Recensione Amici Miei - Come tutto ebbe inizio (2011)

Dopo un'attenta visione, scevra da ogni pregiudizio, la domanda che ci si pone non è tanto perchè si è voluto a tutti i costi andare a rivisitare un classico come Amici Miei, quanto più perchè lo si sia fatto senza avere alla base non solo un'idea, ma anche una sceneggiatura ben scritta e gli attori adatti per affrontare senza patemi d'animo un confronto difficile.

Cari fottutissimi Amici Miei

Prendete non un film qualsiasi ma uno dei film simbolo della commedia italiana degli anni '70, recitato da fior fior di attori e diretto dal grande Mario Monicelli, e traslatelo indietro nel tempo fino al '400 fiorentino, epoca goliardica e colorita in cui si parlava di signoria e di signori alla corte di Lorenzo de' Medici. Il risultato è questo Amici Miei - Come tutto ebbe inizio, una sorta di prequel del cult interpretato nel 1975 da Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete, nei panni di cinque inseparabili amici che nonostante la veneranda età si ritrovano ad architettare scherzi e zingarate per combattere la noia ed esorcizzare la paura della morte. Sullo sfondo di una città pervasa da un Umanesimo molto poco umano, si intrecciano le vicende di cinque ragazzacci di mezza età che tentano di far trascorrere più velocemente le loro giornate da fannulloni facendo scherzi di cattivo gusto a tutti quelli che capitano loro sotto tiro.


Dopo un'attenta visione, scevra da ogni pregiudizio, la domanda che ci si pone non è tanto perchè si è voluto a tutti i costi andare a rivisitare un grande classico come Amici Miei, anche perchè altrimenti si dovrebbe mettere alla gogna tutto il cinema 'seriale', quanto più perchè lo si sia fatto senza avere alla base non solo un'idea, ma anche una sceneggiatura ben scritta e gli attori adatti per affrontare senza patemi d'animo un confronto difficile come quello che si preannunciava con gli attori del film originale.
Uno script, quello confezionato da De Bernardi, Parenti, Brizzi e Martani, che difficilmente potrà trovare un riscontro positivo tra il pubblico del cinepanettone, anche perchè al contrario dei coloriti film delle vacanze qui mancano le battute d'effetto.

Film sboccato che punta molto sul doppio senso, che mette in mezzo corna, parolacce irripetibili, schifezze varie, clisteri sodomizzanti e improbabili partite di calcio senza riuscire ad offrire qualcosa di veramente nuovo, Amici Miei - Come tutto ebbe inizio risulta totalmente anacronistico, senza ritmo e piuttosto volgare. Insomma una comicità becera che francamente lascia esterrefatti se contrapposta alla minuziosa cura dei costumi, delle scenografie e della ricostruzione storica, completamente vanificata dalla prestazione scoordinata dei cinque attori che a parte Paolo Hendel e Giorgio Panariello di fiorentino hanno davvero pochissimo. Un'ora e cinquanta minuti - un'eternità per una commedia così povera di contenuti - per un film paragonabile ad un'enorme bolla di sapone, qualcosa di esteticamente bello che dopo qualche istante scompare letteralmente nel nulla.
Tanti soldi sprecati, tanti bravi attori (su tutti Christian De Sica che appare assai più in forma di tutti gli altri) poco in sintonia tra loro sulla scena, risate ridotte al lumicino e a chiudere con uno sketch da supercazzola prematurata che ci saremmo tanto volentieri risparmiati. Ci aspettavamo qualcosa di meglio da parte di tutti ma soprattutto da parte di Neri Parenti, fiorentino verace che ha subito il fascino della rivisitazione riuscendo a rendere poco godibile anche la parte che avrebbe dovuto essere più comica.

Un film che fallisce il bersaglio in maniera grossolana e che tutti, da Aurelio De Laurentiis al regista Neri Parenti agli attori, definiscono un 'omaggio' al sagace Amici Miei di Monicelli, un omaggio che il grande Mario avrebbe probabilmente rispedito al mittente senza tanti complimenti.

Movieplayer.it

1.0/5