Naveen Andrews al RFF: Sayid presenta il finale di Lost

Abbiamo incontrato a Roma una delle star più amate di Lost, l'attore Naveen Andrews, protagonista di ben 114 episodi sui 121 totali delle sei stagioni della serie nei panni dell'ex-torturatore iracheno Sayid Jarrah.

Nonostante le origini indiane, il quarantunenne attore si sente londinese al cento per cento. Al termine del liceo fece i provini per la Guildhall School of Music and Drama di Londra, ateneo a quel tempo frequentato anche da Ewan McGregor, nel 1991 a soli 22 anni ebbe una parte nel suo primo film London kills me diretto dal celebre drammaturgo britannico di origini pakistane Hanif Kureishi, ma bisogna attendere il 1996 per vederlo in un film importante, e che film. Diretto da Anthony Minghella ne Il paziente inglese nel ruolo di fidanzato di Juliette Binoche, Andrews compare nello stesso anno nei panni di un re altezzoso nel film di Mira Nair Kama Sutra (Kama Sutra: A Tale of Love), pellicola che suscitò notevoli polemiche e boicottaggi in India a causa di diverse scene erotiche. Altre partecipazioni di rilievo quella in Grindhouse - Planet Terror, l'episodio di Grindhouse diretto da Robert Rodriguez, e nei panni del fidanzato di Jodie Foster barbaramente ucciso ne Il buio nell'anima.
La sua carriera televisiva inizia invece nel lontano 1993 con il ruolo da protagonista in The Buddha of Suburbia, miniserie molto popolare nel Regno Unito tratta dall'omonimo romanzo best seller del regista anglo-pakistano che lo fece esordire sul grande schermo. La storia narrava le avventure di Karim, un ragazzo figlio di padre indiano e madre inglese che negli anni '70 cerca di inserirsi nella società britannica provando a diventare un attore. Oltre a Lost Andrews ha ultimamente preso parte come guest star in due episodi della serie Law & Order: SVU.

Abbiamo avuto l'onore di incontrare l'attore al Roma Fiction Fest cui partecipa in veste di ospite d'onore per presentare le ultime due puntate che chiudono non solo la sesta stagione di Lost ma mettono la parola fine ad una delle serie televisive più memorabili e avvincenti della storia del piccolo schermo.

Dopo sei stagioni e tanto tempo passato insieme agli altri attori del cast, che bilancio fa di questa esperienza sia dal punto di vista professionale che umano? Naveen Andrews: Ne parlavo giusto due settimane prima della fine delle riprese con gli altri attori, se da una parte c'era quasi un sollievo che la storia stesse finalmente giungendo al termine, dall'altra parte c'era il grande dispiacere di non vedersi più, era una sensazione dolce-amara: sei anni sono un periodo considerevole della vita, la tristezza è stata inevitabile. In alcuni casi si sono stretti dei legami di amicizia molto forti e molto intimi, l'idea di non lavorare più insieme ci ha comunque intristito parecchio. A livello professionale l'avventura di Lost mi ha lasciato in dote una cosa molto importante: la disciplina.

E' soddisfatto del finale di Lost, c'è un membro del cast con cui è rimasto strettamente in contatto e con il quale vorrebbe lavorare di nuovo in un progetto in futuro? Naveen Andrews: Sono molto contento della conclusione del viaggio personale di Sayid più che della fine globale, mi sembrava bellissimo il fatto che lui alla fine rincontrasse Shannon, l'amore dal quale era stato bruscamente separato nella fase iniziale. La persona con cui sono rimasto in contatto è proprio Maggie Grace, l'attrice che interpreta Shannon.

Ha avuto l'occasione di lavorare con J.J. Abrams, genio della scrittura, attore, produttore, musicista, creatore di serie tv di grande successo come Lost, Felicity, Alias e Fringe e di film mirabolanti come Mission: Impossible III e Star Trek. Cosa ha imparato da questa esperienza al suo fianco? Accetterebbe un ruolo in suo film d'azione se glielo proponesse? Naveen Andrews: Accetterei volentieri, trovo che J.J. Abrams abbia delle rarissime qualità artistiche, è una persona estremamente creativa che in questo lavoro ci mette tanta passione e dedizione, come Anthony Minghella. Sono stato fortunato, sono qualità molto rare da trovare in questo ambiente.

A proposito di persone creative, cosa ci può dire della sua collaborazione al fianco di Robert Rodriguez in Planet Terror? Naveen Andrews: Ho lavorato al fianco di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez per questo film e il ricordo che ho è quello di due bambinoni pieni di energia ed entusiasmo per il loro lavoro, credono veramente in quel che fanno. La caratteristica più importante di questi due giovani registi nati e cresciuti negli anni '70 è che sembrano operare sempre molto indipendentemente dagli Studios, senza preoccuparsi troppo di piacere a tutti.

Ha mai pensato ad una versione cinematografica di Lost? Che so ad un prequel, o a un sequel o addirittura a un re-boot? Le piacerbbe partecipare a un progetto simile? Naveen Andrews: Certo che sì, anche se penso che se mai avverrà, forse per un progetto simile sarò già troppo vecchio (ride).

Da non-americano ha affrontato in maniera diversa e più soft la tematica del terrorismo insita nel passato sofferto di Sayid che è un ex-torturatore iracheno?
Naveen Andrews: Vi do questa notizia: dal 27 maggio sono diventato cittadino americano, quindi tecnicamente non potrei rispondere a questa domanda. Il personaggio di Sayid non aveva molto a che fare con il terrorismo, nel suo passato sicuramente era un torturatore in Iraq quando era nell'esercito, ma con il terrorismo vero e proprio non è mai entrato in contatto. Sono due cose piuttosto diverse, anche se strettamente collegate.

E' un fan delle serie tv? Quale serie si sente di consigliare ai fan di Lost che non riescono ad elaborare il lutto della fine della serie? Naveen Andrews: Può sembrare strana e patetica come risposta, lo so, ma io non guardo i serial, guardo pochissima televisione in generale. Guardo programmi di notizie, soprattutto, e francamente non capisco dove trovi la gente il tempo di guardare le serie; magari sarebbe saggio provare a leggere qualche libro ogni tanto, invece di piazzarsi lì davanti inermi. Di Lost ho guardato soltanto l'episodio pilota, niente altro; non ho mai neanche guardato i girati giornalieri, al contrario di altri miei colleghi che invece stavano lì ogni giorno a rivedersi per comprendere meglio questo o quel dialogo, questa o quella scena.

Dopo sei lunghe e appassionanti stagioni si chiude una delle avventure più memorabili della storia della televisione, arriva il momento di confrontarsi con il futuro, ha qualche progetto in cantiere? Naveen Andrews: Non ho alcun progetto al momento, spero solo di ricevere qualche proposta interessante e ben scritta, che poi è la cosa che più mi interessa.