Battlestar Galactica - Stagione 4, ep. 12: A Disquiet Follows My Soul

Questo episodio, scritto e diretto da Ron Moore e incentrato sulla tensione psicologica ai danni dell'azione, pone le basi per interessanti sviluppi nelle trame 'politiche' di Battlestar Galactica.

Per la prima volta Ronald D. Moore si cimenta con la regia di un episodio della serie da lui creata, Battlestar Galactica: ci si aspettava forse che scegliesse un momento più decisivo - A Disquiet Follows My Soul è invece un episodio abbastanza interlocutorio, anche se non lesina novità importanti e sviluppi che probabilmente saranno decisivi per la parte finale di questa quarta e ultima stagione dello show. Vi hanno un ruolo centrale, oltre all'ammiraglio William Adama, i personaggi del tenente Felix Gaeta e del Vice Presidente del governo coloniale Tom Zarek.

A Disquiet Follows My Soul apre sull'inizio della giornata di Adama, colto nella sua routine mattiniera e nel tentativo di reagire - con l'aiuto dell'alcool e di qualche pillola - all'impasse in cui la tremenda delusione terrestre ha gettato l'intera flotta, caricandolo della responsabilità di trovare a tutti i superstiti della distruzione delle Colonie una ragione per andare avanti. Adama incontra una delegazione di Cylon che include Galen Tyrol e ovviamente Saul Tigh per discutere una questione decisamente delicata: i termini dell'alleanza con la fazione di Cylon che si è aggregata alla flotta coloniale. I Cylon si offrono di equipaggiare tutte le navi civili della loro superiore tecnologia per i viaggi FTL, ma in cambio vogliono la cittadinanza coloniale, che per loro rappresenta l'unica possibile garazia di protezione contro Cavil e la fazione ostile dei Cylon.
La reazione dell'opinione pubblica a una possibilità del genere è prevedibile, ed è abbracciata, al primo sentore dell'accordo - durante una conferenza stampa in cui per di più Lee Adama si lascia scappare che l'ultimo dei Final Five era una donna - dal Vice Presidente Tom Zarek, che, a causa della defezione di Laura Roslin, sta

guidando da solo l'esecutivo. In una sessione del Quorum, Zarek propone una risoluzione che autorizza le navi civili a rifiutare l'installazione della tecnologia FTL Cylon e che viene accettata da tutti i delegati tranne Lee, leale verso l'amministrazione Roslin-Adama.

Nello stesso CIC di Galactica, Adama trova un oppositore in Felix Gaeta, che ha appena vissuto fuori campo (o meglio, nella serie di webisodes Battlestar Galactica: The Face of the Enemy) un'esperienza che ha fatto di lui un acerrimo nemico di tutti i Cylon indiscriminatamente. Gaeta arriva a un passo dal mancare di rispetto all'ammiraglio - ci pensa Tigh a farlo rientrare nei ranghi - mentre osserva costernato il precipitare della situazione. Fuori dalla cabina di comando, nell'area ricreativa della nave, Gaeta decide di affrontare la donna che, mesi prima, ha tentato di giustiziarlo sommariamente per collaborazionismo con i Cylon, che ha causato indirettamente la sua menomazione e che ha scoperto da qualche tempo di essere sposata a uno dei Final Five, Kara Thrace. Starbuck, che ha i suoi bei problemi, come sappiamo, non è particolarmente amichevole né gradisce il tono aggressivo con cui Gaeta cerca di metterla con le spalle al muro con le sue domande su Sam e le sue insinuazioni. La conversazione finisce con minacce reciproche, ma quando la furiosa Kara lascia il locale, Gaeta apostrofa solennemente tutti gli astanti con la chiara intenzione di convincerli a spalleggiarlo, a indicare che le sue manovre e le sue intenzioni non sono poi tanto divergenti da quelle di Tom Zarek.
Mentre Adama cerca invano di convincere Laura Roslin - che sta vivendo un momento di euforia a causa della sospensione del doloxan, e il cui volto disteso animato mentre corre per i corridoi di Galactica fa un contrasto netto con la tensione sul ciglio dell'ammiraglio - a riprendere il suo ruolo di leader, Zarek continua infatti a lavorare per boicottarlo, convincendo l'equipaggio della Hitei Kan, la

nave-raffineria che custodisce tutto il carburante della flotta, il tylium, ad ammutinare e ad abbandonare la formazione. Prima dell salto che la Hitei Kan esegue per sfuggire al Raptor d'assalto che la stava abbordando, Galctica decifra la comunicazione tra la Hitei e il Colonial One; poco dopo, Adama ordina l'arresto di Zarek.

Nella cella a bordo di Galactica, l'ex ideologo terrorista di Sagittaron nega di conoscere la posizione della Hitei Kan, ma Adama ha un asso nella manica: un dossier che documenta le manovre ambigue e illegali a cui Zarek ha fatto ricorso con l'obiettivo di ottenere la sua carica. Il dossier si rivelerà un falso, ma Zarek, che evidentemente non ha la coscienza pulita, cede e consegna le coordinate all'ammiraglio.
Poco dopo, c'è un altro visitatore nella cella dove è custodito Zarek: Felix Gaeta. I due si stanno scambiando parole forti: c'è in ballo un "atto di coraggio" che avrà "conseguenze fatali". Gaeta parla del supporto crescente che la loro alleanza contro Adama e contro il sodalizio con i Cylon sta riscuotendo all'interno della flotta, pochi istanti dopo questo patto viene siglato con una stretta di mano, in una scena molto efficace in cui i due "ribelli" Zarek e Gaeta appaiono quasi disumanizzati. Ignaro, Bill Adama si lascia consolare dall'abbraccio della sua Laura, che l'ha convinto del fatto che entrambi hanno il diritto di "vivere un po', prima di morire".

Infine, due parole su una storyline secondaria che però ha senz'altro il potenziale di innescare altri eventi significativi in futuro. Mentre Tigh e Caprica Six sono con il dottor Cottle per un'ecografia, intenti a salutare la loro creatura come l'essere che rappresenta il futuro della nazione Cylon ("Mai prima d'ora due di noi hanno mai concepito un figlio, e, credimi, ci abbiamo provato", ribadisce lei), Galen Tyrol arriva di corsa con il suo Nicholas tra le braccia. Al bambino viene diagnosticata un'insufficianza renale potenzialmente molto grave, e l'angustiato padre chiede se non serve una sua donazione di sangue dato che Nick è per metà Cylon. A questo punto Layne Ishay protesta inducendo Cottle a dire la verità all'ex Chief. E la verità è un brutto colpo per Tyrol, che scopre di non essere il padre di Nicholas.
Più tardi, Tyrol assiste a una delle prediche di Gaius Baltar - che è evidentemente tra le vittime del malessere che ha colpito tanti eminenti personaggi della flotta, perché sta ingiungendo i suoi accoliti a prendersela con Dio per le disgrazie che li stanno affliggendo da quattro anni - quando ha un significativo scambio di occhiate con uno dei piloti dei Viper, Hot Dog. Immediatamente lo affronta: questi, che ha saputo la verità sulla maternità di Cally, cerca di spiegarsi, dice che non aveva idea di essere il padre di Nicky, ma Tyrol non riesce a frenare la rabbia e i due finiscono a prendersi a pugni, mentre gli astanti vociano incitandoli e Baltar si fa da parte e accende placidamente una sigaretta.
Più tardi Tyrol e Hot Dog, che sembrano aver ritrovato almeno in parte il proprio sangue freddo, sono in infermeria al capezzale di Nicholas; il Chief decide di impartire la prima lezione di pratica genitoriale lasciando Hot Dog solo con il piccolo, e promettendo di tornare quando gli sarà passata la sbronza.
Uno dei due presunti bambini nati dall'unione tra un umano e un Cylon, quindi, si rivela non essere tale: rimane la piccola Hera, figlia di Helo e di Athena, e protagonista delle visioni del teatro dell'opera di Laura Roslin. Quello legato a Hera è uno dei misteri di cui attendiamo una soluzione nelle prossime, fatidiche battute di Battlestar Galactica.
Per quanto riguarda A Disquiet Follows My Soul, non si tratta di un episodio sconvolgente e importante come il suo predecessore Sometimes a Great Notion, con la sua atmosfera di angoscia soffocante e i suoi spiazzanti colpi di scena: è un episodio incentrato sul confronto tra i personaggi e che indaga ulteriormente le conseguenze politiche e umane della caduta delle speranze riposta nella Terra. Per il prossimo espisodio, The Oath, possiamo già attenderci momenti più drammatici con la probabile insurrezione contro il patto con i Cylon.