Meryl Streep: "Ammiro le attrici che fanno le produttrici, io dopo le 7 di sera non voglio lavorare"

Durante la masterclass tenuta al Festival di Cannes 2024, Meryl Streep ha spiegato perché prova ammirazione nei confronti delle colleghe che lavorano come produttrici.

Meryl Streep: 'Ammiro le attrici che fanno le produttrici, io dopo le 7 di sera non voglio lavorare'

Meryl Streep ha tenuto una masterclass al Festival di Cannes 2024 in cui ha ripercorso la sua carriera e ha espresso la sua ammirazione nei confronti delle attrici che lavorano anche come produttrici.
La star, accolta ieri sulla Croisette da una standing ovation al Debussy Theatre, ha ammesso inoltre di essere riuscita ad andare a dormire solo dopo le 3 di mattina, situazione che l'ha un po' messa in crisi, avendo un impegno nel primo pomeriggio.

Un lavoro non adatto alla star

Condividendo la sua reazione al lavoro delle colleghe, Meryl Streep ha sottolineato: "Ci sono così tante donne che stanno producendo progetti destinati a sé stesse e le ammiro davvero. Reese Witherspoon, Nicole Kidman e Natalie Portman... Tutte hanno la loro casa di produzione".
Il premio Oscar, tuttavia, non si è impegnata anche su quel fronte e ha spiegato che essere madre di quattro figli e avere cinque nipoti la impegna già moltissimo: "Ho una casa di produzione di bambini ed è quello che ho prodotto, ma non ho mai voluto essere alle prese con telefonate di lavoro dopo le sette di sera. Quindi non ho mai fatto la produttrice. Ammiro chi lo fa. C'è solo un numero limitato di ore ogni giorno!".

Meryl ha inoltre ricordato che nel corso della carriera ha assistito a numerosi cambiamenti nel settore, anche se la situazione della donna non è del tutto cambiata in meglio. All'inizio della sua carriera, tuttavia, gli uomini avevano più peso nelle negoziazioni, mentre le donne venivano escluse. Streep ha ribadito: "I film sono una proiezione dei sogni delle persone, anche i produttori hanno sogni... Prima che ci fossero donne in una posizione negli studios che dà il potere di dare il via libera alla produzione, era davvero difficile che gli uomini si riconoscessero in un ruolo femminile da protagonista... Si tratta di qualcosa di personale, non solo di soldi, semplicemente non lo capivano".

Meryl Streep ne Il Diavolo veste Prada
Meryl Streep ne Il Diavolo veste Prada

La reazione degli uomini

Uno dei film in cui anche gli uomini sono riusciti a riconoscersi nel suo ruolo è stato ad esempio Il diavolo veste Prada e Meryl è stata spesso avvicinata da uomini che le hanno spiegato: "So cosa provavi. So cosa vuol dire essere la persona che deve prendere decisioni'. Quello mi ha affascinato. Nessun uomo guarda Il Cacciatore e prova le stesse emozioni della ragazza, ma io posso vedere il film e identificarmi con John Savage, il personaggio di Chris Walken, Robert De Niro. Possiamo farlo. Parliamo quel linguaggio. Per loro è difficile sentire quello che proviamo".

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Le esperienze con i registi

Tra i registi con cui ha apprezzato lavorare maggiormente c'è invece Mike Nichols perché si metteva al lavoro dietro la telecamera e non esitava a ridere al punto da piangere, facendo sentire gli attori "potenti e meravigliosi", convincendoli che tutto quello che facevano era fantastico.
Steven Spielberg, invece, ha un'incredibile capacità di capire la messa in scena, tenere in considerazione ogni dettaglio. Clint Eastwood, che l'ha diretta in I ponti di Madison County, era invece estremamente veloce nel suo approccio alla regia: "Ha realizzato quel film in cinque settimane, finivamo di girare alle cinque in modo che potesse andare a giocare a golf. Era così veloce...".

La sua esperienza l'ha inoltre portata a spiegare cosa rende un regista particolarmente bravo: "Deve essere sicuro di sé, quella è la cosa più importante. Vuole realmente essere presente sul set e sa cosa vuol dire... I registi grandiosi rendono il set un ambiente felice, lo rendono divertente".