Recensione Questo mondo è per te (2010)

A tratti l'ingenuo Teo ricorda un Candido voltairiano calato in un contesto contemporaneo, capace di sbagliare e di apprendere dai propri errori senza, però, darvi mai troppo peso.

Teo alla scoperta del mondo

Il bildungsroman di Francesco Falaschi si snoda nei dintorni di Follonica, località balneare situata tra Livorno e Grosseto. Un romanzo di provincia, lontano dalla Toscana da cartolina fotografata in tante pellicole anglosassoni, immerso, bensì, nel tessuto anonimo delle cittadine tutte mare, pini e cemento, tanto più desolate nella stagione invernale quanto più legate al boom turistico estivo. Anche il passaggio di Teo dall'adolescenza alla maturità segue il corso delle stagioni. Questo mondo è per te si apre, infatti, con l'esame di maturità che coincide con l'inizio della stagione balneare per poi seguire le vicissitudini lavorative estive di Teo e approdare, infine, all'autunno delle decisioni. Francesco Falaschi, insieme a Filippo Bologna e Stefano Ruzzante, modella una commedia generazionale che attinge in parte al repertorio della tradizione toscana con un occhio di riguardo, se non altro per questioni di vicinanza territoriale, per Paolo Virzì, in parte alle pellicole giovanilistiche che tentano di descrivere, spesso malamente, la gioventù nostrana. A differenza di tanti lavori che abbindolano il pubblico più giovane sfoderando l'arma dell'aggressività o della volgarità e attingendo a piene mani a stereotipi triti e ritriti per descrivere la 'Generazione Moccia', Questo mondo è per te si sforza di dire qualcosa di diverso mettendo in relazione dinamica e conflittuale l'universo dei ventenni con quello, problematico, dei genitori e con quello, saggio e pacificato, degli anziani.


Il film di Francesco Falaschi si sforza di mantenere inalterato uno sguardo estatico, uno stupore nella scoperta del reale che appartiene all'antieroe Teo (Matteo Petrini, attore semiesordiente) e, per conseguenza diretta, allo spettatore posto in relazione simbiotica con lui. La sceneggiatura affronta questioni delicate come la malattia, la conflittualità nei rapporti familiari, l'abbandono e il tradimento con una leggerezza che non è mai superficialità. A tratti l'ingenuo Teo ricorda un Candido voltairiano calato in un contesto contemporaneo, capace di sbagliare e di apprendere dai propri errori senza, però, darvi mai troppo peso. A sorprenderci sono le sue reazioni naive di fronte a situazioni convenzionali o personaggi monodimensionali e questo scarto, questo sguardo 'diverso' sul mondo è la vera ricchezza del film. Questo mondo è per te è un'opera tutt'altro che perfetta, che sconta necessariamente difetti dovuti alla carenza di fondi. Alle ingenuità insite nella scrittura, infarcita di battute che talvolta risultano forzate, si assommano disparità nel livello recitativo (non tutti gli attori, professionisti e non, sono ugualmente convincenti). Anche l'uso reiterato della voce narrante del protagonista, a lungo andare, rischia di infastidire lo spettatore mentre la scelta di narrare la storia dell'ennesimo aspirante scrittore si incasella nella categoria del già visto.

Nonostante le pecche, la commedia di Falaschi controbilancia i difetti con una disarmante sincerità di fondo, con una freschezza e un garbo che in più occasioni strappano allo spettatore un sorriso complice. Gran parte del merito va alla naturalezza espressiva di Matteo Petrini che, unita al mestiere del solido Paolo Sassanelli, qui chiamato a esprimersi in un curioso tosco-pugliese, e all'aria bohemien e un po' svampita di Cecilia Dazzi, rappresenta uno dei principali punti di forza. Notevole anche la cura formale della pellicola che, nonostante il low budget, non rinuncia alla ricerca di un'estetica personale e di uno sguardo sentimentale sul paesaggio costiero. I limiti distributivi dovuti alla mancanza di una grande produzione alle spalle indubbiamente penalizzeranno l'esito di Questo mondo è per te al botteghino, ma il film ci dimostra come spesso la carenza di mezzi aguzzi l'ingegno permettendo di confezionare un prodotto che sfugge ai canoni e alle sovrastrutture della commedia giovanilistica puramente commerciale tanto di moda di questi tempi.

Movieplayer.it

3.0/5