The Walking Dead: dagli zombie di carta a quelli in (poca)carne e ossa

Intervista a Robert Kirkman: una lunga chiacchierata telefonica con il creatore del comics da cui è tratta la miniserie in sei puntate The Walking Dead, in onda dal primo novembre su FOX.

La stiamo leggendo anche in Italia, - grazie a SaldaPress (i primi sei volumi sono usciti dall'aprile 2005 a settembre 2009 e sono reperibilli sul sito della casa editrice) -, la serie a fumetti ideata da Robert Kirkman, il quale un bel giorno ha ricevuto una telefonata dal regista Frank Darabont che gli proponeva l'adattamento televisivo della sua opera. Mentre lotta strenuamente per non farsi prendere troppo dalla trasposizione tv, Kirkman continua a lavorare alla versione cartacea, e ci racconta genesi e realizzazione della trasposizione prodotta dalla AMC di Mad Men e The Prisoner.

Ci parli della genesi dell'adattamento televisivo del fumetto di The Walking Dead?
Ho cominciato a scrivere il fumetto nell'ottobre del 2003 e circa due anni dopo Frank Darabont ha conosciuto The Walking Dead in un negozio di fumetti californiano dove gli era stato consigliato come una cosa che gli sarebbe potuta piacere. Frank è stato sempre uno a cui piacciono i film di genere, ama le cose trucide, anche se ai tempi era famoso soprattutto per la regia di film tratti da Stephen King non quelli horror, ma i drammi come Le ali della libertà e Il miglio verde. Il fumetto gli è piaciuto molto e ha pensato che avrebbe potuto dirigerne e curarne una trasposizione. Io ero molto emozionato all'idea perché conoscevo bene la sua eccellente reputazione, guadagnata con pellicole memorabili. Non avevo ancora visto il suo horror The Mist, ma mi sembrò la persona adatta per sviluppare una storia di zombie come The Walking Dead, che non è solo un racconto horror. Infatti segue i personaggi, si concentra su di loro e sui loro sforzi quotidiani per sopravvivere in un mondo pieno di mostri che vogliono mangiarseli.

Tu figuri come produttore esecutivo della serie, a che livello sei coinvolto con la realizzazione dello show?

In realtà il coinvolgimento maggiore riguarda Frank, che si è occupato di ogni aspetto, curando davvero tutto della serie, dall'episodio pilota nel suo complesso - compresa la regia - alla struttura della storia: è tutta roba sua. Io ho passato un po' di tempo nella stanza degli sceneggiatori, in California, lavorando alla stesura della sceneggiatura del quarto episodio.

Conoscevi già Andrew Lincoln, che nella serie interpreta Rick, come attore?
Lo avevo visto in Love Actually - L'amore davvero ma la stragrande maggioranza di tutto quello che aveva fatto come attore era in produzioni per la televisione britannica, per cui la conoscenza si fermava lì.

Non sapevi che aveva interpretato la parte di uno professore scettico nella serie sui fantasmi Afterlife?
Davvero? Ne ero totalmente all'oscuro, Andrew è stato una vera rivelazione per me, si sono candidati tanti altri attori per la parte - non posso dire i nomi perché non sarebbe carino visto che non sono riusciti a ottenerla! - e sembravano molto più indicati visto il curriculum di alcuni di loro, ma non è stato così. Stavamo avendo grossi problemi a trovare l'attore adatto a impersonare il protagonista, poi improvvisamente è apparso Andrew Lincoln, una ventata di freschezza rispetto agli altri candidati. Vederlo poi recitare sul set non è stato una delusione, anzi, è stato veramente divertente e ripensando al pilot è evidente che sia in grado di esibire una vasta e complessa gamma di emozioni senza bisogno di molte parole.

La prima stagione di The Walking Dead è composta di sei episodi, puoi anticiparci a quanti numeri del fumetto corrispondono, più o meno?

Sorpresa! In realtà ci stiamo sforzando di tenere il segreto per rispetto a chi ha letto il fumetto, stiamo cercando di mantenerci più vaghi possibile altrimenti i fan dei comics capirebbero subito cosa e quando succederà e si rovinerebbero la sorpresa. Posso dire che alcune puntate copriranno un numero e altre più di uno, ma sicuramente sei numeri del fumetto non corrisponderanno a sei episodi: ci saranno delle variazioni per quanto riguarda le storyline dei personaggi. Inoltre ci saranno dei personaggi inediti, creati apposta per la serie, che costituiranno un valore aggiunto.

Le storie del fumetto scritte da qui in avanti saranno condizionate dalla serie?
Sono molto soddisfatto della scelta di Andrew Lincoln nella parte di Rick, il problema è che adesso, mentre scriverò il resto del fumetto, avrò sempre in mente lui. Ho il sospetto che diventerà The Walking Dead prima di Andrew e The Walking Dead dopo di lui, mi sono già reso conto che mentre scrivo i dialoghi del prossimo numero nella mia mente sento la sua voce!

Hai visto la miniserie britannica Dead Set, cosa ne pensi?
Ne ho sentito parlare, ma non ho ancora avuto il tempo di vederla. A dirla tutta ne ho una copia illegale che però non mi sono procurato io, me l'hanno regalata perché non era ancora disponibile il DVD negli Stati Uniti. Non ho fatto niente di male lo giuro!

Chi sono gli scrittori o i registi che ti hanno influenzato per The Walking Dead?
Lucio Fulci credo che abbia fatto una delle cose migliori di sempre, Zombi. Credo che si chiami Zombie 2 in America e Zombie da voi, è spacciato come sequel di Dawn of The Dead (in realtà Dawn of the Dead di Romero in Italia si chiama Zombi mentre il film di Fulci è noto come Zombi 2 in Italia e Zombie in USA n.d.r.). Credo sia uno dei migliori film di zombie mai fatto, basti pensare alla scena della lotta tra il pescecane e lo zombie, e tutta la sequenza dell'occhio della dona trafitto. Poi adoro la colonna sonora di quel film, è tutto fatto benissimo.

Se potessi essere un eroe dei fumetti, chi vorresti essere?

Questa è una domanda difficile, perché nei fumetti di supereroi questi poveretti finiscono sempre in situazioni terribili e senza via di uscita. Avere i superpoteri di Spider-Man sarebbe figo, ma vivere la sua vita sarebbe tremendo, gli succedono sempre delle cose bruttissime. Direi Batman ma sarei ancora più infelice. Sceglierò Superman perché ha i poteri più fighi.

Non vorresti essere un cattivo?
No, no, io sono buono!

E il tuo personaggio femminile preferito dei comics?
Senz'altro Mary Jane di Spider-Man, perché è veramente "cool".