Stephen Frears ci presenta la sua Tamara Drewe

Abbiamo incontrato il regista inglese, impegnato nella promozione del suo nuovo film, tratto dalla graphic novel omonima di Posy Simmonds.

Settant'anni portati benissimo, sguardo vivace, chioma spettinata e pantaloni di lino nonostante il clima polare: ecco Stephen Frears, il cineasta inglese ammirato per pellicole queli Le relazioni pericolose, Alta fedeltà e The Queen, pronto a raccontarci la sua ultima fatica, Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese, trasposizione dell'omonima graphic novel di Posy Simmonds.
Frears è un nome forse poco noto al grande pubblico, ma è autore di alcune delle opere più significative dell'ultimo ventennio, dal già citato Le relazioni pericolose, che consacrò nel 1988 il tenebroso e affascinante John Malkovich, a Piccoli affari sporchi, commedia nera e graffiante sul sottobosco londinese, passando per la trasposizione di High Fidelity, il più famoso romanzo di Nick Hornby.
Tamara Drewe, invece, è ambientato nella campagna inglese e vede l'eroina eponima, interpretata dalla bellissima Gemma Arterton, portare scompiglio nella piccola comunità locale che ruota intorno a una fattoria che è anche buen retiro per scrittori in cerca di pace e tranquillità.

Come è stato girare un film tratto da un fumetto? Voglio dire, avendo a disposizione un impianto grafico a cui rifarti?
Molto facile. E' come avere uno storyboard già pronto, anzi qualcosa di ancora più profondo. E' come se le immagini fossero già parte del film, anche perché si tratta di un fumetto con molte parti scritte.

Quanto ha seguito le linee guida del fumetto e quanto si è spinto oltre?
So che c'è chi lo fa per dare la sua "impronta" al film, ma non è il mio caso. Il materiale era molto buono e non era necessario aggiungere nulla.

Avendo queste immagini di fronte a lei come si è regolato per il casting?
Ho scelto gli attori solo dopo aver letto il fumetto, quindi potrei anche esser stato effettivamente influenzato. Se qualcuno dovesse assomigliare particolarmente al suo personaggio questo è il motivo, oltre al fatto che c'è stato un buon lavoro della costumista.

Come è stato lavorare con questo gruppo di artisti?
Estremamente facile. Sono tutti attori molto dotati e in questi casi ti trovi sempre bene perché sanno cosa fare e come muoversi.

Lei dirige gli attori tenendoli molto legati alla sua visione o li lascia un po' a briglia sciolta?
Io preferisco che la loro performance venga da loro. Hanno letto il copione, conoscono la scena, dove magari dai qualche indicazione, ma il resto deve venire da loro. Certo a volte c'è bisogno di dare una direzione, ma il più delle volte no.

Alla fine però lei è un regista da "buona la prima", o preferisce girare le scene più volte come David Fincher?
Mah, ognuno ha il suo stile, potremmo dire. Io non sono così, ma Sydney Pollack o Stanley Kubrick giravano finché non erano convinti del risultato. Se lo sentono necessario, perché no? Ognuno deve fare ciò che si sente.

Com'è stato lavorare con Gemma Arterton, che ormai è lanciata nell'olimpo delle star?
Fantastico, lei è deliziosa, magnifica, la gente la ama. Anzi posso dire che vorrei fosse mia figlia.

Qual è stata la scena che ha preferito del film?
La scena con la mandria che perde il controllo e travolge alcuni dei protagonisti è fantastica e ne sono particolarmente orgoglioso. E' stata difficile perché abbiamo dovuto gestire una pletora di mucche. Si dice sempre "non fare film con gli animali che sono ingovernabili", figuriamoci una mandria intera!

Come sceglie i suoi progetti? Spesso si tratta di analisi profonde delle persone sia che si tratti di inglesi, penso a Due Sulla Strada che di immigrati come in Piccoli Affari Sporchi o film in costume come Chéri o Le Relazioni Pericolose...
Di base mi deve appassionare la storia. Questo è un film sulla classe media inglese, ma potrebbe essere qualsiasi altro argomento. Mi piace riscrivere, se così possiamo dire, quello che cattura la mia immaginazione. Possiamo dire che questo film, come Piccoli affari sporchi, ognuno a modo suo dice qualcosa di interessante sull'Inghilterra, in modo diverso ovviamente.

Molti registi si stanno dedicando più alla televisione che al cinema, lei peraltro nel passato ne ha fatta. Perché pensa ci sia questo trend?
Fare un film è molto difficile sia economicamente che fisicamente. E' una vera impresa. Gli studios preferiscono dedicarsi a film per bambini o a dei franchise che gli assicurano più incassi. Le persone vanno molto meno al cinema rispetto ad anni fa e preferiscono guardare la televisione. A questo punto, forse adesso è meglio lavorare direttamente su qualcosa per la televisione, almeno non sei soggetto alle regole del capitalismo e del profitto.

Sì, ma alla fine anche la televisione si sottomette a queste leggi. Una serie TV che non ha successo viene cancellata anche prima di finire la sua prima stagione, oppure non riesce comunque a completare il suo arco narrativo, quindi il rischio esiste anche li, non crede?
Sì, ma comunque girare episodi è più facile e poi se ti fermi perché se va male le perdite sono minori. Io penso che tornerò a girare per la televisione. C'è un libro che ho letto e mi è piaciuto molto, è incentrato sul giovane Stalin e leggendolo sembra di essere di fronte ad un gangster, ma anche ad un prete e ad un ragazzo. Secondo me se ne può ricavare qualcosa di molto interessante, e la televisione è il mezzo più interessante per realizzarlo.

La sua esperienza in Italia possiamo dire che è piuttosto singolare. Lascia Londra in preda alle manifestazioni e si ritrova qui più o meno nelle stesse condizioni...
E' vero. So che il vostro parlamento è stato chiuso per due settimane ed ora che riapre, ecco gli studenti in piazza. Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto chiuso! So che i dimostranti sono proprio qui sotto, probabilmente sanno che sono qui!

In effetti... però potrebbe scrivere una sceneggiatura per il suo prossimo film su questo?
E' un'idea!

E invece il suo prossimo film cosa sarà?
Una storia ambientata a Las Vegas, non un gangster movie, né qualcosa sul gioco d'azzardo, ma una semplice commedia.

Per concludere, una curiosità da buon inglese: Beatles o Rolling Stones?
Ad oggi i Beatles. I Beatles sono molto british, sono molto tradizionali, insomma sono tipici. E musicalmente grandissimi. Se pensiamo all'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band è straordinario per quanto è stato innovativo al tempo e tradizionale ora, una sorta di musical.