Recensione Flash of Genius (2008)

Lo script si perde appresso agli elementi più tecnici, dimenticando di approfondire il personaggio centrale, il cui legame empatico con lo spettatore è essenziale per la riuscita di un progetto come questo: la vicenda legale, di per sé, incuriosisce, e potrebbe appassionare se fosse accompagnata da una vicenda umana più risonante.

Bob Kearns contro Golia

Negli anni '60, Robert Kearns era un ingegnere dell'Indiana con una grande, affettuosa famiglia, un posto da professore e la passione delle invenzioni. Un giorno, guidando la sua auto in una pioggia leggera, con i tergicristalli che, al lavoro a tutta birra, lo infastidivano cigolando sul parabrezza e agitandosi inutilmente anziché facilitargli la visione, ebbe un lampo di genio - il Flash of Genius che dà il titolo a questo film: nei mesi successivi realizzò, nella sua cantina-studio, il prototipo di tergicristallo intermittente, ispirandosi al funzionamento dell'occhio umano. Ottenuto il brevetto, Kearns iniziò a proporre la sua invenzione alle grandi case automobilistiche, sognando la gloria e la prosperità. Peccato che la Ford, dopo i primi approcci, si disse non interessata, salvo poi produrre, qualche mese dopo, i primi veicoli dotati dei tergicristalli "Blinking Eye" di Kearns. Questo senza, ovviamente, riconoscere alcunché al professore, che non si arrese e lanciò la sua crociata contro il colosso automobilistico, mettendo a rischio la sua serenità, il suo matrimonio e la sua carriera in nome della verità.

Grazie al veterano della produzione, per la prima volta prestato alla regia, Marc Abraham, e allo sceneggiatore Philip Railsback, che ha redatto il suo copione sulla base di un pezzo giornalistico firmato negli anni '90 da John Seabrook, la storia di Bob Kearns e di una delle più famose battaglie legali per infrazione di brevetto della storia degli Stati Uniti arriva sul grande schermo, con il bravo Greg Kinnear nei panni dell'eroe. Flash of Genius racconta in maniera fin troppo attenta e meticolosa le vicende di Kearns, immergendo l'uomo in un'atmosfera calda e familiare da cui prima il suo stralunato ingegno, poi la sua sete di giustizia lo estraniano gradualmente. Se la prima parte del film serve a introdurre il personaggio e l'ambiente in cui vive, la seconda metà è dedicata interamente all'ossessione che consuma Kearns e che lo farà approdare finalmente, dopo dodici anni di vicissitudini, in un'aula d tribunale a sostenere la propria causa, con l'aiuto dei figli ormai grandi che, nonostante il semi-abbandono paterno, ancora credono in lui.

Flash of Genius non si distacca dagli stereotipi dei film del genere "Davide contro Golia", con al centro memorabili vicende giudiziarie in cui a un privato cittadino, con la ragione al suo angolo, riesce il KO ai danni di una grande e spietata multinazionale. Non manca, quindi, il finale buonista e conciliante e una caratterizzazione povera e sopra le righe a soprattutto dei "cattivi" della situazione. Per di più, lo script si perde appresso agli elementi più tecnici, dimenticando di approfondire il personaggio centrale, il cui legame empatico con lo spettatore è essenziale per la riuscita di un progetto come questo: la vicenda legale, di per sé, incuriosisce, e potrebbe appassionare se fosse accompagnata da una vicenda umana più risonante.

Questi problemi finiscono per penalizzare non soltanto il film nella sua interezza ma anche l'interpretazione di Greg Kinnear, attore di talento a cui non è ancora l'exploit che vale una carriera; Flash of Genius, e la caratura del suo impegno in esso, potevano rappresentare un'ottima occasione per conquistare le simpatie (perlomeno) del pubblico americano. Purtroppo l'unico guizzo della regia e della performance arrivano troppo tardi, quando il film sta per chiudersi, e per essere ormai archiviato come un anonimo e dimenticabile biopic.

Movieplayer.it

2.0/5