Time Wars, la recensione: su Prime Video uno sci-fi rocambolesco

La recensione di Time Wars, film di produzione russa dove un gruppo di personaggi si ritrova catapultato in una zona sospesa tra passato e presente, tra dimensioni alternative e pericoli reali.

Time Wars, la recensione: su Prime Video uno sci-fi rocambolesco

Il visionario scienziato Ethan Blake e suo fratello Jacob scoprono una fonte di energia precedentemente sconosciuta, in grado potenzialmente di cambiare per sempre il destino dell'umanità. I due costruiscono un aeromobile che funziona con questo innovativo "combustibile" chiamato Quantamanium e reclutano un team per condurre una peculiare ricerca scientifica. A bordo dell'avveniristico mezzo a pilotaggio remoto il gruppo parte per il viaggio, quando si verifica un incidente che li obbliga ad un atterraggio di emergenza.

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Time Wars: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Time Wars, i passeggeri svengono di colpo. Al risveglio Ethan trova di fronte a dei soldati che hanno rubato la loro capsula di carburante e inizia a seguirli. Si imbatte così nell'affascinante Tina, una ragazza che stava facendo il bagno dell'oceano, prima che una misteriosa nebbia lo conduca in uno sbalzo temporale. Tra passato e futuro Ethan dovrà risolvere un enigma dalla cui risoluzione dipendono le sorti del mondo intero e non potrà fidarsi di niente e di nessuno, nemmeno di se stesso.

Volere è potere?

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Il protagonista Viktor Dobronravov

Negli ultimi anni il cinema russo si è lanciato nel mercato blockbuster spesso senza una precisa identità, limitandosi a scopiazzare in maniera arbitraria e confusa le omologhe produzioni hollywoodiane, al punto da far recitare gli attori direttamente in lingua inglese. E se a livello di effetti speciali a tratti riesce a competere con i relativi modelli di riferimento, medesimo destino non tocca anche alle sceneggiature, che sembrano "figlie di un dio minore" e si sprecano in un citazionismo senza arte ne parte. Anche questo è il caso di Time Wars, che oltre a rimasticare un immaginario fantascientifico consolidato senza un minimo di coerenza, prende continuamente a piene mani in battute e dialoghi grandi classici - prima letterari e poi cinematografici - come Il signore degli anelli e Lo Hobbit: sicuramente il regista e sceneggiatore Alexander Boguslavsky deve aver riguardato molte volte gli adattamenti di Peter Jackson, tanto da riprenderli pari passo parola per parola in diverse circostanze.

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Un luogo indefinito

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Viktor Dobronravov e Sonya Priss in una scena

E che dire di quest'ambientazione ignota dove ha luogo la pressoché totalità del minutaggio, che vorrebbe forse richiamare nelle intenzioni l'iconica zona di un capolavoro della cinematografia sovietica come lo Stalker (1968) di Andrej Tarkovskij? Si chiamano e scopiazzano nomi d'eccellenza in una narrazione astrusa, scritta addirittura a dodici (!) mani da un team di writer che si sono persi per strada. I cento minuti di Time Wars sono privi di emozione, con questo continuo alternarsi tra passato e futuro, in un limbo di realtà parallele e varianti quantiche, dove ben presto lo spettatore finisce per perdere l'ago della bussola. Una sensazione a dire il vero già palpabile dai primissimi istanti, con il racconto che ci accompagna in un background già bello che imbastito senza un minimo di introduzione a riguardo, aumentando ulteriormente lo spaesamento.

Tempi e modi

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Time Wars: una scena del film

Come detto la messa in scena a livello estetico si difende benino, con tanto di gigantesche navi volanti da guerra e la nebbia misteriosa che trasporta i malcapitati personaggi in questo loop temporale, mischiando le realtà con l'ambizione - più o meno velata - di richiamare le atmosfere del Tenet (2020) di Christopher Nolan. E a un certo punto il protagonista si trova anche a citare la famosa frase diventata famosa grazie a Oppenheimer (2023), ovvero "Ora sono diventato Morte, il distruttore di mondi", anche se in questo caso è una semplice coincidenza dato che Time Wars è uscito qualche settimana prima del bio-pic premiato con l'Oscar. Non manca l'immancabile sottotrama romantica, anche questa a spasso tra le varie realtà, e un'anima più leggera affidata al personaggio un po' fuori di testa, appassionato di romanzi classici e d'avventura, ma il tutto sembra assemblato alla bell'e meglio, senza un minimo di coesione tale da garantirsi l'attenzione dello spettatore, che probabilmente dopo la prima mezzora avrà già premuto stop sul telecomando.

Conclusioni

Un gruppo di personaggi strampalati e mal amalgamati si ritrova a viaggiare, per un non meglio precisato motivo, indietro e avanti nel tempo, alla ricerca di un prezioso materiale in grado di garantire poteri quasi illimitati. Ma tra realtà alternative e salti tra passato e futuro, niente sarà così semplice. Time Wars è una produzione russa che scimmiotta topoi e archetipi del cinema fantascientifico, classico e moderno, senza una verosimiglianza di fondo, tra scelte di sceneggiatura a tratti incomprensibili e una totale mancanza di emozione e di tensione, pur innescando potenziali spunti qua e là che però vengono poi risolti in maniera veloce o dimenticati totalmente. Cento minuti dove regna la confusione assoluta, che seppur messa in scena anche discretamente sempre confusione rimane.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Budget di discreto livello e dal punto di vista estetico il film si difende benino.

Cosa non va

  • Sceneggiatura irricevibile.
  • Cast e personaggi anonimi e/o inconsistenti.
  • Citazioni gratuite e senza nesso logico.