Fringe - Stagione 3, episodi 10 ed 11: The Firefly e Reciprocity

Al rientro sugli schermi USA dopo la sosta natalizia, Fringe regge in qualità ed ascolti nonostante il cambio nel giorno di programmazione, aumentando le sue possibilità di rinnovo per il prossimo anno.

Nei suoi due anni e mezzo di vita, Fringe non ha mai avuto la certezza del rinnovo ed è andata avanti con ascolti forse non esaltanti, ma aiutati da una base solida, buon recupero con i dati dei DVR e, soprattutto diremmo noi, una qualità crescente. La sosta natalizia ha però aggiunto una ulteriore difficoltà sul cammino della serie: il cambio nel giorno di programmazione al ritorno sugli schermi USA a Gennaio, dal giovedì al temuto venerdì, che poteva significare l'anticamera della cancellazione. Per sua e nostra fortuna, però, la serie co-creata da J.J. Abrams ha dato anche un'ulteriore dimostrazione di forza, confermando i suoi numeri abituali, che nella serata del venerdì diventano più che soddisfacenti, rimandando la decisione riguardo l'eventuale rinnovo ad un momento più avanzato della stagione.
Una conferma accompagnata da quella qualitativa, perchè al ritorno in onda Fringe ha ripreso laddove ci aveva lasciati, con due episodi efficaci e solidi, conditi da buone interpretazioni, sviluppi interessanti e la stessa sicurezza dimostrata nei mesi autunnali.

In The Firefly tornano protagonisti gli Osservatori, come preannunciato dal finale di Marionette, e le conseguenze delle azioni fatte in passato da Walter Bishop: i misteriosi personaggi intervengono per mettere in moto una catena di eventi e mettere lo scienziato nella condizione di ripetere la dura scelta fatta anni prima per salvare il figlio. Si tratta di una prova per l'uomo, resa ancora più difficile dall'incontro provocato proprio dagli Osservatori con un suo vecchio idolo che dalle conseguenze della sua scelta è stato colpito anni prima; una scelta che non ha l'esito temuto da Walter, non questa volta, perchè l'episodio ci fa capire che presto si troverà nelle condizioni di prendere nuovamente una simile decisione e che molto probabilmente agirà nuovamente secondo coscienza, mettendo in pericolo il figlio.

Spicca ancora una volta la prova di John Noble nel far trasparire le emozioni di un padre che cerca di proteggere il figlio, ma anche la preziosa presenza di Christopher Lloyd nei panni di Roscoe Joyce, ex trastierista della band preferita di Walter, i Violet Sedan Chair. Le scene che li vedono impegnati insieme sono tra i momenti più riusciti dell'episodio che però risulta di buon livello nel suo complesso, sia grazie alla sceneggiatura dei veterani della serie J.H. Wyman e Jeff Pinkner, sia per l'accorta regia di Charles Beeson.

In Reciprocity, invece, torna centrale il misterioso dispositivo che risponde alla presenza di Peter e che rappresenterebbe un pericolo per la sopravvivenza di uno dei due mondi paralleli che Fringe ci ha mostrato. Ma sullo sfondo di una trama che vede uno dopo l'altro eliminati alcuni mutaforma attivi nel nostro universo, quello che interessa è scoprire l'influenza negativa che il suddetto dispositivo, o meglio il contatto avuto con esso, sta avendo su Peter Bishop. Finito in autunno il primo arco narrativo stagionale, quello riguardante lo scambio delle due Olivie ed il ritorno della nostra agente Dunham, sarà il contrasto interno a Peter a rappresentare il fulcro di questa seconda metà del terzo anno della serie.

Ma non basta, perchè torna in primo piano anche il Primo Popolo, un'antica civiltà presumibilmente estinta nel passato del nostro pianeta, prima del nostro arrivo, sulla quale i prossimi episodi sapranno dirci qualcosa in più, aggiungendo alla mitologia della serie un ulteriore tocco che ricorda alcune trovate messe in campo in passato per Alias.

Il tutto mentre Olivia e Peter cercando di venire a patti con quanto accaduto tra il ragazzo e Fauxlivia (nome ufficialmente adottato anche dagli autori, che lasciano a Walter il compito di spiegarne il significato), che ha lasciato un segno per ora difficile da cancellare nel rapporto tra i due. Primi cenni di perdono sembrano arrivare da parte della Dunham, ma sulle relazioni interpersonali Fringe ci ha insegnato di voler seguire la politica dei piccoli passi.
Si va avanti, quindi, curiosi sugli sviluppi che gli autori hanno in mente per la seconda metà della stagione 3, ma anche speranzosi su un rinnovo che permetterebbe loro di portare avanti il buon lavoro fatto nell'ultimo anno, perchè, diciamocelo, sarebbe un peccato fermarli proprio ora. Ma si tratta di un peccato che la Fox ha già commesso in passato e questo non ci lascia tranquilli.

Movieplayer.it

3.0/5