Oliver Masucci su The Girlfriend Experience 3: “La verità non esiste, perché tutti mentiamo sempre”

Intervista video a Oliver Masucci, protagonista di The Girlfriend Experience 3, serie ispirata all'omonimo film di Steven Soderberg disponibile StarzPlay.

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The Girlfriend Experience 3: una scena della serie

Di padre italiano e madre tedesca, Oliver Masucci non ha il classico filtro di molti suoi colleghi durante le interviste: gli piace fare domande a sua volta, spazia da un argomento all'altro, è affascinato dalla natura umana, che per lui è fatta di contraddizioni e quindi mutevole e ingannevole. Diventato famoso grazie al ruolo di Hitler in Lui è tornato (2015), di domande ce ne ha fatte fare parecchie grazie al personaggio Ulrich Nielsen nella serie tv Dark. L'interprete perfetto quindi per George, protagonista maschile di The Girlfriend Experience 3, dal 2 maggio su StarzPlay.

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The Girlfriend Experience 3: una foto di scena della serie

Prodotta dal regista premio Oscar Steven Soderbergh e ispirata al suo omonimo film del 2009, la serie esplora il servizio a pagamento della "fidanzata perfetta": delle donne, dietro compenso, fingono di essere le compagne ideali di chi paga i loro servigi. Ogni stagione ha nuovi protagonisti e interpreti. The Girlfriend Experience 3 è ambientata in una Londra futuristica, in cui la studentessa di neuroscienze Iris (Julia Goldani Telles) finge di essere una delle "fidanzate per professione", così da approfondire i suoi studi sul comportamento umano. Quando entra in contatto con George però qualcosa cambia.

Scritta da Anja Marquardt, che ha debuttato nel cinema nel 2014 con il film She's Lost Control, The Girlfriend Experience 3 è composta da dieci episodi (i primi 2 disponibili su StarzPlay dal 2 maggio, poi uno nuovo ogni domenica) in cui in superficie si parla di intelligenza artificiale e in profondità si cerca di capire se gli esseri umani siano dotati di libero arbitrio oppure no. Ne abbiamo parlato proprio con l'attore Oliver Masucci, raggiunto in collegamento su Zoom.

Intervista a Oliver Masucci

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Olvier Masucci e la sua passione per le domande difficili

Questa serie tv esplora la natura umana. Tu l'hai fatto spesso in questi ultimi anni. Perché ti piacciono così tanto le storie distopiche?

Dipende su cosa vuoi concentrarti, che compito vuoi svolgere. Sono le storie che amo di più. Amo le serie che ti fanno pensare. Che non siano facili da consumare, ma che si debbano guardare con attenzione. Che pongono domande filosofiche. Questa serie parla di intelligenza artificiale: parte sulla superficie e va in profondità. Mi piace questo, l'ho apprezzato anche in Dark: ci dovevi pensare, non era facile da seguire. La tua mente comincia a girare quando pensi a domande filosofiche sulla vita. Mi diverto molto a farle: voglio recitare in cose che io stesso vorrei guardare.

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The Girlfriend Experience 3: una scena della serie

Questa serie tv esplora la natura umana e il nostro rapporto con le relazioni fisiche, con l'intimità. Credi che siamo spaventati dall'essere nudi perché in quel momento siamo davvero noi stessi? L'intimità dice molto di chi siamo: ci spaventa per questo?

Non siamo nudi perché fuori fa freddo! Non abbiamo più la pelliccia. Puoi essere nudo e avere relazioni profonde o no. Il punto non è essere nudi: si può fare sesso senza intimità e farlo in modo intimo. È quello che succede tra George e la fidanzata. Lui la ingaggia per fare finta, assume la fidanzata perfetta, ma poi cominciano a provare qualcosa l'uno per l'altra. In quel momento diventa molto interessante.

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The Girlfriend Experience 3: una scena della serie

The Girlfriend Experience 3 e il bisogno di contatto umano

La serie in questo momento è ancora più disturbante: stiamo vivendo le nostre relazioni attraverso degli schermi, abbiamo perso il contatto fisico. Pensi che finiremo davvero per vivere da dietro a un vetro? La serie sembra dirci questo. Siamo ancora umani o no?

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The Girlfriend Experience 3: Armin Karima in una scena della serie

Sì, cosa ci rende umani? Tutto si è digitalizzato, ma c'è grande desiderio di contatto, di intimità con altre persone, perché lo schermo non può darcelo. È successo a tutti in questo periodo: tutti non vediamo l'ora di tornare a incontrarci. Non c'è niente come l'intimità tra esseri umani: le persone hanno bisogno del contatto con gli altri, di toccarsi. Ho bisogno di toccare i miei figli e anche loro lo vogliono. Anche mio figlio, che ha 14 anni, sente ancora il bisogno di abbracciarmi, vediamo i film a letto insieme. È una cosa molto importante per gli esseri umani. Il tema della serie non è l'intelligenza artificiale, ma se esiste il libero arbitrio. Abbiamo possibilità di scegliere o è tutto già previsto? È tutto già scritto? Queste sono le cose a cui mi piace pensare. Sia che la risposta sia sì o no, non mi disturba pensare a questi interrogativi. Lo trovo divertente: ci penso con il sorriso sulle labbra. Penso all'esistenza umana. Che cos'è? Non lo so. È il motivo per cui raccontiamo tutte queste storie. È anche il motivo per cui sono diventato un attore: perché volevo scoprire di più sulla natura umana.

The Girlfriend Experience 3 e la natura umana

A proposito di essere umani: nella serie sembra che più scopriamo cose sulla mente e sul corpo, meno ci comportiamo da esseri umani. Diventiamo sempre più freddi e razionali. Secondo te cosa ci rende più umani? Capire le cose o viverle, come dice la protagonista, che non vuole più soltanto studiare soltanto nel laboratorio universitario?

Da attore che studia la natura umana per me sta tutto nella contraddizione: gli umani ti dicono una cosa e fanno completamente l'opposto. È il motivo per cui trovo che il momento che stiamo vivendo sia abbastanza noioso. Tutti cercano di essere molto politicamente corretti. Non penso che gli esseri umani possano essere politicamente corretti, perché non ci credono davvero. Ci comportiamo sempre in modo diverso rispetto a ciò che diciamo. È molto umano. Siamo schiacciati tra l'immagine che abbiamo di noi stessi e ciò che siamo veramente. C'è sempre una discrepanza tra le due cose. Gli esseri umani sono contraddittori. È questo che li rende tali. Diciamo una cosa e facciamo l'opposto. Non bisogna mai fidarsi di qualcuno che si definisce in un certo modo, non è mai vero. È solo la proiezione che ha di se stesso. L'immagine che un altro vede è completamente diversa. Non è mai vero ciò che diciamo di noi stessi. È solo l'idea che abbiamo di noi.

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The Girlfriend Experience 3: Oliver Masucci e Julia Goldani Telles in una scena della serie

Se le parole sono bugie cosa conta davvero secondo te?

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The Girlfriend Experience 3: Oliver Masucci sul set della serie

Credi a quelle parole perché hai quell'immagine di te. Ma non c'è verità: non la vedo. È una cosa che George dice sempre: la verità è negli occhi di chi guarda. Dov'è la verità? Non lo so. Ciò che rende gli esseri umani interessanti è la contraddizione che è nella natura umana. È tutto una contraddizione. Gli esseri umani sono perennemente in difficoltà. Non sono persone politicamente corrette. È ciò che rende questo momento così noioso: stiamo navigando su una strada molto sottile. Al di fuori di questa strada tutto sembra folle. Cerchiamo di avvinghiarci a questa strada ma non sappiamo nemmeno se esiste davvero. Siamo su un granello di polvere che fluttua attorno a un sole che esplode e finiremo in buco nero che ci risucchierà. Eppure vogliamo stabilità. In un certo senso è divertente. Mi fa ridere: non sappiamo nemmeno se esistiamo davvero! Ciò che mi piace della serie è proprio che è tutto così artificiale da non farti capire nemmeno se esiste davvero. Se c'è libero arbitrio o no. Forse c'è, forse no. Non lo so.