The Harder They Fall, la recensione: lo scontro tra Idris Elba e Jonathan Majors nel Far West del black power

La recensione di The Harder They Fall, incursione di The Bullit nel genere western che reinventa la mitologia della frontiera e dei fuorilegge in un universo dominato da neri; Idris Elba e Jonathan Majors tra le star.

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The Harder They Fall: una scena del film

Il Far West all black di Jeymes Samuel è il regalo del regista agli utenti di Netflix, ma è anche un suo sogno che si avvera. Come sottolinea la nostra recensione di The Harder They Fall, il film con Idris Elba e Jonathan Majors è una variazione su un tema ben noto, ma è anche la sintesi delle passioni del londinese Samuel, cineasta, cantautore e produttore musicale noto col nome d'arte di The Bullit. Cinema di genere e musica si compenetrano in The Harder They Fall, western che riscrive la storia a modo suo introducendo figure reali in una vicenda fictional scritta dal regista a quattro mani con Boaz Yakin.

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The Harder They Fall: Regina King e Zazie Beetz in una scena

The Harder They Fall rende giustizia agli afroamericani, che nel West rappresentavano il 25% della popolazione, ma sul grande schermo sono stati occultati da pellicole revisioniste e registi conservatori. Jeymes Samuel recupera vere e proprie leggende come Nat Love, ex schiavo divenuto cowboy, i fuorilegge Rufus Buck e Cherokee Bill e Mary Fields, nota anche come Stagecoach Mary o Black Mary, prima postina afroamericana donna negli Stati Uniti, costruendogli attorno una storia vivace ed emozionante. Quanto all'ampio uso di canzoni nel film, intonate spesso dai personaggi di Edi Gathegi e Jonathan Majors, oltre a essere direttamente collegate alla prima professione di Jeymes Samuel, rievocano i canti degli schiavi afroamericani nelle piantagioni di cotone del Sud di cui i personaggi sono discendenti.

Come reinventare un'estetica western sfolgorante

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The Harder They Fall: RJ Cyler in una scena del film

In The Harder They Fall, Jeymes Samuel costruisce un universo interamente black. I bianchi si intravedono solo in un paio di sequenze e hanno ruoli del tutto marginali. Quanto ai neri, dopo un incipit sfolgorante e titoli di testa che omaggiano gli spaghetti western, si catalizzano in due gruppi (bene vs. male, anche se la divisione è meno netta di quanto possa sembrare) riuniti attorno ai due personaggi chiave della storia: Nat Love (Jonathan Majors) e Rufus Buck (Idris Elba). Bandito gentiluomo, Nat Love porta avanti il suo progetto di vendetta contro gli uomini colpevoli di aver ucciso suo padre. Di ben altra pasta è Rufus Buck, protagonista di un'evasione in grande stile grazie alla sua gang composta dal pistolero Cherokee Bill (LaKeith Stanfield) e dalla grintosa Trudy Smith, interpretata dalla magnetica Regina King.

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The Harder They Fall: Zazie Beetz e Regina King in una sequenza

La storia che Jeymes Samuel costruisce rimescolando i topoi classici del genere è tutto sommato semplice, ma non priva di colpi di scena. A colpire lo spettatore è, però, soprattutto il suo stile registico stilizzato e ammiccante. Samuel costruisce un'estetica inconfondibile. Il suo West è polveroso e coloratissimo, i personaggi vengono mostrati attraverso inquadrature sghembe e primissimi piani, duelli e sparatorie vengono incastonati nel film come saggi di virtuosismo estetico da un montaggio che segue il ritmo sincopato della musica rap e dei ritmi caraibici (ad aprire il film è il brano di Jay-Z, produttore del film insieme a James Lassiter). Sequenze come la rapina in banca, l'ingresso di Mary sul palco del suo saloon o la stessa evasione di Rufus Buck sono talmente curate a livello visivo da lasciare al pubblico la sensazione che la forma abbia la meglio sul contenuto. Sensazione che permane fino al lungo e articolato finale.

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The Harder They Fall: Jonathan Majors, Delroy Lindo e RJ Cyler in una scena

The Harder They Fall colma decenni di occultamento e snobismo puntando su una confezione esplosiva e accattivante per costruire uno spettacolo grandioso. Jeymes Samuel non si pone limiti né di cast, riunendo una buona fetta dei più talentuosi divi black in circolazione, né di durata visto che il suo film supera abbondantemente le due ore. Il regista non teme la noia e si concede perfino qualche sequenza ad altissimo tasso di sangue e violenza. Tutto fa parte del suo piano post-moderno per reinventare il western alla sua maniera strizzando l'occhio a Quentin Tarantino, Bruno Corbucci e alla Blaxploitation. Il tutto senza perdere in freschezza né rinunciare allo humor che pervade gli scambi di battute e l'uso strumentale delle poche presenze bianche.

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The Harder They Fall: Zazie Beetz in una scena del film

Nel ruolo di Nat Love, Jonathan Majors ha la possibilità di sfruttare il suo carisma e quella tenerezza che sprigiona dalla sua figura. Un leader solido per la sua banda e un partner appassionato per la bella Zazie Beetz, che interpreta la sua ex fiamma Mary Fields. Più cupo il Rufus Buck di Idris Elba, amico d'infanzia del regista, che compare in poche, ma memorabili sequenze compreso un finale da cardiopalma. Regina King è efficace in ogni posa, ogni volta che compare ruba la scena ai colleghi, perfino nei combattimenti; non le è da meno Danielle Deadwyler, interprete dell'androgina Cuffee, uno dei ruoli più gustosi. Da segnalare, infine la partecipazione del veterano Delroy Lindo nel ruolo di uno sceriffo schierato dalla parte del bene.

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The Harder They Fall: Jonathan Majors e Damon Wayans Jr. in una scena del film

Quale è l'origine del male? Il passato può determinare il nostro destino? La vendetta saprà placare i demoni che ci tormentano? È a questi quesiti che The Harder They Fall prova a rispondere (ri)costruendo una mitologia senza perdere di vista il fine ultimo del cinema: intrattenere. Jeymes Samuel punta sullo spettacolo più che sulla profondità della storia e se i personaggi risultato a tratti caricaturali è l'insieme che conta. E qui l'ensemble funziona talmente bene da farci sorvolare su una parte centrale meno ispirata e più farraginosa rispetto a incipit e finale. Qualche sforbiciata nei momenti morti avrebbe giovato al risultato finale che è comunque notevole.

Conclusioni

La nostra recensione di The Harder They Fall mette in luce le qualità rivoluzionarie del western di Jeymes Samuel, alias The Bullit, capace di attingere alla tradizione reinventandola in chiave black. Il tutto per rendere giustizia alla mitologia di eroi afroamericani cancellati sul grande schermo da registi reazioni e conservatori. Un film eleante e stilizzato valorizzato da un cast imponente per raccontare un duello tra bene e male in cui non tutto è come appare.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • La bellezza delle immagini e delle sparatorie vale da sola la visione.
  • Il cast riunisce alcuni dei migliori attori e attrici neri in circolazione.
  • L'incipit e la lunga sequenza finale strappano applausi a scena aperta.
  • La storia è semplice, ma ricca di colpi di scena...

Cosa non va

  • ...anche se la parte centrale risulta la più confusa e farraginosa. In questo caso qualche sforbiciata avrebbe fatto comodo.