Fargo 5, la recensione del finale: non è un'altra stupida tragicommedia americana

La recensione del finale di Fargo 5, dedicato quest'anno alla violenza sulle donne e all'azione al di fuori della legge e in nome della religione, con due strepitosi Juno Temple e Jon Hamm, un epilogo meno convincente a chiusura di una stagione pazzesca.

Fargo 5, la recensione del finale: non è un'altra stupida tragicommedia americana

I debiti devono sempre essere pagati.

In un certo senso la quinta stagione di Fargo, appena conclusasi anche in Italia su Sky Atlantic e in streaming su NOW, ha avuto un percorso simile alla sua protagonista, la proverbiale "tigre" del racconto, ovvero la Nadine/Dot di Juno Temple. È risorta dalle proprie ceneri, poiché le ultime stagioni non avevano riscosso un successo unanime di critica e pubblico. Questa volta invece Noah Hawley sembra aver fatto centro, e la continuazione rispetto ai primi episodi ha confermato il potenziale dell'incipit stagionale mettendo al centro per la prima volta nella serie un tema attualissimo come la violenza domestica, per arrivare alla recensione del finale di Fargo 5 soddisfatti più del percorso che dell'effettiva conclusione della storia che lo showrunner ha scelto per questo ciclo di episodi. Ovviamente occhio agli spoiler.

Due versioni della storia

Fargo 5X10 Juno Temple 2
Fargo 5: Juno Temple nel finale di stagione

Protagoniste della trama al centro della quinta stagione (come abbiamo spiegato qui) sono state le due facce della medaglia in questione: da un lato la straordinaria Juno Temple - che con questo ruolo ha confermato di essere anche una grande attrice drammatica dopo essere stata una rivelazione comica in Ted Lasso. Una casalinga minuta che si difende con le unghie e con i denti dopo tutto quello che ha passato nella propria vita, ovvero soprattutto gli abusi dell'ex marito.

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Fargo: Jon Hamm nel finale della quinta stagione

Dall'altro lato infatti abbiamo quest'ultimo, lo sceriffo della contea Roy Tillman - un Jon Hamm che sembra oramai a proprio agio in questi ruoli maschili scomodi, dopo averlo visto di recente anche in The Morning Show. Un uomo che ha preso un po' troppo alla lettera la parola di Dio e in suo nome ha costruito una sorta di Legge al di fuori della Legge, non riconoscendo autorità governative (altro argomento estremamente attuale oltreoceano, insieme al possesso di armi). Un uomo che aveva già una moglie (quella incontrata dalla protagonista nel viaggio onirico del bellissimo settimo episodio) e un figlio (un inedito Joe Keery) quando accolse una quindicenne Nadine in casa e la fece presto diventare la sua seconda sposa, dopo che la prima fuggì (in realtà scopriamo essere stata uccisa proprio dall'uomo in un impeto di rabbia). Quando Nadine è riuscita a fuggire lontano e rifarsi una vita come Dorothy Lyon, lui si è creato un'altra famiglia con un'altra donna, ennesima succube di quel circolo, dal quale ora Dot la aiuta a liberarsi nel finale.

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Un percorso a ostacoli

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Fargo 5: Joe Keery nel finale

Gli eventi che hanno portato a questo finale sono stati ricchi di tensione - uno dei punti di forza di questa quinta stagione di Fargo, perché abbiamo temuto più volte per la vita dei personaggi e soprattutto della protagonista. Ostacoli apparentemente insormontabili in un mondo governato dagli uomini. Ma sono state ben due le donne che, alla fine, hanno aiutato Dot una volta capita la situazione da cui fuggiva. Da un lato la suocera, la matriarca Lyon (Jennifer Jason Leigh), inizialmente riluttante verso la nuora ma che attraversato un gran bel percorso di ammorbidimento mostrando come anche lei abbia dovuto farsi strada nell'ingrato mondo maschilista delle aziende e dei prestiti; dall'altro l'agente Indira Olmstead (Richa Moorjani), che ha dovuto liberarsi del marito fedifrago e scansafatiche che viveva a sue spese (emblematico il suo monologo "Voglio una moglie"). Tante storie di emancipazione femminile che dall'altro lato avevano degli uomini forse estremizzati e stereotipati, ma che tristemente sappiamo - basta leggere la cronaca - sono ancora molto più diffusi di quanto si pensi. Inoltre la chiave satirica della serie, che ha preso a piene mani l'atmosfera dal film omonimo dei fratelli Coen, è sempre stata la cartina di tornasole con cui gli autori leggevano la società, e questa quinta stagione non ha voluto fare eccezione, con personaggi anche grotteschi.

Un epilogo con meno tensione

Fargo 5X10 Juno Temple Richa Moorjani
Juno Temple e Richa Moorjani nel finale di Fargo 5

Il finale vero e proprio (episodio 5x10) è scritto dal creatore Noah Hawley e diretto da Thomas Bezucha e ha funzionato sostanzialmente da seconda parte del precedente, che si era concluso con un cliffhanger importante sulla sopravvivenza dei protagonisti: mentre scopriamo chi ce la fa e chi no, dando una risposta al fittizio e oramai tradizionale disclaimer all'inizio di ogni puntata (caratteristica presa dal film), capiamo che c'è una prima parte - o forse dovremmo dire un primo atto - dedicata a questa risoluzione degli eventi. Un secondo ed un terzo atto dell'episodio, non particolarmente coesi col precedente, mostrano le conseguenze di quel rendezvous grazie al quale l'FBI riesce a catturare Roy Tillman vivo, nonostante Dot avesse provato a ucciderlo (un momento di grande rivendicazione femminile per gli spettatori).

Fargo 5X10 Juno Temple
Fargo 5: Juno Temple nell'epilogo del finale di stagione

Ovvero l'uomo rimarrà in prigione per molti anni e pagherà per le proprie colpe, perché i suoi agganci e il suo "regno del terrore" non servono a nulla in confronto a quelli di Lorraine Lyon come vendetta verso ciò che ha fatto contro la sua famiglia. La violenza spesso è questione di potere e il serial non fa eccezione; lo stesso vale nel lavoro della donna, CEO della più grande agenzia di recupero crediti del Paese. La colonna sonora è stata accuratissima questa stagione, passando da pezzi country per presentare le varie situazioni familiari dei protagonisti, a YMCA per l'arrivo delle truppe nella proprietà dei Tillman e una meravigliosa cover di Toxic per parlarci di mascolinità tossica, con un montaggio certosino ad accompagnarla.

I biscotti

Fargo 5X10 Juno Temple David Rysdahl
Juno Temple e David Rysdahl nel finale di Fargo 5

L'episodio 5x10 di Fargo si intitola Bisquit, ovvero il preparato rapido per fare i biscotti. Abbiamo già assistito alle capacità come cuoca di Dorothy, che ha trovato in Wayne Lyon (David Rysdahl) la metà della mela che non fosse marcia e con i vermi dentro. Ci è stato infatti presentato nel corso delle puntate un uomo apparentemente senza spina dorsale ma che in realtà scopriamo come ami profondamente Dot e la loro figlia Scotty, come la rispetti e soprattutto come la faccia sentire amata e protetta, non spaventata e inadatta al proprio ruolo come ha fatto Roy con tutte le donne della sua vita, mai soddisfatto fino in fondo (perché un uomo del genere non può mai esserlo). A questo punto Noah Hawley inserisce l'ultimo ostacolo nella (seconda e definitiva) vita di Dot: il ritorno di Ole Munch (un grande Sam Spruell), il sicario folle (un personaggio-tipo ricorrente in Fargo) assunto da Roy per trovare ed eliminare la moglie.

Fargo 5X10 Sam Spruell
Fargo: Sam Spruell nel finale della quinta stagione della serie

"Ogni promessa è debito" si suol dire e lui ha preso la questione alla lettera, ed è interessante riflettere su come tutta la stagione parli di riscattare i propri debiti, a partire dalla professione della famiglia Lyon. Il leone e la tigre (Lorraine e Dorothy): questa stagione è davvero piena di metafore e alter ego animali. Sarà proprio il preparare biscotti insieme - una reazione totalmente anticonformista, calma e piena di sangue freddo quella della donna quando trova Munch insieme al marito rientrando a casa con la figlia - a salvare potenzialmente la situazione. Non vediamo infatti cosa succeda effettivamente dopo, ma la stagione chiude con il sicario (che è anche il discendente di un divoratore di peccati di 500 anni prima) in estasi dopo aver assaggiato uno dei biscotti fatti "con tanto amore" come gli dice la protagonista, mentre sembra aver raggiunto un'espressione da pace dei sensi. Si dice spesso che il viaggio conti più del punto di arrivo, e in questo caso è proprio vero: il percorso è stato davvero coinvolgente.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione del finale di Fargo 5 (episodio 5x10) soddisfatti più del percorso intrapreso per arrivarvi (come il settimo episodio) che per il suo vero e proprio epilogo, un po’ deludente. Spezzettato e con la tensione mal distribuita – come invece era stato fatto ottimamente durante la stagione – serve a raccontarci cosa ha scritto il destino per i personaggi e quanto hanno potuto scriverselo da soli. Con la certezza che, tra analogie e ritorni, Dot e Roy avranno esattamente quello che si meritano.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.7/5

Perché ci piace

  • La tematica dei debiti da (ri)pagare.
  • Il percorso di Dot, Lorraine e Roy.
  • Wayne Lion è molto più di ciò che sembrava in superficie.
  • La colonna sonora.

Cosa non va

  • I tre atti sfilacciati tra loro spezzano la tensione narrativa.
  • La sequenza finale potrebbe lasciare perplessi.