allo stesso tempo soddisfare i fan di vecchia data e attirarne di nuovi. Questa è effettivamente la decima stagione di Heroes, come se vivessimo in un universo parallelo - guarda caso, uno degli argomenti cari al serial creato da Tim Kring - dove il programma non è mai stato sospeso. A differenza di operazioni come 24: Live Another Day e -presumibilmente, in base a quanto dichiarato da Chris Carter - i prossimi episodi di X-Files, Heroes Reborn parte dal presupposto, alquanto deleterio, che tutti conoscano il prototipo (e la web serie Heroes Reborn: Dark Matters, disponibile sul sito della NBC, che funge da ponte tra le due storie).

Heroes Volume II - Episodio 2: l'haitiano (Jimmy Jean-Louis) è pronto all'azione.
Heroes Volume II - Episodio 2: l'haitiano (Jimmy Jean-Louis) è pronto all'azione.

Di conseguenza, i neofiti troveranno abbastanza poco a cui aggrapparsi, almeno nei primi due episodi. L'accesso facilitato in teoria c'era, attraverso la figura di Noah Bennet, presentatoci con una nuova identità e un'amnesia parziale. Un elemento che dovrebbe consentire allo spettatore inesperto di avere una sorta di alter ego sullo schermo, ma questa speranza viene vanificata nel momento in cui fa capolino, per pochi minuti, l'Haitiano (Jimmy Jean-Louis), capace di sopprimere ricordi e poteri altrui. Chi seguiva il primo Heroes se lo ricorderà abbastanza bene; chi non ha mai visto un episodio in vita sua sarà costretto ad andare su Wikipedia (o, meglio ancora, consultare la nostra classifica dei migliori personaggi della serie) per avere una minima idea di cosa stia accadendo. E a giudicare dai promo delle prossime puntate, dove torneranno Micah Sanders (Noah Gray-Cabey), Hiro Nakamura (Masi Oka) e Matt Parkman (Greg Grunberg), l'effetto nostalgia rimarrà un elemento-chiave per la fruizione di Heroes Reborn. L'unica cosa da auspicare, a questo punto, è che le prossime ospitate siano meno criptiche a livello di scrittura.

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Volti nuovi

Heroes Reborn: Dylan Bruce in un'immagine promozionale
Heroes Reborn: Dylan Bruce in un'immagine promozionale

Un'altra vittima di questo atteggiamento quasi ostile nei confronti degli ultimi arrivati è il personaggio di Quentin Frady, la cui storia personale - sta cercando la sorella scomparsa, capace di manipolare la propria ombra - dovrebbe essere un ingrediente fondamentale dell'apparato emotivo del racconto. Peccato che chi non conosca l'antefatto della vicenda, presentato nei sei episodi di Dark Matters, molto probabilmente faticherà a capire perché dovremmo avere a cuore l'evoluzione caratteriale di Quentin. Di conseguenza, colui che se ne esce meglio in questi primi due capitoli è Zachary Levi, scritturato nella parte del cattivo di turno, in quanto unico interprete, tra le new entries, ad avere tra le mani materiale sufficiente per costruire un personaggio solido e convincente (anche se l'eroe di Chuck nei panni di un padre vendicativo è una visione alla quale bisognerà abituarsi). Segue a ruota il giovane Robbie Kay (Peter Pan in C'era una volta) nel ruolo di Tommy Clarke, dotato del potere di teletrasportarsi. Sarà il nuovo Hiro (in tutti i sensi)?

Volumi successivi?

Heroes Reborn: il character poster di Tommy
Heroes Reborn: il character poster di Tommy

Visti gli ascolti dei primi due episodi in America (poco più di sei milioni di telespettatori, quindi appena al di sotto della media della terza stagione di Heroes, che però risale al 2008), è lecito chiedersi se Reborn sarà un caso isolato, malgrado la promessa velata di altri volumi. Se così fosse, il bilancio provvisorio sarebbe quello di un'occasione sprecata, un secondo tentativo che resuscita quello che funzionava nell'originale (l'estetica fumettistica, le scene d'azione), ma anche i difetti (la trama a tratti troppo intricata). Un "evento" che in realtà soddisferà - minimamente - solo i fan della prima versione. E considerando che fu la loro fuga progressiva a determinare il fato del programma...

Movieplayer.it

2.5/5