Il segreto di Liberato è (anche) nell’animazione di LRNZ e Giuseppe Squillaci

Dietro le quinte della parte animata de Il segreto di Liberato con i suoi autori LRNZ (Lorenzo Ceccotti) e Giuseppe Squillaci. Il documentario di Francesco Lettieri è in sala per una settimana.

Il segreto di Liberato è (anche) nell’animazione di LRNZ e Giuseppe Squillaci

A Napoli tutto quanto è segreto

Con queste parole si presenta ne Il segreto di Liberato, o forse si dovrebbe dire che con queste parole Liberato presenta il suo segreto nel documentario sui generis in sala dalla notte del 9 maggio, e subito accolto con buona risposta di pubblico, sia nelle proiezioni notturne partenopee che nella prima giornata di programmazione. Il film è diretto da Francesco Lettieri, anima storica dei video-clip del cantante napoletano, ma ha anche una componente animata che ripercorre la formazione del giovane Liberato, il suo cammino verso il personaggio e l'artista che conosciamo, anche se solo indirettamente attraverso la sua musica. Non si conosce, infatti, l'identità del personaggio, per quella brillante operazione di comunicazione e marketing che lo avvolge nel mistero e lo rende un'icona, più di un semplice cantante. Questo il documentario di Lettieri lo racconta bene, ma è ugualmente riuscito nel tratteggiare l'ipotetica gioventù di Liberato, il suo percorso verso la musica, tra sogni e delusioni, speranze e ambizioni.

Entrare nel mondo di Liberato

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Liberato sul palco

Ma come è nata questa collaborazione che ha portato LRNZ (al secolo Lorenzo Ceccotti) e Giuseppe Squillaci a mettere in piedi le parti animate che questa storia la raccontano? I due lo hanno fatto per vie molto diverse: da una parte LRNZ che ci ha raccontato di essere stato già fan di Liberato quando gli arrivò un messaggio su Instagram, un Direct che in prima battuta aveva scambiato per spam: "voleva fare qualcosa con me, ci teneva, gli piacere il mio lavoro". Poi come sempre capita in questi casi, la cosa è rimasta in stand-by a lungo, per un anno, finché un'amica, Ellida Bronzetti, produttrice del film, si fece viva dicendogli che Liberato gli parlava di lui e che avrebbero dovuto parlare. Dell'artista Ceccotti ha una grandissima opinione: "sono un fan di musica elettronica e lui è interessante perché è contamitatissimo, cambia sempre, è per me il profilo artistico perfetto" e lavorare per lui è stato un sogno.

Per Giuseppe Squillaci, invece, la musica di Liberato è stata una rivelazione: "ascolto tutt'altro genere, sono un metallaro, e sono cresciuto con grande musica rock e hard rock, quindi Liberato lo conoscevo solo come fenomeno". Quindi il suo coinvolgimento iniziale è stato puramente a livello tecnico-artistico, dalla stessa Ellida Bronzetti che li ha messi insieme. Squillaci ci ha raccontato di come sia poi andato a Londra con Ceccotti, per sentire una delle selezionate e ristrette date di Liberato, e di come quell'ascolto sia stato una vera rivelazione. Una scoperta aiutata quando il chitarrista di Liberato è uscito in scena per un assolo: "È stato lì che i miei mondi musicali si sono fusi insieme."

Il segreto di Liberato, la recensione: raccontare un fenomeno, tra documentario e animazione

Costruire l'animazione de Il segreto di Liberato

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Liberato

Da qui a costruire l'animazione di grande qualità e atmosfera che vediamo ne Il segreto di Liberato il passo non è stato così breve. "Quando fai animazione" ha spiegato LRNZ, "devi dosare al millimetro le tue risorse, perché è un viaggio lungo, complesso, costosissimo dal punto di vista dello sforzo umano." Ha aiutato avere sin da subito ben chiari i mente gli obiettivi: "tirare fuori un'immagine che fosse forte, potente, emotivamente coinvolgente. Abbiamo scelto di avere dei disegni molto intensi visivamente, che rendessero la parte di animazione non troppo sofisticata. L'idea di base è stata quella di avere un'animazione che puntasse sulla qualità visiva in maniera molto intelligente." Si è lavorato molto di montaggio, con un ritmo serrato e tanti cambi di inquadratura, "per evitare di avere piani sequenza troppo lunghi e difficili, preferendo un cambio di inquadratura a una rotazione di un personaggio." Ma si è anche puntato su sfondi potenti per avere immagini forti "a supporto dell'animazione", lavorando su personaggi molto espressivi e fondali carichi per "immergere lo spettatore nel mondo di Liberato il più possibile."

Mostrare e nascondere

Il Segreto Di Liberato 6
Un'immagine del film

La curiosità però l'avevamo e dovevamo chiederlo: come si lavora al design di un personaggio che non si può mostrare in volto, che non ha un'identità definita? Ci risponde Giuseppe Squillaci, perché si basa più su scelte di regia che di disegno vero e proprio: "C'è ovviamente un lavoro di design, lo studio del personaggio nella sua fisicità" sfruttando le potenzialità del tratto e dello stile di Lorenzo Ceccotti, "ma sapevamo che alcune cose non le avremmo potute mostrare. Per esempio sappiamo che attraverso gli occhi di un personaggio emergono le sue sensazioni, ma quegli occhi non potevamo farli vedere. Così abbiamo iniziato a scegliere dei punti di macchina che ci permettessero di girargli sempre intorno", cercando di rendere questi spostamenti il più naturali possibile. Il Liberato del film di Lettieri è il risultato del tratto unico e caldo di LRNZ unito alla scelta di come mostrarlo e farlo muovere per mantenere il segreto a cui fa riferimento il titolo.