Battlestar Galactica - Stag. 4, ep. 18: Islanded in a Stream of Stars

Ancora un episodio d'atmosfera - ma che atmosfera - per prepararci al finale in due parti della serie, che sarà sceneggiato dal creatore dello show, Ron Moore.

Terzultimo episodio di Battlestar Galactica (che ci lascerà con un doppio finale scritto da Ronald D. Moore), Islanded in a Stream of Stars ha un unico tema centrale: la separazione, la perdita, l'addio. Non che il lutto non sia sempre stato un elemento fondante delle storia di poche migliaia di sopravvissuti che hanno abbandonato per sempre la loro casa, i loro cari e la vita che avevano sempre conosciuto per affrontare lo spazio ignoto e inospitale, ma questo episodio lo esplora in maniera quasi programmatica, attraverso diverse linee narrative, che vanno da Boomer che comtempla i relitti della sua relazione con Tyrol alla devastante perdita di Hera per Athena e Helo fino alla ripulsa di Caprica Six nei confronti di Baltar, ma soprattutto la lancinante accettazione della fine per Starbuck, che deve venire a patti con la sua stessa morte, e per Bill Adama, costretto a salutare la sua compagna più fedele e generosa: Galactica, ormai pervasa dal disfacimento. Per l'occasione, è proprio l'interprete dell'ammiraglio, Edward James Olmos, a curare la regia (è la quarta volta per lui), lavorando su uno script di Michael Taylor, già sceneggiatore di Battlestar Galactica: Razor.

E cominciamo con Boomer, che viaggia con la piccola Hera verso la misteriosa Colonia dove le attende Cavil - i Cylon ribelli hanno avvistato i coloniale dell'esistenza di questo immenso centro spaziale, ma quando un Raptor cerca di individuarlo si scopre che Cavil lo ha "trasferito" altrove. La bambina, che si è resa conto in breve tempo che Boomer non è sua madre, piange e chiede di tornare a casa; per calmarla, Boomer la porta mentalmente nella casa di Picon dove si erano proiettati lei e il Chief in Someone to Watch Over Me, scoprendo che la bambina condivide questa abilità squisitamente cylon. In quella dimensione immaginaria Hera è davvero sua figlia, e questo contribuisce a confondere e a turbare la prima Sharon Valerii, quando deve consegnare la bimba che probabilmente sarà studiata

come una cavia di laboratorio. Ed è probabile che, alla fine dei giochi, Boomer non giocherà un ruolo particolarmente vantaggioso per le mire di Cavil.
Intanto, a bordo di Galactica, dopo i danni causati alla struttura dal salto di Boomer, si consuma un'altra tragedia: a causa di un cedimento, decine di umani e di Cylon restano uccisi e l'infermeria di Cottle è invasa dai feriti. E' qui che Saul Tigh, padre mitico per gli ordini "secondari" dei Cylon, tiene la mano di una morente numero 8, la quale, prima di spirare, gli dice che "there's too much confusion" (l'ennesima citazione di All Along the Watchtower).

Tigh, che è ancora alle prese con l'elaborazione del lutto per l'interruzione della gravidanza di Caprica Six, cerca di essere di aiuto ma senza interferire all'ammiraglio Adama, che sarà presto costretto a prendere una decisione straziante: è evidente che la Battlestar è irrecuperabile, e i Cylon spingono perché il comando della flotta si trasferisca sulla loro base. Stanco di leggende e di profezie, Adama stenta a credere a quello che gli dicono Ellen, che insiste perché si faccia il possibile per salvare Hera Agathon, e Starbuck, che racconta quello che è successo con la frase musicale donatale dalla bambina.
La rivelazione della canzone sembra avere spinto Kara ad affontare finalmente quello che è ancora inspiegabile, ovvero il ritrovamento del suo cadavere carbonizzato sulla Terra postnucleare. E' Gaius Baltar, che attira la sua attenzione con una trasmissione radio dedicata gli angeli (che per lui esistono e gli si manifestano nelle sembianze della Six virtuale) e che si è appena visto respingere da Caprica Six, cui aveva offerto la sua ospitalità e il suo amore, a ricevere per primo la confessione di Kara, che gli chiede di analizzare i residui biologici sulla piastrina identificativa dell'altra Starbuck.

Al funerale delle vittime dell'incidente, che si svolge seconto tre "riti" diversi, quello dei militari, quello dei Cylon e quello dei cultisti di Baltar, quest'ultimo dichiara a gran voce che la morte non è la fine, e che il capitano Kara Thrace ne è la prova: lei lo schiaffeggia, gli altri non gli prestano particolare attenzione, ma Lee Adama capisce all'istante quello che sta passando la sua amica e antica amante, e la raggiunge per rassicurarla e confermarle ancora una volta il suo affetto. Kara risponde soltanto con un eloquente e luminoso sorriso, per poi rimettere la propria foto tra quelle dei caduti.

Nel frattempo Kara ha anche avuto un'altra esperienza sconcertante con suo marito, alle cui sofferenza era intenzionata a porre fine. I Cylon ribelli hanno tentato di collegare Anders al flusso dati della nave attraverso il polimero che si sta utilizzando nelle (inutili) riparazioni. Messo nelle condizioni degli ibridi delle basestar, Sam è in grado di uscire dal coma per sciorinare frasi apparentemente senza senso, ma anche abbastanza vigile da salvarsi la vita, inducendo Kara ad abbassare l'arma. Quando le autorità militari si rendono conto del potere che la connessione con la nave dà ad Anders, che potrebbe prendere il controllo di Galactica, ordinano che sia scollegato. Ma Kara è convinta che lui sia l'unico che può aiutarla a rivelare il segreto della Musica e quindi del suo legame con i Cylon, e, non molto tempo dopo, torna al suo capezzale e lo riconnette.

Intanto Laura Roslin, nuovamente allo stremo dopo la sospensione del trattamento contro il canco che la sta consumando, è riuscita dove nessun altro avrebbe potuto. "Mi dispiace che tu debba dire addio alle tue due donne nello stesso momento", dice al suo Bill. L'ammiraglio le dice che né lei né Galactica stanno morendo, ma capisce gradualmente l'inevitabilità dell'abbandono della nave che è stata tutta la sua vita per decenni e che, negli ultimi quattro anni, ha rappresentato l'unica speranza e protezione per i sopravvissuti delle dodici colonie.
Non è con Laura, ma è con Saul Tigh, che gli è stato vicino a lungo quanto Galactica, che Adama brinda alla sua nave, che noi ci prepariamo a salutare insieme a lui, in grande stile e con altrettanta malinconia.