Recensione Il mistero dei templari (2004)

Nulla è nuovo o inventato ma il cocktail di avventura e mistery intrattiene e a affascina, grazie anche al ritmo sostenuto e ai continui colpi di scena.

Avventura all'Americana

La parola "tesoro" è uno di quei termini che nel cinema identifica un concetto unico e ben preciso: avventura. Se poi questo tesoro ha a che fare direttamente con la storia degli Stati Uniti, allora siamo vicini a un'operazione commerciale in grande stile, fondata sul patriottismo e sui valori, che, da sempre, e ancora di più negli ultimi anni, rappresentano lo spirito di un paese e dei suoi cittadini.
Definite le premesse, il film di Jon Turteltaub potrebbe essere visto come il classico packaging prenatalizio patinato e senza emozioni, ma concedeteci di affermare che durante la visione il divertimento è assicurato. E' come mangiare una pizza. Può essere buona o meno buona, ma è sempre un pizza. La semplicità e l'immediatezza degli ingredienti con cui viene cucinata hanno un gusto familiare, come la caccia al tesoro su cui si basa la storia de Il mistero dei templari.

Benjamin Franklin Gates (Nicolas Cage) ha trascorso tutta la via alla ricerca di un misterioso tesoro dei Templari, una ricchezza inestimabile, che la sua famiglia, da sei generazioni, ha cercato invano di trovare. L'ultimo indizio fondamentale capita finalmente nelle sue mani. Un messaggio cifrato si trova sul retro della dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti, gelosamente custodita nel museo degli archivi nazionali. Benjamin ha però un contendente anche lui sulle tracce del tesoro, l'ex amico Ian.
Fra inseguimenti, sotterranei di chiese, scale che si polverizzano, il protagonista e i suoi due compagni di ventura, il tecnologico Riley e la razionale Abigail, studiosa di storia, corrono verso un'impossibile impresa.

Jerry Bruckheimer, produttore fra gli altri di La maledizione della prima luna, The Rock, Armageddon e Pearl Harbor, che ha incassato con i suoi film oltre 13,5 miliardi di dollari, sa il fatto suo e corona un suo sogno di realizzare una caccia al tesoro che indaga nella storia e nella cultura americana.
Nulla è nuovo o inventato, ma il cocktail di avventura e mistery intrattiene e a affascina, grazie anche al ritmo sostenuto e ai continui colpi di scena. Nicolas Cage è suo agio nella parte dell'Indiana Jones del caso, personaggio orientato all'azione e con diversi dilemmi morali, contornato fra l'altro da due spalle di ottimo livello:
la bella Diane Kruger, rigida e razionale studiosa della storia americana che forse si innamora, forse no, del nostro; il geniale e ingenuo Justin Bartha, macchietta del gruppo.

Il mistero dei templari è un puro film di intrigante intrattenimento (scusate il bisticcio di parole), mai noioso (la seconda parte è più avvincente della prima), mai imprevedibile. E' il gusto di una caccia al tesoro, a cui ognuno di noi nella vita almeno una volta ha partecipato.