Recensione L'uomo perfetto (2005)

Una commedia divertente, in particolare nella prima parte, dove il ritmo è più elevato e si assiste più piacevolmente allo sviluppo della trama, incentrata suun intreccio amoroso tra i quattro protagonisti.

Il perfetto disimpegno

Il regista Luca Lucini e gli sceneggiatori Lucia Moisio e Marco Ponti realizzano con il film L'uomo perfetto una commedia divertente, in particolare nella prima parte, dove il ritmo è più elevato e si assiste più piacevolmente allo sviluppo della trama, incentrata suun intreccio amoroso tra i quattro protagonisti.

La storia è quella di Lucia con in testa l'idea di ingaggiare un bel tipo, Antonio, per cercare di rompere il sodalizio tra la sua amica Maria e il suo affetto di sempre Paolo, per cercare quindi di avere strada libera per riconquistarlo. Lucia prepara, o meglio "programma" il suo "sicario d'amore" facendolo quasi diventare un clone al maschile nei gusti della sua amica Maria, per sperare di poter creare tra i due un feeling incredibile che teoricamente destabilizzerà il rapporto tra Maria e il "suo" Paolo. Come si usa dire, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, le cose non vanno proprio così, nel senso che è la stessa Lucia a rimanere coinvolta sentimentalmente proprio da colui che aveva ingaggiato. Un film nel complesso piacevole per passare allegramente un'ora e mezza piena di battute con davvero poche pause. Certo, è sostanzialmente un film senza troppe pretese, come dichiarato dagli stessi sceneggiatori.

Curioso sentire le dichiarazioni delle protagoniste che palesano in conferenza stampa un quasi scambio di ruoli invertiti nella loro vita, differentemente dal carattere del personaggio interpretato, l'una più intraprendente, e l'altra più timida. Un film probabilmente adatto ad un target di pubblico giovanile, ma sicuramente un commedia da promuovere; da ricordare l'importante collaborazione a livello produttivo e distributivo della CATTLEYA e della WARNER.