Recensione L'albero (2010)

Un film piccolo, ma delicato e dotato di grande sensibilità, per Julie Bertuccelli, che sa mettere in scena le forze della natura e della vita, ed il modo in cui riescono sempre ad imporsi.

L'albero della vita

Le prime immagini di The Tree, film di chiusura della 63ma edizione del Festival di Cannes, ci mostrano una coppia felice, ma è subito chiaro che non durerà. I loro attimi insieme sull'amaca sono brevi, ma intensi, e tracciano la base di quello che seguirà, lo spirito della famiglia protagonista del film, composta dalla coppia ed i loro quattro figli. Quando, improvvisamente, l'uomo soccombe ad un attacco cardiaco mentre è alla guida del suo furgone, la moglie Dawn ed i ragazzi vengono lasciati soli nella casa in cui da poco si sono trasferiti, alle prese con il lutto ed il dolore della perdita.
Sembra Dawn, l'unica adulta, a metabolizzare peggio l'accaduto, chiudendosi nel suo dolore e trovando conforto solo in un secondo momento, lasciandosi coinvolgere dalla convinzione di Simone, la penultima tra i quattro figli, che il padre si sia reincarnato nell'immenso albero che sorge accanto la loro casa: la bambina si arrampica tra i suoi rami accoglienti, ne ascolta sussurri e bisbigli, e crede di ascoltare la voce del padre ormai assente. E' un rifugiarsi nell'immaginazione che rappresenta la sua salvezza e l'ancora alla quale si aggrappa anche la madre, almeno fino a quando la rapida ed incontrollabile crescita dell'albero ne rende necessario l'abbattimento.


Tratto da un romanzo di Judy Pascoe, The Tree è la seconda opera della regista francese Julie Bertuccelli dopo Da quando Otar è partito. Nonostante le sue origini, la regista decide di girare in Australia, non solo perchè la storia è stata scritta là, ma per l'importanza ed la potenza che ha la natura in quel territorio, quel potere primitivo degli elementi naturali che rispecchia quello dei sentimenti provati dai protagonisti. Il tema della morte e di come affrontarla è uno degli elementi principali della storia, ma l'autrice sembra suggerire che l'infinita tristezza che si prova alla presenza di questi eventi tragici può essere trasformata in qualcosa di creativo.

La Bertuccelli dirige con realismo e semplicità, aiutata anche dal suo passato da documentarista, non cedendo mai alla tentazione di enfatizzare l'aspetto soprannaturale della storia, lasciando che la voce del padre rimanga un sospiro, un fruscio di foglie mosse dal vento. Percepiamo il tutto dal punto di vista di Simone, centrale nello sviluppo della storia, seppur non punto di vista principale della stessa, a differenza del romanzo. E' la bravissima e giovanissima Morgana Davies ad interpretare la piccola Simone, ed altrettanto brava, ma non è una sorpresa, è Charlotte Gainsburg, già vista in Antichrist proprio a Cannes lo scorso anno.
The Tree è un film piccolo, ma delicato e dotato di grande sensibilità, che sa mettere in scena le forze della natura e della vita, ed il modo in cui riescono sempre ad imporsi.

Movieplayer.it

3.0/5