Recensione Innocenti bugie (2010)

'Innocenti bugie' è un vero e proprio pop corn movie, divertente e scanzonato, solo a tratti, soprattutto nella parte iniziale ed in alcuni dialoghi frizzanti, riuscito ed effettivamente divertente.

Spie, azione e bugie

Non si può dire che le ultime apparizioni cinematografiche di Tom Cruise abbiano lasciato un segno profondo nella mente e nei cuori degli spettatori. Ciononostante, complice il cospicuo credito accumulato nei suoi anni d'oro e l'immenso ritorno agli MTV Movie Awards nei panni di Les Grossman, l'appeal dell'attore sembra restare quasi immutato e basta citarne il nome perchè si percepisca un'aura di successo attorno ad ogni progetto.
E' a questo alone da star che sembra attingere James Mangold in Innocenti bugie, affidandosi proprio al carisma dei protagonisti, Cruise e Cameron Diaz, per costuire un film di puro intrattenimento, che, con ritmo travolgente e situazioni folli, strapazza il duo e lo spettatore trascinandolo in giro per il mondo.
Le due star vestono i panni di Roy Miller e June Havens, formando un'improbabile ma efficace coppia d'azione: lui in versione agente segreto, dotato di abilità che lo rendono letale nel corpo a corpo ed animato da intenzioni ambigue; lei decisamente più normale e goffa, diretta a Boston per partecipare al matrimonio della sorella. Incontriamo i due in aeroporto nel Kansas, in procinto d'imbarcarsi, e ne vediamo l'incontro apparentemente fortuito, giocato tra scambi di battute vivaci ed ammiccanti. Ma bastano poche sequenze per rendersi conto che il loro flirt non sfocerà soltanto in una semplice commedia romantica, quanto in una girandola di eventi frenetici e mozzafiato, che porterà la ragazza ad essere trascinata, suo malgrado, nel complotto che circonda Miller, sballottata da una città all'altra, vivendo un pericolo dopo l'altro senza soluzione di continuità.

Nonostante l'ambiguità nelle intenzioni di Miller e l'insicurezza che provoca in June, Mangold sceglie di non sfruttare questi aspetti per costruire sequenze cariche di tensione, ma decide di mettere insieme una commedia d'azione dai toni leggeri e dal ritmo frenetico, senza tempi morti o possibilità di approfondimento, costruendo una giostra ad uso e consumo dei due protagonisti e dell'alchimia che sanno costruire. Gli stessi comprimari di un cast ricco al di là di Crusi e della Diaz hanno ben poco spazio per mettersi in mostra: Maggie Grace e Marc Blucas devono sfruttare i pochi minuti a propria disposizione per tratteggiare i loro personaggi, mentre i più fortunati Paul Dano, Peter Sarsgaard e Viola Davis hanno un proprio ruolo nell'ambito dell'intreccio che riguarda Miller/Cruise e la fantascientifica invenzione in suo possesso, e riescono a guadagnare del tempo extra su schermo da sfruttare per farsi notare, ma non sufficiente a caratterizzare dei ruoli a tutto tondo.
Innocenti bugie è un vero e proprio pop corn movie, divertente e scanzonato, a tratti anche riuscito ed effettivamente divertente, soprattutto nella parte iniziale e nei dialoghi frizzanti. Il tono è infatti quello da commedia brillante e qualcosa si perde quando la sua componente più propriamente d'azione prende il sopravvento, facendo salire lo spettatore su delle montagne russe che non gli lasciano nemmeno il tempo di godersi le ambientazioni suggestive (si passa da Boston alle Maldive, passando per Salisburgo, le Alpi e Valencia) o le soluzioni visive messa in scena. L'azione che vede protagonisti i due attori è eccessiva e sopra le righe, ben costruita ma poco realistica, tradendo un intento parodistico verso il genere - e lo stesso Cruise di Mission: Impossible - apprezzabile, ma purtroppo poco incisivo, travolto com'è dalla frenesia d'insieme che ne fa perdere lo spirito e da un intreccio che rivela i suoi limiti in termini di originalità.
Il risultato non è comunque da buttare e il film risulta in definitiva godibile per una serata senza pensieri, purchè non ci si aspetti il miglior 007 o un Cary Grant d'annata.

Movieplayer.it

3.0/5